OCCHI DI GATTO

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Qualche settimana dopo...

Nathan

Mi alzo dal letto. Vado in bagno e mi strofino gli occhi. Li apro e vedo in modo strano. Vedo come i gatti. Mi guardo allo specchio. E nel mio riflesso vedo che ho gli occhi a gatto. Prendo degli occhiali da sole e me li metto.

 Prendo degli occhiali da sole e me li metto

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Mi vesto. Sento i miei sensi più acuti. Esco dalla mia stanza e aspetto Maddy. Vedo uscire le mie sorelle con degli occhiali da sole. Mi guardano. Ci mettiamo in cerchio e togliamo gli occhiali. Loro ce l'hanno più azzurri rispetto ai miei. [Foto nei media]

"Colpa della tresformazione"

"Già"

"Mettiamoci gli occhiali"

"Ok" ce li rimettiamo. Esce Maddy. Vedo una delle ragazze che mi stanno attorno che mi viene incontro e mi bacia. Io me la levo di dosso guardo Madison. Lei scappa in bagno e si chiude dentro.
"Maddy apri!"dico bussando sulla porta.

"NO"

"Madison!"

"Non puoi giocare con i miei sentimenti così!"

"I tuoi sentimenti? Cosa vuoi dire?"

"Ma sei stupido o cosa?"

"...o cosa"

"Lascia perdere va..."

"Quando avrai voglia di spiegarmi...io sono in camera mia o in aula..."

"Non ti preoccupare che non ti cerco"

Lilith

Dopo aver consolato Maddy, Lea va da Nathan. Lo attacca al muro e gli dice:

"Senti io ti voglio bene e ti adoro perché sei mio fratello ma NON PUOI FAR SOFFRIRE COSÌ LE MI E AMICHE CAZZO!!!"

"Lea...d..."

"E tu Lilith non dirmi...Lea...!!!!" Si trasforma. Le sue corna da Cervo e i suoi marchi su tutto il corpo. Eccoci. Ora si picchiano. Che palle. Che macello.

"LEA LUCIFERO KATHERINE HEL DEMON DATTE NA CALMATI PERCHÉ SENNÒ TE SBATTO IO AL MURO CAPITO?" dico io.

"Ok calmiamoci tutti andiamo in classe e stiamo calmi" dice Nathy.

"Bene"

"Bene"

"Insomma " ci mettiamo a ridere e entriamo in classe. Elia mi prende i parte e mi guarda.

"In effetti oggi c'è un sole che spacca le pietre"

"Gneee simpatico..."

"Lo so" ci sediamo e gli faccio la linguaccia.

Lea

Esco dalla classe per vedere se arriva Leo. Vedo una bionda ossigenata che gli corre incontro. Quella del festum ignis. Ma allora non ha capito. Corro da lei e le tiro un ceffone lei si rialza e mi da un calcio nello stomaco. Cado e mi rialzo. Mi trasformo. I miei marchi più cattivi si attivano e lei cade a terra. La guardo mentre si dimena davanti a me. Ghigno.

"Lea! Lea! Fermati!" Scuoto la testa. Vedo la ragazza a terra.

"Io...io...n-non volevo" mi prende la testa e mi avvicina a sé.

"Lo so tranquilla lo so" Si morde il braccio e glielo mette sulla bocca.

Vedo i miei genitori che mi guardano inorriditi. E sono io a fargli questo effetto.

"Lea tesoro che è successo? E perché hai degli occhiali da sole?"

"Ho ucciso la ragazza di Leo...e ho gli occhi a gatto"

"Non è la mia ragazza!!!"

"Leo tu vai a fare lezione... Lea vieni con noi" abbraccio Leo e lui ricambia. Poi vado con i miei genitori in presidenza. Appena entriamo vedo nonno Lucifero con Luci in braccio. Posa il piccolo nel box, il quale si affaccia per guardarmi con quei suoi occhioni grigi.

 Posa il piccolo nel box, il quale si affaccia per guardarmi con quei suoi occhioni grigi

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(Il piccolo Lucifero II)

"Lea cos'è successo?" Mi chiede bisnonno Lucifero.

"Ho ucciso una ragazza"

"Complimentoni! Era l'ora che tu..."

"Ehem " dice mio padre

"Che c'è? È così che rafforziamo il nostro potere e tu dovresti saperlo...nipote"

"Certo signore...ma ha ucciso una ragazza a scuola"

"Giusto...Lea andrai con Leo oggi pomeriggio vi sfogherete un po...tu hai troppa rabbia repressa e hai bisogno di liberarla...la rabbia repressa è pericolosa"

Il pomeriggio...

Sto aspettando Leo. Lo vedo entrare.

"Ciao!" Dico io.

"Ciao..."dice freddo.

"Che succede?"

"Succede che non puoi uccidere tutte le mie ex..."

"Mi dispiace Leo io non..."

"Iniziamo l'allenamento " dice più freddo di prima." Vai a fare i pesi. Quelli più piccoli. Io vado a fare quelli grandi."

Grazie al cazzo

Ha dei bicipiti...

Per non parlare dei tricipiti

Inizio a fare un po di pesi.

Verso la sera...

Abbiamo appena lottato. E ha vinto lui. Ora è sopra di me. Con il respiro affannato. Senza maglietta e sudato. Si avvicina di più e appena sopra le mie labbra mi dice:

"Comunque non sono arrabbiato con te" Si alza e esce dalla stanza.

Spazio per me :

Tra poco inizieremo a parlare di nemici veri...

IBRIDA 3Where stories live. Discover now