Capitolo 43

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Si alza dal divano, vicino a me, dove si era seduta.

Non so se si alza perché sta evitando di dirmi qualcosa e non riesce a sostenere la conversazione, oppure vuole solo mettere a tacere la cosa.

- Vuoi qualcosa da mangiare? Ho una fame.

- Ti ho detto che è impossibile.

- Come ti senti con la gamba?

- Sto bene, ma non sviare il discorso.

- Ti ho detto che è possibile.

Vado a farmi un panino.

- Stiamo parlando di una cosa importante!

Bruno non ti ha mai lasciato libera, da quando ti ho portato via. Figuriamoci se lo fa adesso, dopo che ha cercato di uccidermi per due volte. E poi perché mi ha ridato la quota aziendale?

Non avevamo firmato un contratto?

- Ha detto che ti farà avere un nuovo contratto. Dovrai solo firmarlo.

- Vedi? Questo sta cercando di fare! Vuole che firmi un contratto col diavolo, ma non mi farò prendere alla sprovvista. Chiamerò i migliori avvocati d'America. Ogni clausola dovrà essere analizzata!

- Ha detto che ci ridà le azioni perché abbiamo bisogno di soldi.

- Abbiamo bisogno di soldi?

- Sì, con il fatto dell'incidente all'ufficio, hai perso importanti investimenti e di conseguenza tanti soldi.

- Mi stai prendendo in giro?

Ho soldi per sfamare altre tre generazioni dopo la mia e lui ti dice che ho perso soldi?

Ma perché continui a mangiare?!

Mi sta facendo irritare! Io parlo di cose importanti e lei continua a mangiare quel dannato panino!

- Ma la finisci?

- Ho bisogno di cibo. Oggi è già stata una giornata stressante e non posso permettermi di non mangiare, visto che devo farlo per due.

Si chiude a riccio sul divano, accanto a me e continua a mangiare.

- Cos'è che hai detto?

- Volevo essere sicura, prima di darti questa notizia e... l'altro ieri ho fatto il prelievo. La prossima settimana sarà di quattro mesi.

- Ma cosa?

- Il nostro... bambino.

- Bambino?

- Sì, hai presente all'ospedale, quando abbiamo...

- No, cioè sì, so come si fanno i bambini!

E... noi ne aspettiamo uno?

- Pare proprio di sì.

- E... io sono il padre?

- Pare di sì...

- E... chi lo sa?

- Io, tu, Gio' e Lo' e Bruno.

- Bruno?

- Sì, ho dovuto dirgli che non può più far del male alla mia famiglia.

- Famiglia?

- Ma che ti prende? Continui a ripetere quello che dico!

- Mi... hai... tu... sono un papà?!

- Passami il cellulare!!!

- Sì, ma che ti prende?!

Devo dirlo a tutti, devo farlo sapere a tutti!

- Mike! Chiama subito tutti i giornali del mondo!!!

Diventerò papà!!!

Attacco subito!

Ora devo chiamare i miei.

- Smettila!

Clo' mi abbraccia e io la bacio con tutta la forza che ho.

- No, stiamo attenti alla piccolina!

- Pensi che sia una femminuccia?

- Sì, ne sono sicuro, me lo sento. E sarò tanto geloso con lei!

Riprendo il cellulare e chiamo mia madre.

- Mamma, domani venite a pranzo da noi. Devo dirvi una cosa stupenda!

Diventerò papà!!!

E riattacco.

- Ma non doveva essere una sorpresa?

- Sì, ma sai che non posso trattenere tutta la gioia che ho in corpo!!!

- Ti amo.

- Vi amo.

- Adesso devo iniziare a ingelosirmi?

- Mai. Devo dedicarmi alle mie donne ora.

- Stai tranquillo. Bruno non comprometterà mai più i nostri rapporti. Soprattutto ora che c'è la nostra piccolina.

Prendo Clo' per un braccio e la stringo a me.

Mi metto a fissare la sua pancia.

- Posso accarezzare la nostra bimba?

- Certo! Solo che è ancora troppo piccina per poterla vedere.

Mi vorrai anche quando sarò grossa come una balena?

- Ti amerò con 10, 20, 30 chili in più!

- Adesso non esagerare!

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