Capitolo 37: Baci che si rubano

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I giorni erano lunghi e tediosi senza la presenza di Adam. Alzarsi dal letto, fingere che tutto andasse per il verso giusto, recarsi a lavoro, confrontarsi con lo sguardo torvo di Alex, richiedeva uno sforzo immane, energie che Michael non aveva più a disposizione. Tre giorni dopo quel dannato litigio, nonostante le parole confortanti di Andrew, Michael cominciava a credere che la sua storia d'amore con Adam fosse finita per sempre. Nessuna risposta ai svariati messaggi inviati su WhtasApp, il telefono sempre spento, nessuna foto, nessun like rubato su i social network, Adam era come sparito dal radar. Più volte, nell'arco di questi ultimi tre giorni, il giovane si era appostato all'entrata della redazione del New Yorker, sperando di poter incontrare il suo sguardo, ma a quanto pare, neanche a lavoro si era presentato oppure, anche qui, ha camuffato la sua presenza. Nonostante il tempo cominciava a migliorare, le giornate si facevano più calde e piacevoli, il cuore di Michael era in tempesta, sorretto da mille pensieri e con la voglia di prendersi a schiaffi. Si era reso conto che per colpa dei suoi segreti, per colpa delle sue assurde indecisioni, aveva perso l'unica persona che ha amato veramente, ha perso l'unico ragazzo che poteva star dietro alle sue insicurezze, alle sue ansie, alle sue crisi di panico. Eppure nonostante non vedeva una via di uscita da questa situazione, Michael pensava che doveva esistere un modo per mettere in ordine le cose, ci doveva essere un modo per poter avere un colloquio con Adam.

Sentiva la mente pulsare, sentiva i pensieri fare a pugni pur di prevalere sul suo istinto, pur di evitare che lui stesso potesse perdere il lume della ragione. Ma a quanto pare, cercare di risolvere la questione, con calma e naturalezza, era impossibile, Michael doveva agire d'istinto, lasciare a casa il buon senso e far parlare il cuore. "La sincerità" all'improvviso Michael ebbe una sorta di illuminazione. Era in strada, stava per arrivare in redazione e, camminando placidamente, ebbe una strana sensazione "E se mettessi a tacere tutto? E se aprissi il mio cuore ad Adam? E se gli raccontassi cosa mi ha portato tacere sulla faccenda di Josh? Forse ... potrebbe capire, forse mi potrebbe concedere una possibilità" Sembrava un'idea folle ma, in quel marasma di idee e di pensieri, essere sincero con la persona che amava, sembrava essere la cosa più sensata. "Troverò un modo per comunicare con lui" pensò "Gli potrò scrivere una lunga mail. Non potrà ignorare anche questo segnale da parte mia "disse ad un passo dagli uffici della Fifth Avenue "Come lui si è messo a nudo con me, anche io dovrò farlo quindi, come è successo qualche tempo fa con Chris, devo parlare anche con Josh, affrontare il mio demone personale, vomitare tutto il dissenso che provo nei suoi riguardi. E solo allora ..." un piccolo sorriso comparve sul volto di Michael "Solo in quel momento una volta che il mio passato sarà un lontano ricordo, potrò abbracciare il mio presente. Non mi importa se Josh tenterà di sedurmi, di farmi cadere fra le sue braccia: io amo Adam e nessun altro"

In ascensore prese il cellulare fra le mani, aprì WhatsApp e sbloccò il contatto di Josh. C'erano pochi messaggi che il suo ex gli aveva inviato. Michael si fece coraggio e scrisse un breve messaggio "Senza scuse. In pausa pranzo ti aspetto al Magic, una tavola calda fra la Fifth e la nona. Dobbiamo parlare. Mi hai già messo dei casini" e senza esitare inviò. La risposta non tardò ad arrivare come se Josh stesse aspettando una notizia da parte di Michael "Perché sei così nervoso? Non mi piace quel locale, vediamoci a casa mia. Ti giro l'indirizzo. Anche io ho bisogno di parlare con te" Michael cominciò a ribollire dalla rabbia "Tu credi che io sia uno scemo? Che non conosco il tuo gioco? Non metterò piede a casa tua, non cederò alle tue moine. Dobbiamo chiudere la faccenda una volta per tutte. Quindi o ci vediamo al Magic oppure puoi anche sparire dalla mia vita" ed inviò anche questo messaggio. Uscì dall'ascensore e si diresse verso la sua postazione, la redazione di Vogue era semi deserta, il venerdì in molti ne approfittavano per organizzare interviste ed approfondimenti per la settimana successiva, si sentiva però il cinguettare delle ragazze di moda. Michael non ci fece caso, accese il computer, posò il cellulare sulla scrivania e cercò di calmarsi, l'atteggiamento di Josh lo aveva infastidito. Si guardò intorno, si sedette di fronte al computer e cercò di riacquistare la pacatezza di qualche minuto fa. Il cellulare poi vibrò di nuovo e Michael lo afferrò con forza "Sedurti sarà un piacere, anche in queste condizioni estreme. Ok, allora ci vediamo al Magic" scrisse Josh. Non rispose alla provocazione, lasciò cadere la cosa, non aveva intenzione di cadere vittima dei giochetti di Josh "Cosa avrò trovato in uno stronzo del genere?" si domandò mentre posò di nuovo il cellulare sulla scrivania. Ora doveva restare calmo e tranquillo, doveva essere lucido per poter affrontare Josh, la questione doveva chiudersi al più presto o c'era la possibilità che avrebbe perso Adam per sempre. E non era convinto che il suo cuore avrebbe retto a tutto questo.

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