Love me like the flood // 24

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Dopo un giro turistico della città, Ines Cesc Victoria Javier e i bambini erano finiti per passeggiare per il Parco Guell, dopo pranzo.

"Che ha Cesc che è silenzioso?" domandò Victoria guardando lui e Javier camminare avanti con i bambini.

Ines sorrise, soddisfatta. "Oh, niente. Gli passerà, a volte è più bambino dei suo figli..."

Victoria preferì non indagare e continuò a camminare lentamente vicino alla cugina guardandosi intorno. Una folata di vento freddo la investì.

"Che programmi hai per Capodanno?" chiese dopo un po' Ines guardando a vista i suoi bambini che giocavano sulla scalinata del parco.

"Javier dice che c'è uno spettacolo di fuochi d'artificio alla Puerta del Sol..."

"Oh, anche qui li fanno. Ma mi sa che abbiamo una noiosissima festa di Capodanno a casa di qualche suo amico dell'Arsenal..." commentò scuotendo il capo.

"Noiose vero?" fece Victoria.

"Alquanto!" annuì Ines. "Credo non ci sia nulla di più noioso che sorridere e annuire a tutti i suoi amici inglesi...non finiscono più!! E poi vivono tutti a Barcellona! Sembra incredibile!"

Victoria si mise a ridere. Sapeva bene cosa significava. Quando era con Sergio, ogni occasione era buona per andare a salutare "i suoi compagni del Sevilla". Almeno cinquecento persone che non si capiva bene dove e quando avevano fatto parte della squadra ma tuttavia erano amici di Sergio da un sacco di anni.

"Ho presente..." sospirò, con una punta di malinconia.

Ines si morse un labbro. Era da tutto il giorno che avrebbe voluto chiederle qualcosa, ma si era sempre trattenuta. Misurò la distanza che avevano da Cesc e Javier, ottimale perché non potessero sentirle, e finalmente parlò.

"Vicky..posso chiederti una cosa?" domandò seria.

Victoria si voltò, aveva già capito cosa volesse sapere e sinceramente non vedeva l'ora di sfogarsi con lei dando voce a tutti i suoi pensieri.

"Dimmi..."

"Ecco...mi domandavo...la tua relazione con Javier quanto relazione è?" domandò, cercando di non arrivare subito al nocciolo della questione, ma sondare il terreno.

Victoria abbassò gli occhi, sospirando. "E' una...relazione." rispose, facendo capire ad Ines qual era la risposta alla sua domanda.

"Ma..?" domandò lei, inarcando le sopracciglia.

"Che vuoi che ti dica" sbuffò Victoria continuando a camminare vicino alla cugina "c'è qualcosa, ed io penso di sapere cos'è, che mi blocca. Non è blocco nel vero senso della parola è più qualcosa di emotivo che mi impedisce di vivere determinate emozioni.."

"Insomma non senti nulla." tagliò corto Ines.

Victoria si limitò questa volta solamente ad annuire.

"Ma proprio..niente?"

"Zero. Come se stessi fissando un muro o rimanessi in silenzio. Forse è solo questione di abitudine, forse la mia mente deve ancora realizzare che l'uomo con cui sto adesso non è lo stesso con cui stavo mesi fa.."

Ines la ascoltò in silenzio. "Ho paura che farai molta fatica ad abituarti alla novità di Javier...e non lo dico perchè spero che sia così, lo dico perché dopo tutto quello che hai vissuto..."

"Ciò che non riesco a capire e a controllare in un certo senso" riprese Victoria "sono i ricordi. Ogni volta che Javier mi prende per mano, o mi abbraccia, o mi bacia o....." si fermò traendo un sospiro. "Io ricordo solo e sempre lui. Sempre. Non c'è momento in cui io non venga catapultata indietro nel tempo a rivivere come se stesse accadendo di nuovo in quell'esatto momento. Torno alla realtà e scopro che..."

Love me like the flood (III parte) || RamosWhere stories live. Discover now