11.♠

82 1 0
                                    

La mattina arrivò presto,troppo presto,non ero pronta allo scossone con cui,il vecchio,mi ha ricordato il mio compito. Tutti i buoni propositi pensati durante la notte svanirono,all'improvviso. Guardai e riguardai quei nomi,quegli umani da salvare,la rabbia si impossessò di nuovo di me,nessuno capiva quanto fosse difficile per me. E' da tutta la vita che eseguo ordini,è da tutta la vita che abbasso la testa e faccio quello che mi viene ordinato,è da tutta la vita che nessuno capisce quando è il momento di stare zitti,di non infierire. Il vecchio lassù,dei miei bisogni,non ha mai capito nulla. Mi ha svegliata,guardandomi negli occhi,facendomi capire che era l'ora di combattere la mia battaglia più grande,la battaglia della rabbia contro chi,indirettamente,pensavo mi avesse portato via Hardin. Mi alzai,tornai a casa per salutare i miei, mi sarei trasferita dal vecchio fino alla fine delle assegnazioni.


-Mamma,papà,io vado. Almeno mi distrarrò,credo,non avrò molto tempo per pensare. Non potrete contattarmi o vedermi fino alla fine di questo mio compito,meglio così non ho alcuna voglia di vedere gente.- dissi.

-Andare a servire chi non ha rispetto per te,credi sia una pena da scontare?- mi chiese mio padre.

-Non ha importanza quello che credo io,lo devo fare e lo faccio. Sono brava ad obbedire,è una delle poche cose che mi riesce bene,a comandare ci sono abituata da troppo poco per dire qualcosa a riguardo.- risposi.

-Fai la brava e stai attenta,il Padre ti vuole bene,credimi.- disse mia madre,abbracciandomi.

-Questo lo pensi usando la parte fastidiosa angelica e umana che hai,totalmente odiosa. Personalmente ho tutt'altra opinione a riguardo,mamma. Non preoccuparti,comunque.- dissi io.

-Ehy,sorellina,mi raccomando. Fai del tuo meglio.- disse Abel,abbracciandomi.

-Farò quello che è in mio potere,magari mi riesce qualcosa.- dissi.

-Non dire così,Emily. Tu vali.- disse mia madre.

-Questione soggettiva.- sorrisi.

-Sorellina,torna presto.- disse Vine,abbracciandomi.

-Pulce,mi raccomando,fatti rispettare.- disse Lucio,sorridendomi e abbracciandomi.

-Quanto basta,ricorda che dovrò usare la parte angelica.- risposi.

Una volta salutati tutti,uscì di corsa per andare a salutare Katia,Marcus e tutti gli altri.

Entrai e velocemente salutai tutti,uno alla volta.

Avevo già avvisato riguardo alle mie " missioni " e tutti erano contenti,contenti che io facessi qualcosa di buono.

Una volta arrivata dal vecchio mi preparai ad essere rimpicciolita,che umiliazione,piccola nel corpo e grande nella testa. Almeno avrei mantenuto il mio cervello e i miei ricordi,ok quelli mi avrebbero uccisa.

Mi guardai allo specchio,una volta finito.

Ero bionda,occhi azzurri e una coroncina di fiori in testa,un sorriso stomachevole e la felicità assurda all'esterno.

Perfetto,una bella pennuta.

-Ti sta bene questo corpo.- disse il vecchio.

-Lascia perdere,quando comincio?- chiesi.

-Adesso,ti teletrasporto nella sua mente,esattamente dove si trova il cervelletto,lì ti organizzerai tu.- disse.

-Bene,a stasera.- dissi.

All'improvviso mi ritrovai dentro un cervello,bene il primo passo era stato fatto.

Passi,mi nascosi.

Fallen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora