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"Ronny bambina mia sei davvero tu?" Mi chiede in lacrime.
Non posso che abbracciare la sua giacca, non posso fare altro che stringerlo nelle mie braccia e far finta che tutti questi anni siano solamente frutto dell'immaginazione.
"Si papà, sono io." Dico singhiozzando.
Ci alziamo dal pavimento e ci fa accomodare dentro.
"Entrate" ci dice
Si capisce che non è una stanza comune ma è una che sarà costata una fortuna.
"Sasha, lasciaci un momento soli" dice a quella blatta spennacchiata.
Vedo lei sbuffare e borbottare, lanciarmi uno sguardo assassino, sposto lo sguardo su mio padre e non posso che sorridere.
Cameron è seduto accanto a me è mi stringe la mano, mio padre abbassa lo sguardo e capisce tutto.
"Sei il figlio di Dallas vero ?" Chiede a Cam.
"Si, so che voi due vi conoscevate." Risponde
"Si, eravamo e siamo molto amici, e qui in Spagna."
"Lo so, mi sono messo in comunicazione con lui." Spiega Cam.
"Sei il ragazzo di mia figlia?" Chiede all'improvviso mio padre.
"S-Si, sono il suo ragazzo" dice Cameron un po' timoroso.
Sorrido a questa scena del padre protettivo è geloso, non sapevo che sensazione si provasse vedere il padre essere geloso della propria bambina.
"Papà, perché te ne sei andato, so quello che è successo in passato, so che hai mandato delle guardie del corpo per proteggermi, perché me, perché non Harry?" Tante domande frullano nella mia testa. Tante domande che adesso meritano una risposta.
"Già vedo che sai quasi tutto, bene ti racconto l'altro, quando tua madre ed io eravamo appena diplomati, abbiamo deciso di sposarci, tua nonna mi adorava diceva sempre che ero l'uomo perfetto per tua madre e che voleva tanti bei nipotini da viziare e coccolare, io ero ammaliato dalle sue parole. Mia madre e mio padre volevamo invece che mi sposassi con una donna d'affari, con una donna che un giorno possa portare avanti la società e non una semplice donna alle prime armi nel mondo della moda. Gli anni passarono e tua madre rimase incinta di tuo fratello Harry, io ancora abitavo con voi lavoravo giorno e notte, tuo nonno ovvero mio padre mi chiamo un assistente....tua madre pensò che la tradivo con lei, invece non pensava quanta rabbia avevo nel l'avere la donna che amavo sempre sola a casa con te che dovevi nascere da un momento all'altro e Harry ancora piccolo con meno di un anno. Mio padre disse a Katrine di sedurmi e farmi innamorare di lei, lei mi bacio quella stessa sera che tua madre venne nell'ufficio con le acque aperte, stava partorendo ma si rifiutava di farti nascere se non cero io nella sala parto. Quando vide quella scena cadde e ti stavamo perdendo, andammo subito in ospedale e nascesti per miracolo del signore. Tua madre mi lasciò, pensava che non volevo essere padre di due meravigliosi figli e avere la donna della mia vita accanto a me. Ritornai a stare da mio padre, mia madre era sempre fuori per lavoro e lui iniziò a mettermi strane idee in testa su quella donna. Adesso sto con lei, se la lascio farà del male alla mia famiglia, a te, Harry è vostra madre. " mi dice con le lacrime che rigano il suo viso.

"Perché papà, perché ci vuole così male? Cosa le abbiamo fatto noi?" Chiedo disperatamente.
"Voi niente, ma odia il fatto che suo marito l'abbia tradita con la sua migliore amica, odia che io ho amato vostra madre tanto da morire. Amo tutt'ora quella meravigliosa donna, siete la mia unica vita, siete l'unica cosa che mi da un motivo per combattere, un motivo che mi fa la forza di andare avanti in questo mondo strano. Per questo sono riandato in Spagna, ho preso delle guardie del corpo a te, perché tu sei più fragile e più mirabile rispetto a tuo fratello." Mi spiega mio padre abbassando il viso e asciugando le ultime lacrime che sono rimaste nel suo volto.

"Sua figlia Sasha è una vipera viziata, però lei non ha un padre e si è affezionata molto a me e quin.." non lo faccio continuare perché sento già la rabbia che scorre nelle mie vene.

