CHAPTER SIX

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Sembra tutto così reale, la tua stretta forte, le tue labbra morbide, i tuoi occhi selvaggi, il tuo dolce profumo e i tuoi capelli al vento. Poi ancora le tue labbra soffici che sussurrano sulle mie, quando un insolito fastidiosissimo suono mi riporta alla realtà. Mi sono addormentata con il telefono ancora in mano e ora sta squillando per una chiamata.

<< Pronto. >> Rispondo con voce impastata dal sonno.

<< Buongiorno, Principessa! >> Esclama festoso il mio migliore amico. << Allora sei viva. Iniziavo a preoccuparmi, ieri non siamo riusciti a contattarti. >> Dice ridacchiando con una punta di rimprovero.

<< Buongiorno, Wells. >> Lo saluto sbadigliando.

<< Ehi, ma stavi dormendo ancora? >> Domanda stranito.

<< Sì, scusa. Ieri sera ho fatto tardi... e avevo il telefono scarico, ecco perché non rispondevo. >> Spiego stiracchiandomi nel letto.

<< Capito. >> Afferma non dubitando della mia svampitaggine. << Volevo solo sapere se era tutto ok. >> Prosegue mostrando il suo solito affetto fraterno nei miei confronti.

<< Alla grande, Wells. >> Rispondo con più entusiasmo del solito.

<< Addirittura? >> Domanda perplesso. << È strano che qualcuno sia di buon umore dopo la traumatica sveglia con lo squillo del cellulare. Devi per caso raccontarmi qualcosa, Clarke? >> Chiede in modo curioso ed invadente, dopo aver valutato la situazione.

<< Hem sì... cioè no... volevo dire sono solo allegra tutto qui. >> Farfuglio, impantanandomi con le mie stesse parole. Se già il mio amico sospettava fosse accaduto qualcosa, ora sicuro ne ha la certezza.

<< Certo, certo... vestiti che passo a prenderti per il brunch. >> A quelle parole comincio a sentire lo stomaco brontolare.

<< Tra mezz'ora sarò pronta. Ti aspetto! >> Dico con grande felicità accettando il suo invito.

<< Ok, a dopo. >> Afferma subito prima di attaccare.

Ho appena infilato le scarpe, e la macchina di Wells compare nel vialetto di casa.

<< Eccomi, sono pronta. >> Esclamo uscendo, e con una rapidità incredibile chiudo la porta di casa e gli vado incontro.

Durante il tragitto scherziamo sul più e il meno come nostro solito. Una volta arrivati alla tavola calda ci sediamo e ordiniamo caffè, uova, bacon e ovviamente pancake, sui quali metterò tanto sciroppo d'acero, proprio come piace a me.

<< Allora ieri sera dove sei stata? >> Domanda Wells lasciandosi vincere dalla curiosità. La mia mente torna alla sera prima e arrossisco al pensiero del nostro bacio, Wells se ne accorge immediatamente e sorride così, ormai messa alle strette, decido di parlargliene.

<< Sono passata in palestra da Lexa... e poi siamo andate a cena... >> Sospiro e Wells mi fissa in quel modo tra il "tutto qui!" e il "e poi?" spronandomi a continuare senza doverlo chiedere. << E ci siamo baciate. >> Aggiungo alla fine ancora emozionata.

Sulle prime il mio amico non dice niente, mi scruta in modo piuttosto insistente. D'istinto gli sorrido un po' imbarazzata, e lui ricambia con un'espressione di infinita tenerezza.

<< Sono contento per te, Clarke! È bello vederti finalmente felice. >> E solo in quel momento mi rendo conto che effettivamente è così. Dopo tanto tempo, finalmente mi sento felice.

*****

Lexa si svegliò con Church che le passeggiava sullo stomaco cercando di attirare la sua attenzione, prima di muoversi buttò un'occhiata alla sveglia per guardare l'ora. Erano solo le 8.00, accarezzò il felino e decise di alzarsi comunque. Colazione veloce per entrambi, e poi si tuffò svogliatamente nella doccia per riuscire a svegliarsi davvero. I suoi pensieri corsero subito a ricordare la sera precedente, a quegli occhi azzurri come il cielo in una giornata di sole splendente, limpidi e luminosi, che le avevano trasmesso un senso di estasi, e quelle labbra... dolci e delicate, da baciare con tenerezza e passione.

You are my weaknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora