III. Cemetry gates

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Respiro dalla bocca con foglio girato al contrario e mi faccio coraggio prima di girarlo.
A.
Ho preso una A.
«Cazzo si!» agito i pugni in aria.
«Irwin! Si contenga» Mr. Franco prova a fare il serio ma ride anche lui, sono così entusiasta che abbia apprezzato il mio compito.
Consegna il compito a tutti e mi giro dietro notando che parla con Blake e che nonostante la campanella sia appena suonata e tutti stiano uscendo loro due continuano a parlare.
Che la sua A+ sia dovuta a qualche lavoretto che fa al signor Franco?
Scuoto il capo scettico, e proprio quando sto per mettere piede fuori dalla classe anche io mi chiama.
«Sono rimasto molto colpito anche dal tuo testo Ashton, era da un po' che non scrivevi così bene. Ovviamente i tuoi lavori sono sempre stati buoni ma questa volta sei stato impeccabile.
Mi farebbe piacere se tu e Blake partecipaste a questo concorso di scrittura creativa, dovete scrivere riguardo ad un argomento a piacere in coppia, e poi mandare il file alla giuria. Sarebbe un grande onore per la nostra scuola vincere almeno un premio» ammicca alla teca di vetro vuota che la nostra stupida preside si ostina a pulire tutti i giorni nella speranza che prima o poi si riempia.
«Per me va bene» dico e accenno un sorriso quando Blake annuisce facendo ondeggiare la sua coda di cavallo.
Mi giro e la osservo mentre si aggiusta i capelli, vestita con un gran maglione grigio scuro e i leggins neri con i suoi soliti anfibi sfondati.
Prima che possa aprire bocca Luke arriva da dietro, trascinandomi via, e le rivolgo un'ultima occhiata per accorgermi che senza preoccuparsi di me ha preso il suo libro nero dalla borsa e si dirige dalla parte opposta rispetto a quella dove Luke a mi sta trascinando.
«Ashton»
«Che vuoi Luke?»
«Ci sono due mele: una corre, l'altra marcia»
Mi mordo le labbra per non dagli la soddisfazione distar ridendo a questa cretinata e prima che possa insultarlo con tutti i termini che sono a mia disposizione urla «devo andare a matematica, ci vediamo a pranzo»
Me la pagherà.

Michael mi punzecchia mentre il professor Fields continua a parlare di qualcosa che non mi è esattamente chiaro. Credevo che stessimo parlando sempre dell'illuminismo ma a quanto pare siamo tornati alla guerra in Vietnam. So così tante cose su questa dannata guerra che potrei scriverci un libro e spacciarmi per un veterano anche io ormai.
Respiro.
Ultimo giorno.
Ultimo giorno.
Tra poco è Natale Ashton, stai calmo.
Dai, che si mangia.
Tutti a mangiare a casa di Michael.
«Michael» bisbiglio «ma tua madre ce lo fa il suo panettone al cioccolato per Natale?»
«Tu devi iniziare a prendere più le distanze da mia madre, preferisce te a me come suo figlio»
«Non ne ho dubbi, mi amano tutti » commento ridacchiando.
«Irwin! Clifford! Smettetela di distrarvi! Avrei voluto vedere voi nella giungla vietnamita; una minima distrazione e boom» fa un salto che si conclude con una pericolosa inclinazione della sua schiena seguita da un forte crack.
«avrebbero potuto attaccarvi chissà quali animali» dice flebilmente prima di cadere a terra, dolorante. Michael sta tentando in ogni modo di non ridere, io ormai ci ho fatto l'abitudine.
«Dannati musi gialli» dice, prima che suoni la campanella e che Michael dia sfogo alle sue risate.

Usciamo assieme dalla classe e ci incamminiamo a mensa. Estraggo il cellulare dalla tasca dei miei pantaloni e inizio a girovagare un po' sulla home di Facebook quando per sbaglio sbatto contro qualcuno.
«sta più attento pezzo di merda»
La sua voce è atona. Non si scompone, si abbassa e afferra il suo libro nero per poi lasciarmi come un'idiota li, fermo, senza essere stato in grado di scusarmi con lei.
«mi amano tutti» Michael mi imita e io gli mostro gentilmente il dito medio e osservo Blake dirigersi al suo solito posto, per poi sorridere leggermente alle altre ragazze sedute e ritornare alla sua lettura.

Quando io e Michael ci sediamo Luke sorride, e Calum giocherella con le sue mani, come fa di solito quando ha da dire qualcosa di importante.
«Ragazzi» non appena posiamo i nostri vassoi sul tavolo sudicio Calum inizia a parlare ma Luke lo ferma «prima che tu ci dica qualcosa ho una notizia bomba»
«Luke...» provo a fermarlo ma non è più padrone delle sue azioni.
«ragazza stufa scappa di casa: i genitori muoiono dal freddo»
Calum inizia a ridere fin troppo violentemente, coprendosi il volto con le mani mentre Michael sta per affogarsi con le patatine, invece io cerco di contenermi.
«A volte mi viene voglia di spaccarti quel naso perfetto che ti ritrovi Luke»
«Ashton» mi afferra le mani e si avvicina pericolosamente al mio viso. Non che io fossi omofobo, ma la sua vicinanza mi incuteva un certo terrore «è la cosa più dolce che tu mi abbia mai detto» dice con una voce fintamente commossa, e io mollo istantaneamente la sua presa, per restituire la parola al povero Calum che continua a fare segno a Michael di guardare verso l'alto affinché non si affogasse.
«Ieri notte sono andato da Rena. Le ho tirato dei sassolini alla finestra, e poi ha aperto»
«come siamo romantici» Luke afferra Calum per le guance, che si libera dalla sua morsa dimenandosi violentemente.
«Ma non era lei. Avevo sbagliato stanza. Era la sorella, Nia. Abbiamo parlato, e poi siamo usciti a fare un giro. Lo so che sembra assurdo e che ci avrò passato una o due ore soltanto, ma penso che mi piaccia»
«E Rena?» chiede Michael «che le dici? Ti mollo per tua sorella?»
«Tecnicamente non stavamo assieme» si difende.
«Ha ragione» lo appoggio «non erano in una relazione, e possono sempre uscire come amici se vogliono. Se a lui piace Nia non vedo dove sia il problema»
«Fattele entrambe»
Spesso credo che Luke dovrebbe tenere la bocca chiusa, se tenesse veramente alla sua vita lo farebbe. Eppure si ostina a dire cose che lo porteranno inevitabilmente ad essere picchiato.

You're so dark (5SOS) Where stories live. Discover now