Trentadue pezzi

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"Tu sai che i conigli non mangiano solo carote vero?" borbottava gelido Jack, tenendo gli occhi fissi sul suo frappé di lattuga. "Lavori con l'agente Hopps, Wilde: dovresti sapere le regole basilari di un buon rapporto tra colleghi".

"Ah, ma io le conosco tutte" replicò Nick, giocherellando con il telefono. "Mai dire tenera ad una coniglietta, offrire sempre il caffè decaffeinato che tra parentesi è il più caro del distributore, non fare osservazioni sulla bettola in cui vive e mai, nella maniera più assoluta, disturbarla mentre trascrive le denuncie di smarrimento".

"Ah, mi è capitato l'agente comico?" commentò Jack, piccato, voltando finalmente un'occhiata di ghiaccio verso la volpe.

"E dovresti vedere quando sono di buonumore" replicò lui con una sghignazzata. "Scommetto che non ridi mai perché ti mancano gli incisivi...".

"Ah, sai che ti invidio?" commentò Alopex voltandosi verso Judy. Erano seduti al bar: l'insegna lampeggiava allegra rivolta verso la strada, invitando i passanti a fermarsi da Leop Old, caffè, cialde, spremute e frullati a dei prezzi veramente stracciati. La coniglietta la guardò smarrita.

"Cosa?" mormorò. "E perché?". La volpe sorrise, sorseggiando il succo al mirtillo.

"Beh, perché ti farai tante di quelle risate..." replicò. "E poi perché lavori con Wilde: con lui, divertimento assicurato".

"Sembri conoscerlo bene..." osservò lei, sorseggiando il suo caffè aromatizzato alla cannella. La volpe le rivolse un sorriso accondiscendente.

"Conoscerlo?" commentò. "Beh, a me basta un colpo d'occhio e qualche parola per conoscere una persona: direi che il mio è un dono".

"Io lo chiamo quoziente intellettivo" commentò Nick, intromettendosi nel discorso.

"Oh no, non di nuovo..." commentò Alopex sospirando. "Lo sai che non sopporto quel nomignolo...".

"Quello stesso nomignolo che usano quando devono presentarti ai superiori?" punzecchiò l'agente, con il suo solito sorriso scaltro. Gonfiò in maniera innaturale il petto e scimmiottò una voce bassa e possente. "Sono il Generale Rino Horn: è un onore conoscere di persona Alopex la Duecento".

"Il generale non ha quella voce, Wilde" osservò Jack: il suo rimprovero rimase inascoltato.

"Hai incontrato il generale?" commentò Judy stupita, ma Alopex era concentrata su Nick, con occhi fermi e fissi.

"Avverto del sarcasmo in quella frase Nick" borbottò. "E poi, quel numero è del tutto esagerato".

"Devi capire, Carotina" spiegò la volpe, rivolgendosi alla collega. "Che la qui presente volpe albina...".

"...alpina" corresse la lepre, da sopra il suo bicchiere.

"Ha il cervello più fine che si possa immaginare" continuò. "E per quanto possa sembrare assurdo, è addirittura più intelligente di me".

"Oh, finitela tutti quanti!" sbottò Alopex, contrariata. "Quel test era fallato...".

"Duecento di quoziente intellettivo?" commentò Judy, scattando in piedi, dimentica del suo caffè. "Non ho mai sentito un punteggio così alto!".

"Perché non è così alto" borbottò lei. "In quel test ho fatto solo cento ottantasette...".

"E come ti sarebbe suonata Alopex la Centoottantasette?" fu il commentò di Nick, sgraffignando una sorsata di succo alla volpe.

"Ehi!" esclamò lei. "Guarda che basta chiederne una sorsata!".

Judy rimase a guardare Alopex con occhi increduli. Bisticciava con Nick, ma c'era un sorriso ad increspargli il muso. E lui ricambiava con QUEL sorriso, il sorriso che sentiva suo e non capiva perché. Tentò di affogare nel caffè quella stizza sconosciuta, fallendo miseramente. Era simile, maledettamente simile. Anzi era la stessa.

I Quattro Cavalliحيث تعيش القصص. اكتشف الآن