Ventuno - Chris

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Non posso credere che stia succedendo. Devo avere davvero in testa la segatura, per aver assecondato Luke Hemmings fino a ritrovarmi schiacciata contro la parete della mia camera con la sua lingua impegnata a litigare con la mia.
Che mi è saltato in mente?
È tutto così sbagliato eppure non riesco a fermarmi...Dio, sono un casino.
Michael non deve assolutamente venire a sapere di questo. Tantomeno i miei genitori.
-Credi che Zayn Malik sia soddisfatto del panorama che sta osservando da quel muro?
Un sussurro divertito lascia le labbra di Luke, mente si allontana di qualche centimetro da me con un sorrisetto sghembo sul volto.
Alzo gli occhi al cielo e lo spingo scherzosamente, stupendomi di quanto sia in realtà a mio agio con il ragazzo che credevo di odiare più di Lisanna Strauss -il che risulta essere piuttosto difficile- e Kate Argent messe insieme.
-Domani sera tornerai ad odiarmi?
Chiede divertito dopo un po', prendendo tranquillamente posto sul mio letto, per poi sfilare una sigaretta dal pacchetto semivuoto ed accenderla.
-Non ho mai smesso.
Mento spudoratamente, facendo finta di osservare qualcosa sul display del cellulare.
Non ho idea di come dovrò comportarmi d'ora in poi.
-Sai, sei davvero più interessante di quanto credessi, Peggy.
-Perché ho impiegato quasi sedici anni a cedere al famoso fascino degli Hemmings?
Domando, inarcando un sopracciglio e riportando la mia attenzione su di lui.
-Perché ti ostini a negare l'evidenza.
-Che intendi?
Lo raggiungo, sedendomi sul letto. Mi sta confondendo.
-Non voglio che la mia camera odori di fumo.
Ne approfitto per sfilargli la sigaretta dalle labbra e spegnerla nel portacenere, prima di ritornare da lui. Lui sorride divertito, alzando le mani in segno di innocenza.
-Non mi hai ancora risposto.
Lo incalzo prima che possa cambiare argomento. Sospira, prima di rispondere con un tono di ilarità nella voce.
-Questa stronzata del doverci odiare...Sai perfettamente che io non odio te e tu non odi me. Anzi, dopo stasera potremmo ben dire il contrario.
-Non montarti la testa, pallone gonfiato.
Scuote la testa divertito e si alza sui gomiti, avvicinando il viso al mio.
-Non era il tuo primo bacio...
Sussurra. Schiudo le labbra e gli rivolgo uno sguardo confuso, ma lui si limita a baciarmi ancora.
Non ci vuole molto perché mi ritrovi sotto di lui, la sua ultima affermazione già nel dimenticatoio, la mia mente concentrata solo sul sapore delle sue labbra.
Riesco a distinguere tracce di tabacco e menta, miste al sapore dolciastro di Luke. Un mix assolutamente paradisiaco.
Con la mente annebbiata dai suoi movimenti esperti, dimentico per pochi minuti chi siamo, cosa siamo o perché stiamo facendo questo.

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-Se stamattina non avessi accettato la tua sfida...Sarebbe successo lo stesso?
Sussurro titubante, mentre le sue dita si ripetono più volte lo stesso movimento rilassante fra i miei capelli.
-Davo per scontato che non avresti mai rifiutato del cibo gratis.
Alzo gli occhi al cielo e mi giro, dandogli le spalle. Lo sento ridere sommessamente e sorrido anch'io, pensando che in fondo nom ha tutti i torti.
-Beh, il cibo ha il suo certo fascino.
-Ah, solo il cibo?
Sento il suo repiro sempre più vicino, fino a quando non comincia a pizzicarmi animatamente i fianchi, divertito. Tra una risata e l'altra, provo a scrollarmelo di dosso, ma ogni tentativo sembra vano.
-Dai, smettila!
Lo imploro, con le lacrime agli occhi per le troppe risate. Lui -da stronzo qual è- ignora totalmente la mia richiesta, continuando a torturami con il solletico fino a quando finiamo entrambi per terra, sfiniti e senza fiato.
-Sei un idiota, Lucas Robert Hemmings.
-Uh, mi ferisci nel profondo così, Peggy.
-Quanto non ti sopporto.
Sbuffo, pronunciando quelle parole vere solo in parte. Il suo usale sorrisetto sghembo si forma sulle sue labbra e rimango incantata a fissarle, specialmente quando -come al suo solito- si porta il piercing fra i denti. Mentre si avvicina, sento il respiro farsi più pesante, le mani sudare e un calore estraneo farsi spazio nel basso ventre.
-Sei consapevole che tutto questo è solo un casino?
Sussurra contro il mio orecchio, prima di lasciare qualche bacio lungo il collo e la clavicola. Deglutisco a vuoto e rispondo con un mugolio d'assenso.
Andrà sempre peggio, me lo sento.
-Sei consapevole che non potremo ignorarne le conseguenze?
Sussulto quando la sua mano viene a contatto con la pelle del mio fianco, alzando leggermente il tessuto della maglia, ed annuisco.
-Non hai idea di cosa tu mi faccia, piccola Clifford...
Un suono gutturale lascia le mie labbra, mentre perdo totalmente la lucidità, lasciandomi trasportare da quel sapore di menta e tabacco della quale so che non potrò liberarmi.
Sto per fare la stronzata migliore della mia vita.

Hate || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now