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Circa una settimana dopo, ero nuovamente tra i banchi di scuola. Avevo deciso di esserci almeno l'ultima settimana dell'anno scolastico.
Non so cosa voglio fare in seguito, non so se continuare gli studi, non so se approfondire i miei poteri con mia sorella e mia zia, ora come ora la mia mente é in confusione e ho bisogno di tempo per pensare e per schiarirmi le idee.
Ma non qui.

In questo momento stiamo giocando in campo, io e la mia squadra contro quella maschile.
É il lacrosse lo sport che ho sempre voluto fare, sin da piccola quando giocavo con Derek nel cortile di fronte casa Hale.
Sentii l'arbitro fischiare e capii che anche questa partita é finita.
Sconfitte nuovamente, ma almeno soddisfatte del nostro lavoro.
Dopo una doccia veloce, tornai in macchina e dopo aver accesso il motore cercai di tornare a casa come tutti gli altri, ma Lydia mi bloccò.
"Ti va di venire da me?" mi chiese salendo in macchina nel posto accanto al mio.
"Scott ha di nuovo graffiato la tua auto ieri notte?" le chiesi sapendo che il nostro amico non si sa piú controllare come una volta e lei annuí sospirando.
"La mia macchina é dal meccanico per la terza volta questo mese" disse e ridendo piano partimmo.
Il tragitto verso casa Martin fu silenzioso e quando arrivammo, ci fu la mamma di Lydia ad accoglierci.
"Come ti senti?" mi chiese anche lei. Ormai anche lei sapeva cosa era sua figlia e voleva prestare aiuto nel migliore dei modi.
"Sto bene, grazie" le dissi in un sorriso prima che la mia amica mi trasportasse nella sua camera.
Mi sedetti sopra il suo letto morbido, prima piano, poi quando vidi che anche lei si era messa accanto a me in modo disordinato, mi feci piú al centro e incrociai le gambe togliendomi le scarpe.
"Allora, adesso cosa si fa?" mi chiese.
"Per il momento io non farò niente" le dissi sincera e presi una ciocca di capelli metà rosa e metà blu che si iniziava a scolorire "non ho mai voluto essere un'eroina. Ho sempre voluto conoscere i miei genitori"
"Beh, bel modo di averlo conosciuto tuo padre" mi disse abbozzando un sorriso per rendere meno melodrammatica questa frase.
Ci pensai su un momento a quello che stavo per dire, ma infondo è mia amica.
"Sai, Lydia, nostra madre, Elisabeth, si é rivelata nelle nostre menti" le dissi e vidi il suo volto illuminarsi "Lydia nostra madre é viva"
"É una cosa fantastica Jey" mi disse prendendomi le mani e facendomi scivolare via quella ciocca.
"Per un momento anche io ho pensato potesse essere fantastica come cosa. Sai, é mia madre e non é morta" le dissi ovvia ma poi sospirai facendo sparire lievemente quel sorriso dal mio viso "ma purtroppo ha rivelato cose piuttosto brutte, se cosí posso dire, a me e Lagoona"
"Del tipo?"
"Cose che aveva fatto Robert e dove ora lei si trova" le dissi e aggrottò le sopracciglia.
"Perché, dove si trova?"
"É su un altro pianeta" dissi con tutta semplicità, anche se sapevo che la mia amica era piuttosto confusa.
"Un'altro pianeta? Jey ti senti bene?" mi disse e mi mise una mano sulla fronte per sentire la mia temperatura.
"Sto bene Lydia" le dissi scostando la sua mano "è tutto vero"
"Non posso crederci" disse solamente.

Io risi piano e sospirai.
Effettivamente era piuttosto surreale dire che la propria madre si trova su un altro pianeta, ma se questa è la verità, per almeno una volta, perché mentire?
"Quindi cosa farai? Partirai alla ricerca di questo pianeta senza nome?" mi chiese.
"Oh, in realtà un nome ce l'ha" le dissi e la vidi ancora più confusa "si chiama Grohxom"
"Le cose strane continuano a tornare eh" mi disse e mi sorrise per sdrammatizzare.
"Io non credo che voglia iniziare una crociata per trovare mia madre se devo dirla tutta" le dissi e lei semprò guardarmi strano.
"No?"
"No. So che é viva e so anche dov'é. Ah e so anche che prima di almeno altri dieci anni non potrà tornare sulla terra..." dissi come pensando ci fosse dell'altro ma non lo trovai "ormai devo imparare a vivere la mia vita, Lydia. Ho bisogno di essere piú autonoma e allontanarmi dai problemi, almeno per un pò"
"Jey.." mi disse prendendomi una mano "siamo noi che creiamo i nostri problemi, non loro che ci vengono appresso"
"Lo so" le dissi solamente e mi preparai mentalmente ad altre domande, ma fortunatamente la mia amica decise di non toccare più quell'argomento.

