Capitolo 5: Torta al cioccolato

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Michael scrisse l'articolo di getto, senza fermarsi neanche un momento. Lavorò direttamente dall'appartamento di sua cugina Annie, aveva bisogno di sfogarsi, di avere un consiglio spassionato da chi ha più esperienza di lui e, soprattutto, da chi aveva una vita sentimentale più incasinata della sua. Solitamente Michael aveva l'abitudine di scrivere i suoi lavori in quel bar vicino Central Park, era tranquillo, frequentato da molto studenti della New York University, e poi c'era quel cameriere tanto carino e disponibile, Joseph, che oltre al cappuccino ogni volta gli offriva un dolce diverso: una volta una ciambella glassata, altre volte una fetta di torta ai mirtilli. Chiacchieravano spesso, Joseph era anche lui un grande appassionato di cinema, aveva un fisico mingherlino, i capelli nero corvino e vitalità contagiosa. A Michael piaceva chiacchierare con Joseph, era molto gioviale e gentile, si meravigliava come una persona così intelligente non avesse intrapreso una carriera – anche lui – nel mondo del giornalismo.

Quella mattina però decise di non andare al suo bar preferito, infatti scrisse un messaggio a Joseph dicendo che si sarebbero visti la prossima settimana, Michael era sempre un tipo cortese. Stranamente non aveva voglia di parlare di cinema, aveva un bisogno impellente di un consiglio dall'unica cugina che aveva, dall'unica persona che conosceva tutti i dubbi e le incertezze che Michael si portava dietro quotidianamente.

L'incontro con Adam lo aveva destabilizzato, quel ragazzo così riservato non solo lo aveva invitato ad uscire, ma lo aveva abbracciato e gli aveva fatto pure una proposta indecente che, Michael, stava quasi per non rifiutare. Si, perché nonostante volesse resistere alla tentazione, l'idea di farsi possedere da Adam non gli dispiaceva affatto.

Durante il tragitto dalla casa d'aste fino all'appartamento di Annie, Michael più volte aveva pensato ad Adam. "Non sarebbe male se mi scopasse nei sedili posteriori della sua utilitaria, magari con la radio a tutto volume." disse

Ma l'incontro con Chris, quel bacio sulla guancia da mille ed una notte, quel sorriso smagliante, quello sguardo che uccide, quel battito di cuore perenne, avevano offuscato l'immaginazione di Michael. Doveva capire cosa fare. Non si fidava di Adam ma voleva comunque approfondire la sua conoscenza, e dall'altra parte c'era Chris. Il sexy fotografo gli aveva letteralmente scompensato il cuore, ma non sapeva se da parte sua c'era un interesse sentimentale oppure semplici convenevoli. Ma perché quel bacio sulla guancia?

Michael era in crisi oltre che in ansia. Si sentiva accaldato, infatti quando arrivò a casa di Annie, prima si tolse le scarpe, prerogativa della cugina, poi il giacchetto blu ed il maglioncino che aveva indossato quella mattina, lanciando entrambi gli indumenti sul divano del salotto. Rimase in jeans e t-shirt, ma sentiva comunque caldo. Si sciolse i capelli, finalmente "Un giorno di questo pure me li rado a zero" disse fra sé e sé.

Poggiò la borsa sulla sedia, accese il portatile ed intanto prese una bottiglina d'acqua dal frigorifero. Erano quasi le due ed Annie ancora non rincasava. "Sicuramente avrà trovato gente al Diner" pensò Michael. Solitamente c'è sempre folla il giovedì in pausa pranzo e quindi non avrà potuto appendere al chiodo il suo grembiulino e tornare a casa.

"Diamine, ho assolutamente bisogno della mia torta al cioccolato." disse

Intanto che il computer si avviava, posizionava sul tavolo del soggiorno, il videoregistratore digitale che custodiva l'intervista fatta a Chris; poi Michael pensò che era arrivato il tempo di chiamare sua madre ed avvertire Lucy per stasera. Entrambe gli avevano scritto un messaggio ma ancora non aveva risposto a nessuna delle due.

"Ciao Mamma, sono Michael."

"Ah, ma tu sei per caso mio figlio, quel ragazzo solitario che sta sempre chiuso nella sua stanza davanti al PC?" ironizzò

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