35. Una cosa carina per te

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Cassy

Non sono mai stata una cuoca professionista, lo ammetto, ma per Daniel Sharman ho provato ad esserlo. Almeno per il suo compleanno.

Ho chiesto alla nonna di darmi una mano, così ieri pomeriggio ho detto a Daniel che sarei uscita con la nonna e zia Cindy, chiedendo ovviamente a Gregg di tenerlo impegnato. È stato un pomeriggio divertente e anche speciale, perché le due persone che più hanno amato mia madre mi hanno dato altri pezzi di lei. So che le piaceva cucinare, soprattutto i pancake.

Sono queste piccole cose che me la fanno amare e mancare ancora di più, giorno dopo giorno.

Ma evito di dirlo ad alta voce...effettivamente, non saprei neanche cosa dire. Non voglio parlare con loro o con Gregg, per paura di farli stare male. Con Trevor è fuori discussione poi, da anni mi ha proibito di parlare di Sarah Clarckson. Non riesco a parlarne neanche
con Daniel, proverebbe a convincermi che non è colpa mia la sua morte e questa sarebbe l'unica cosa su cui non riuscirei a credergli.

Così la tengo nel mio cuore, immaginando di raccontare a lei le cose belle di questi ultimi mesi. Di Daniel e dell'amore che provo con lui.

Riesco ad immaginare persino le parole, il tono e i gesti che userebbe se fosse con me. Forse riderebbe se le dicessi di aver fatto una torta. Una torta speciale, come ho ripetuto a me stessa ieri tutto il tempo, per una persona più che speciale.

Sorrido a me stessa, un po' imbarazzata, mentre sistemo le due candelline sulla torta di pan di spagna, cioccolato e panna. Ho messo la sveglia presto, perché zia Cindy sarebbe venuta a lasciarmi la torta che ho lasciato da lei. Mi è dispiaciuto lasciare il letto, Daniel... ma spero che la mia piccola sorpresa gli piaccia.

Guardo verso l'orologio, appeso sopra il piano cottura, e vedo che sono le otto meno un quarto. In teoria dovrei già essere pronta, se non diretta a scuola, ma per oggi posso anche entrare a seconda ora.

O non andare a scuola e passare una giornata con Daniel.

Scuoto la testa, anche se volessi, non voglio rischiare visto che ci sono gli esami di mezzo. E Daniel deve andare a lavoro per forza, sono settimane di stress continuo a causa della preparazione dello spettacolo.

Sospiro, prima di accendere le candeline con l'accendino e prendere il vassoio con la torta, camminando lentamente verso il corridoio.

Quando con il piede apro la porta che ho lasciato socchiusa prima, quasi non salto all'aria quando vedo Daniel con la schiena dritta e lo sguardo assonnato. -Cass?- dice confuso, sbattendo un paio di volte le palpebre. Si
strofina gli occhi con i palmi e mi guarda con la vista appannata.

Gli sorrido mentre: -Buon compleanno!- esclamo, avvicinandomi e sedendomi sul bordo del letto.

Daniel spalanca gli occhi. -Oh!- esala sorpreso, come se solo ora avesse ricordato che oggi è il suo venticinquesimo compleanno. -Mi hai fatto una torta?- chiede, con l'espressione di un bambino, guardando verso il vassoio rotondo che tengo in mano.

Annuisco, sorridendogli con fare imbarazzato. -Volevo fare una cosa carina per te.- dico, stringendomi nelle spalle.

-Oh, Cass.- sospira avvicinando il viso al mio. -Questa è una cosa più che carina.- sussurra, aprendosi in un sorriso che gli arriva agli occhi. -Grazie.- dice poi, posando le labbra sulle mie.

-Spero ti piaccia.- gli dico, staccandomi. -Mi hanno aiutata la zia e la nonna a farla, ieri.- gli spiego, vedendolo mettere su un cipiglio.

-Ora capisco.- annuisce. -Gregg era un diversivo.- dice a sé stesso, con un mezzo sorrisetto sulle labbra.

ℬℯ𝓁𝓁𝒾𝓈𝓈𝒾𝓂ℴ 𝓈ℯ𝒾 𝓉𝓊 || 𝒟𝒶𝓃𝒾ℯ𝓁 𝒮𝒽𝒶𝓇𝓂𝒶𝓃Where stories live. Discover now