Quando me ne andai da casa sua, visto che non era troppo tardi, decisi di andare a trovare anche Jackson.
Quando arrivai, una tristezza infinita mi inebriò l'anima e mi diressi piano alla tomba del mio defunto fidanzato. Una volta davanti gli lasciai il solito fiore che a lui piaceva e restai lì seduta davanti alla sua tomba.
Era già da un po' di tempo che mi mettevo qui, davanti a lui e gli parlavo. Speravo che in qualche modo mi potesse capire.
Parlavo con lui ormai quasi ogni volta che nessuno poteva farlo.
"E poi è arrivato Stiles e beh.. il resto già lo sai, te lo ho raccontato ieri" gli dissi incrociando le gambe e ripensando a quando Stiles la settimana scorsa era venuto a trovarmi e quel semplice incontro tra amici si è trasformato in molto di più.
Sentii l'aria fresca attraversarmi il viso e una piccola lacrima mi scivolò dalla guancia. Mi pentii subito di quello che avevo appena confidato a Jackson e quasi mi vergognai di me stessa.
"Non dovrei parlarti delle mie attività pomeridiane non organizzate con Stiles, infondo voi due vi odiavate fino a poco tempo prima che... insomma che..." dissi, ma le parole mi morirono in bocca. Il piccolo spazio tra le labbra e il naso mi si fece umido, così come i miei occhi e mi accorsi solo poco dopo di aver trasformato la rosa che avevo ripreso in mano in una rosa di pietra.
"Mi dispiace" gli dissi solamente e mi alzai piano, ma sbandai di poco e rischiai di cadere a terra se non fosse per delle mani che mi afferrarono dietro alla schiena.
"Sapevo di trovarti qui" mi disse Scott che mi teneva stretta tra le sue braccia.
"Dio che puntualità" gli dissi e mi diede una mano ad alzarmi, ma prima che mi potesse vedere mi asciugai le lacrime e gli occhi bagnati "cosa ci fai qui?"
"Sono venuto per parlarti, Peter mi ha detto che non eri tornata da scuola, così sono andato da Lydia, la più probabile, ma vedendo che non eri nemmeno da lei ho subito pensato a questo posto" mi disse e mi sorrise togliendomi una ciglia dalla guancia.

Gli feci un piccolo sorriso e quasi mi vergognai dalla condizione in cui ero.
"Si, vengo qui quasi ogni giorno ormai" gli dissi, ma mi corressi subito "quando ne trovo il tempo..."
"Lydia mi ha detto delle tue intenzioni" disse cambiando argomento.
"Quali intenzioni?"
"Lo sai quali" mi disse mettendo le braccia incrociate davanti al suo petto.
"Già, lo so" gli dissi e incominciai ad incamminarmi fuori dal cimitero sapendo che mi avrebbe seguito "ma non é ancora nulla confermato"
"Questo lo intuivo. Ma vedi Jey, non é facile cambiare vita da un momento all'altro. Anche io lo so bene. Quando Peter mi ha morso e sono diventato un licantropo, tutto il mondo mi é sembrato diverso, tutto quello che conoscevo mi sembrava una menzogna ormai" mi disse e mi mise una mano su una spalla.
"Per me é stato tutto una menzogna"
"Non é vero, sai che te ne avrebbero parlato prima o poi. Ma adesso guardati intorno Jey. Senza quei poteri, ora saremo cosí amici io e te? Senza quei poteri avresti mai potuto ritrovare tuo padre?"
"Non me lo ricordare" dissi in un sussurro mentre continuava a parlare.
"Senza quei poteri..." iniziò nuovamente, ma questa volta lo bloccai.
"Senza questi poteri, Scott, ora non saremo qui" gli dissi e lo costrinsi a guardarsi attorno.

"Senza questi poteri però" continuò "avresti mai potuto fare l'amore con Stiles?"

Own Mind || Teen WolfTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang