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Sono seduta qui da mezz'ora accanto a questa scimmia rosa, ci tirerei molto volentieri i capelli fino a farla diventare calva.
Dopo un po' vedo Cameron e Dylan venire verso di noi.
Mi alzo subito e vado verso di loro, seguita da Jessica.
"Oh Cameron amore mio cosa ti è accaduto. " gli dici lei con quella voce da anatra che si ritrova.
Lui sbuffa, non ha nemmeno il tempo per risponderle che la preside apre la porta facendoci entrare. Ci guarda un po' sbalordirti, ci sediamo davanti alla sua cattedra.
"Allora tutti voi cosa avete combinato questa volta ? E lei signorino Jefferson non mi dica che è qui per colpa della signorina Marquez." Disse lei.
"No signora, sono qui per colpa del nuovo arrivato. La signorina Marquez non c'entra niente anzi grazie al suo lavoro oh meglio punizione abbiamo risolto." Risponde lui.
"So tutto. So quello che è successo, vi sembrava che non lo sapevo ? Dio mio ragazzi sono la preside, i professori mi informano di tutto. Perciò non fate quelle facce da pesci lessi. Riguardo a voi due La signorina White e il signorino qui presente o'brien che non capiti più quello che è accaduto oggi, o si ripercuoteranno gravi conseguenze. Adesso andate.

Rimanemmo solo noi con la
preside. Ci guardò e ci sorrise.
"Ragazzi miei sono felice che finalmente c'è l'amore tra voi due e non più l'odio. E riguardo a lei, mi dispiace che Jessica abbia detto quelle cose su suo padre, tutti i professori sanno la tua situazione famigliare. Ti vorrei dare una mano, la prossima settimana ci dovrebbe essere una gita scolastica, come tappe c'erano la Francia e l'Italia ma io ho proposto di andare in Spagna, a lei cosa ne sembra ?" Mi disse.

Non ci potevo credere che la preside voleva portarci in Spagna dove si trova il mio papà. Vedevo Cameron che mi guardava felice, era felice per me. Non potevo realizzare niente in quel momento.

"Oh mio Dio" sussurrai.
"Allora le piace come idea?" Mi chiese.
"Se mi piace come idea? Io l'adoro." Balzai dalla sedia e abbracciai la preside. Perché lei fa tutto questo per me ? Io sono un alunna come tutte le altre, non penso che sono l'unica a non avere il padre.
"Mi scusi ma perché fa tutto questo?"le dissi.
"Oh tesoro, io sono una cara amica di tuo padre ai tempi del liceo, lo conosco molto bene quell'uomo. Quando si mette qualcosa in testa nessuno poteva farlo ragionare se non tua madre...." mi disse.

Mio padre era a scuola con mia madre e la mia preside ? Perché la mamma non me l'ha mai raccontato.
"Ora andate che è tardi." Ci disse.
Una volta fuori da quel ufficio ripresi respiro. Non potevo credere a tutto questo; la gita in Spagna, la possibilità di incontrare mio padre, la preside che era una cara amica di mio padre e di mia madre.

"Tutto bene?" Mi disse Cameron.
"Ehm non lo so, mi sembra tutto così strano, c'è qualcosa che non va, qualcosa che nessuno me l'abbia mai detto." Gli dissi. 
"Facciamo così oggi dopo gli allenamenti vieni a casa con me, facciamo un po' di ricerche e vediamo cosa riusciamo a scoprire, non ti preoccupare per studiare ti aiuto io con la storia."
Penso un po' alla proposta allettante di Cameron.
"Va bene signor Jefferson , sono onorata di stare in tua compagnia oggi pomeriggio. " gli dissi io scherzando.
"Ei piccola chi non vorrebbe stare in mia compagnia?" Mi disse lui con una faccia da prendere a schiaffi.
Andammo verso la mensa per pranzare insieme al resto del gruppo.
"Ei Ronny oggi facciamo qualcosa?" Mi chiese Alex.
"No purtroppo è impegnata, sarà per un'altra volta." Disse Cameron al posto mio.
"Guarda che so rispondere, non c'è bisogno che lo fai tu per me. Comunque Alex oggi ho un impegno dobbiamo sbrigare alcune faccende." Gli dissi.

Annuii con la testa, si vedeva che se l'era presa perché non trascorrevo più tanto tempo con lui è questo mi dispiaceva, perché lui c'è sempre stato verso i miei confronti.

Una volta che fini la scuola andammo a piedi insieme ad Emily e Cameron a casa loro. Alla fine le abbiamo raccontato tutto ad Emily perché era impossibile non dirlo alla mia migliore amica. Più siamo più cose possiamo scoprire.
Eravamo davanti all'ingresso dopo che Cam aveva aperto con me chiavi, c'era tanto baccano al piano di sopra, qualcuno stava discutendo. Salimmo tutti e tre di soppiatto e vidi loro madre tramite lo specchio parlare con uno uomo abbastanza impostato.
"Dobbiamo dirglielo, non se lo merita" diceva sua madre.
"No, distruggerai la sua vita così, non puoi, non te lo lascerò fare." Diceva l'uomo.
Ma di cosa stanno parlando. Quell'uomo ha la stessa fisionomia di Emily non è che è loro padre ?
"Lui non è tuo figlio, non ha il tuo cognome. Lui si chiama Cameron Alexander Dallas, non è tuo figlio. Suo padre non sa nemmeno della sua esistenza." Quando sentii queste parole mi girai verso Cameron. Aveva gli occhi sgranati e pieni di rabbia. Andò nella stanza dov'erano loro e chiuse la porta alle sue spalle. Non sapevo che fare, sapevo che ero di troppo, ma non potevo lasciare Emily da sola in quel inferno. Non potevo lasciare Cameron da solo, dovevo
fare qualcosa per lui. Dovevo almeno stare al suo fianco.


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Uno splendido sorriso. Место, где живут истории. Откройте их для себя