"NO, lei non è tua figlia, tu non sei suo padre, sei mio padre, nostro padre non mi importa niente lei ti ha avuto per 17 anni io non ti ho avuto nella mia vita.
Tu non mi hai visto fate i primi passi, i primi denti caduti, i compleanni con sempre lo stesso desiderio di averti accanto a me. Di insegnarmi come andare in bici e mettermi un cerotto sulla mia ferita, asciugando le mie lacrime quando mamma mi rimproverava sussurrandomi dopo di comprarmi un gelato.
Scrivere cento lettere ogni anno a babbo natale dicendo di fare la brava, di non chiedere regali ma di avere te, di avere te nella mia vita. Avrei voluto vederti nelle mie partite di pallavolo, volevo vederti mentre facevo un punto, girarmi e vedere che ti alzavi applaudendo le mani ed essere orgoglioso di essere tua figlia.
Volevo tanto vedere i cartoni animati fino ad addormentarci abbracciati nel divano, andare al cinema a vederci la bella e la bestia, sperando insieme che anche io avrei trovato il mio principe azzurro. Volevo che mi davi i copri fuoco quando andavano a una festa o uscivo con un ragazzo. Volevo fare tante di quelle cose che ormai potevo solo sognarle la notte perché pensavo che non saranno mai accadute, che non ti avrei mai incontrato e parlato. Morire con la consapevolezza di non averti mai conosciuto. " mi blocco non riesco più a parlare ho un forte groppo alla gola che mi impedisce quasi di respirare.
Mi fiondo nel petto di Cameron, l'unico che in questo momento e periodo mi da conforto.



"Ronny hai ragione, non sono stato un bravo padre ma adesso devo rimediare e ho bisogno del tuo aiuto, dobbiamo riuscire a liberarci di Katrine." Annuisco prima di vedere l'odio in persona, la persona che odio con tutto il mio cuore.
"Tesoro, che ci fanno questi ragazzi nella nostra stanza" ha la voce peggio della figlia, mamma mia che situazione.

Come si dice ?
Tale madre, tale figlia.

"Kat loro sono mia figlia e il suo ragazzo" dice mio padre.
Vedo lei sgranare gli occhi e squadrandomi dal basso verso l'alto. "Piacere mio" mi porge la mano, "il piacere non è mio" dico ritraendo la mano.
Vedo lei indispettirsi è sua figlia al suo fianco.

"Scusate ma noi dobbiamo andare il prof ci aspetta al ristorante perciò arrivederci. Saluta Ronny " dice Cameron.
"Ciao papà ci vediamo dopo " dico io. Guardo le l'ultima volta  e scappo con Cameron via da quel letargo di vipere.

"Mi viene da vomitare per come madre e figlia sono vestite.
Ed ecco a voi la queen Beatles
E la princesa Beatles.

Due esemplari in via di estinzione di scarafaggio, odiosi, schifosi, inutili e che vengono dal basso fondo " dico a tutto fiato.
Sento Cameron ridere e mi giro verso di lui. Mi sciolgo al suono della sua risata che può solo migliorarmi la giornata.
"Non ridere di me, sei cattivo se lo fai" gli dico ridendo.
"Mhh vieni qua ponchettina mia" mi dice.
"Mi stai dando della grassa?" Gli dico facendo il broncio.

Quasi quasi lo meno.

"No amore mio" mi prende in giro. Così alzo i tacchi e continuo per il corridoio

Mi prende e mi carica sulla spalla, mi da una manata sul sedere. "Ahhh brutto scemo" dico ridendo.
"Ah per giunta vediamo come la pensa il fondo schiena"
Continuo a dargli piccoli pugni sulla schiena e sul sedere sperando di fargli male, cosa non vera.

Mi da un morso nella chiappa facendomi urlare di più.

"Ragazzi vi sembra il luogo adatto di fare queste cose in pubblico?" Ci richiama.
Ops....





Ecco un'altro capitolo spero che vi piaccia e fatemi sapere se vi piace l'idea che ho scritto su.
Il prossimo capitolo dipende da voi quando lo pubblicherò perciò diamoci dentro. ❤️‼️‼️

Uno splendido sorriso. Where stories live. Discover now