CAPITOLO 65

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《Beh dai, non sono così male》scherza Jonathan guardando le fototessere.

《Spero sia una battuta.》

《No sono serio. 》

《Vabbeh lasciamo stare, ti va di andare sulle montagne russe?》
La sua espressione diventa piuttosto seria e si gratta la testa.
Ha forse paura?

《Ehm...io non credo di aver voglia.》

《Ma dai, non credevo che ne avessi paura!》

《Cosa? Io non ho paura...》
Rido sotto i baffi. La sua smorfia è quella di un bambino fifone, è tenerissimo però.
Intanto io mi copro dal sole mettendomi una mano sulla fronte.

《Va bene...ma anche se fosse così devi sconfiggere le tue paure, me lo dissi tu stesso un giorno.》
Gli sorrido appena accarezzata dall'aria frizzante.

《Uff, okay》alza le braccia in alto. Mi sembra di cogliere un sorrisino sulle sue labbra carnose.
Così ci facciamo strada nel parco tra la folla e i giochi finché non raggiungiamo le montagne russe che sembrano essere le più alte.
Queste sono illuminate a singhiozzo da diverse luci colorate. Sono impaziente di salirci. Da piccola mi recavo spesso al luna-park con mio fratello. Sorrido un pochino al ricordo.

Ci mettiamo in coda dietro le altre persone che stanno per salirci e nel frattempo stringo la mano calda del mio ragazzo.

《Ne sei sicura Rebecca?》

《Sì sarà divertente》esclamo.
Diamo i ticket ad un uomo dentro ad una cabina ai piedi della giostra e poi ci accomodiamo sulle sedute.

《Allaciate bene le cinture!》urla il tizio di prima.
Jonathan mi guarda con gli occhi sgranati, mi sento quasi in colpa per averlo portato qui ma ormai è fatta.
《Stai tranquillo!》

《Ookay.》
D'un tratto viene azionata la giostra e saliamo piano piano fino a raggiungere la cima delle montagne russe. I suoni e le voci da quassù giungono filtrati, la vista è impressionante. Vediamo tutto il parco ricoperto di colori e bancherelle nel mezzo della grigia città.
Arrivati al culmine della salita ho il cuore in tumulto.

《Rebecca》sussulta Jon con la voce tremante. Iniziano a sudarmi le mani osservando la ripida discesa e il resto del percorso tortuoso.
Ho il petto vibrante, assieme a quello del ragazzo accanto a me.

《Shh.》
Sono impaurita ed euforica, era da molto che non provavo questa sensazione in grado di colmare tutti i vuoti causati dalle ferite. Però l'ansia mi divora.

《Aaah!》
Di colpo veniamo catapultati ad una velocità elevatissima verso il basso, mi manca l'aria, mi sento risucchiare il petto. Urliamo a squarciagola mentre scivoliamo sulle rotaie di ferro. Non penso a niente, non ho il tempo di formulare un pensiero. Mi sento come mancare, ma sono libera da tutto.

L'aria mi picchia addosso, lo stomaco mi si contrae e mi gira la testa. Urlo soltanto mentre percorriamo dei cerchi. Sono completamente intontita. Tremo, sento le cellule del corpo in fibrillazione mentre mi pare di sbalzare via dalla seduta. Ho la vista ofuscata e mi reggo forte alle maniglie di sicurezza. Grido libera ed euforica.
Nel giro di pochi secondi ci fermiamo tornando al punto di partenza.

《Ora potete slacciarvi le cinture》urla l'addetto.
È già finito?
Impiego qualche secondo per riprendermi. Respiriamo affannosamente io e Jonathan, non riusciamo a dire niente. Sono completamente inebriata dalle sensazioni.

Mi volto a metà e guardo l'altro. I suoi capelli biondo scuro sono al vento, scompigliati ed arruffati. Però gli occhi gli brillano carichi di emozioni e le sue pupille sono dilatate. La cosa che più è evidente sono le sue guance rosse che gli danno un tocco dannatamente sexi, assieme alle labbra gonfie. Sembra essere sconvolto ma in positivo. È bellissimo, è davvero stupendo. Mi tremano ancora di più le mani quando il suo sguardo studioso incontra il mio.

I nostri petti si muovono ancora veloci.
《Scendiamo adesso?》

《Sì meglio》rispondo.
Tocchiamo nuovamente terra con sollievo.

《Allora?》

《È stato sconvolgente, stavo per morire lassù》gesticola lui. Ma poi le sue labbra spesse si inclinano elegantemente.

《Oh non credevo che fosse così ehm potente l'impatto》spiego.

《Però è stato bello》ridacchio.

《Sì, ora che siamo qui è stato divertente.》
Ammiro ancora la perfezione del suo profilo, il suo naso, la bocca arrossata, gli zigomi rosei rialzati mentre ride. Fisso con il fiato mozzato le sue spalle, il suo corpo e poi i suoi occhi verdi così sprizzanti.
Lui però mi sorprende a guardarlo e si morde il labbro.

《Che cos'è che guardi bellezza?》

《Niente...》

《Mmh...》
Le due dita si appoggiano sulla mia guancia ed inizia a sospirare sul mio collo. Sono percorsa da diverse scosse.

《Forse è me-meglio prendere dello ehm...zucchero filato, ti va?》balbetto. Che stupida. Insomma siamo una coppia, abbiamo confidenza quindi perché mi agito tanto?

《Forse.》
Mano nella mano cerchiamo una bancherella di dolciumi. Osservo anche le altre persone, vedo soprattutto ragazzini spensierati. Rimpiango un po' di non essermi goduta la mia infanzia, di non aver apprezzato sempre i miei genitori. Ma scaccio subito via i pensieri negativi.

《Ecco, lì》indico un carrello dello zucchero filato, quindi ci avviciniamo.

《Due?》ci chiede il signore.

《Sì grazie.》
Dopo aver pagato passeggiamo nel parco parlando di sciocchezze. Ovviamente io riesco ad appiccicarmi le dita fra loro prendendo lo zucchero.

《Che casino!》
Jonathan mi osserva mentre cerco di pulirmi le dita ma così facendo mi sporco anche il viso.
Sento il suo risolino aumentare sempre di più e trasformarsi in una vera risata. Che imbarazzo.

《Basta! Tutti ti guardano》sussurro nervosa.

《Veramente stanno guardando te》ride.
Io arrossisco all'istante mentre, mossi dal vento, perfino i capelli finiscono sullo zucchero filato. Merda.

"Rebecca e le sue figure parte mille" penso tra me e me.
Poi il mio amabile ragazzo dopo aver sghignazzato viene in mio soccorso.

《Grazie eh.》

Proseguiamo la passeggiata fuori dal luna-park nei marciapiedi affollati della grande città. Odio i clacson e lo smog.

《Sai stavo pensando che forse dovrei fare qualche cambiamento, una minuscola pazzia...》dico.

《Cioè?》

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un piccolo commento♥
Un bacio!

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