42.♠

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Mi fermai davanti ad un bosco,perfetto mi ero persa.


Mi maledì mentalmente,ci mancava solo perdermi in mezzo ad un bosco.

Controllai il cellulare,era quasi scarico.

" Perfetto,peggio di così non può andare. " sbuffai.

Mi sbagliavo.

Sentì uno scricchiolio,non che avessi paura ma,sinceramente,non avevo alcuna voglia di avere problemi.

-Chi c'è?- chiesi ad alta voce.

Nessuno rispose,prevedibile.

-Se non esci,chiunque tu sia,ti troverò e ti ucciderò. Risparmiami la fatica.- dissi.

-Che coraggio,ragazza.- sentì una voce.

-Senti,esci fuori,non ho pazienza.- risposi.

-Agli ordini.- sentì.

Di fronte a me,apparve un ragazzo dalla pelle bianchissima,i capelli bianchi e gli occhi viola.

-Chi cazzo sei? Un albino con le lentine?- chiesi,acida.

-Non sono albino e non ho le lentine,ragazzina. Che caratteraccio.- rispose lo sconosciuto.

-Dev'essere la  giornata del " Importuniamo Emily. " -risposi.

-Ti chiami Emily,quindi?- chiese.

-Si,tu?- risposi.

-Oscar..-rispose il ragazzo.

-Ok,Oscar piacere,ora addio.- dissi.

-Non sai dove andare,è inutile che tenti di scappare,girando in tondo,solo per non parlare con me.- rise.

Sbuffai.

-Senti,che problemi hai?-ringhiai.

Lui alzò le braccia,in segno di resa.

-Ragazzina,calma,era solo per spiegarti che non serve fingere di scappare solo per non parlarmi.- rispose.

-Uno non chiamarmi ragazzina,due non fingo proprio niente.- sbraitai.

Lui scoppiò a ridere,tanto da tenersi la pancia.

Io ringhiai.

-Se non la smetti,ti ammazzo.-dissi.

-Ok,ok,scusami.- disse.

-Cosa sei? Uno stregone?- chiesi.

-Perchè?-chiese.

-Di solito,gli stregoni sono acidi e bastardi.- risposi.

-Sono negromante,ma preferisco essere etichettato come ibrido.- rispose.

-Ah,bene. Allora,se permetti,parliamo la stessa lingua.- risposi.

-Perchè? Tu saresti ibrida?- chiese lui.

-Si,esatto,il capo.- dissi.

Rise.

-Tu,il capo? Derek dev'essere impazzito.- disse,dopo che finì di ridere.

-Si dia il caso che ho battuto Derek,in una gara,meritandomi il posto.-dissi,acida.

-Va bene,allora mia signora,mi permetta di scortarla fino alla sua lussuosa dimora.- disse lui,ridendo.

-Ci vado sola!- urlai.

-Ah si? E come? Hai la minima idea di dove siamo?- chiese lui,alzando un sopracciglio.

-No.-ammisi.

-Ecco,allora verrai con me.- disse lui.

-Non verrò da nessuna parte con un bastardo narcisista come te!- ringhiai.

-Allora resterai qui,da sola,in eterno.-rise.

Lo guardai per un attimo,non volevo restare qui,da sola.

-Ok,andiamo,ma fai un passo falso e ti ucciderò.- dissi.

-Si,si,come vuoi tu,capo.- disse lui,ridendo.

Mi fece salire sulla sua moto,partì.

-Come sai dove dobbiamo andare?- chiesi.

-Sono negromante,ricordi? So chi sei,EmilyRose Black.- rise.

Non dissi nulla.

Dopo un pò arrivammo a casa.

-Ti lascio qui,figlia di Lucifero.-rise.

-Non chiamarmi così.- risposi.

-Mh,hai ragione..- mi squadrò.- ti chiamerò ragazzina.- disse.

-Non sono una ragazzina!- urlai.

Rise.

-Si,a presto,ragazzina.- disse,salendo sulla sua moto.

Non mi diede neanche il tempo di rispondere,odiavo già questo ragazzo.

Rientrai in casa,ancora più nervosa di quando ero uscita.


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