10. Rewind

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                                                                      Una settimana  prima

Non appena Harry aprì la porta di casa, trovò Louis, con un enorme sorriso, in piedi ad attenderlo.

" Ciao, amore mio, hai fatto buon viaggio? Sei stanco?"

" Louis " sussurrò Harry " mi hai fatto le stesse domande, quando ti ho telefonato per dirti che sono atterrato. Sto bene, sono un po' stanco, ma nulla di allarmante "

" Se vuoi fare una doccia è tutto pronto. Al supermercato vicino a casa era finito il bagnoschiuma che ti piace alla vaniglia e al cocco, ma ho girato altri quattro negozi e alla fine l'ho trovato, non della stessa marca, ma con lo stesso aroma "

" Grazie, Louis, sei stato molto gentile "

Harry portò la valigia in camera, cominciò a spogliarsi e non fece nemmeno in tempo a togliersi le scarpe, che già Louis gli era accanto per aiutarlo.

Stava sfilandosi la cintura dai pantaloni, quando il suo cellulare cominciò a suonare.

Non appena vide chi stava chiamando, sorrise e rispose:

" Ciao, Scott"

" Ciao, riccio. Spero che il tuo viaggio sia andato bene. Che ne dici se ci vediamo stasera a cena a casa mia e ne parliamo? "

Harry tentennò solo un istante, ma poi disse:

" Va bene, sono da te per le otto "

Dopo aver chiuso la comunicazione, si rivolse a Louis ed esclamò:

" Vado a cena da Scott e non torno a casa neppure a dormire, va bene?"

Il marito spalancò gli occhi solo un attimo, ma poi annuì subito.

" Va bene, avevo fatto le lasagne, ma le possiamo mangiare anche domani..."

" No, sai che a me le cose scaldate non piacciono. Senti, le porto da Scott e le mangio con lui, tu tanto puoi cenare con altro, no?"

" Sì, sì, certo...io spero che a Scott piacciano e anche a te " si affrettò a dire Louis.

Harry annuì sbrigativamente e si infilò in bagno per farsi la doccia.

Quando ebbe finito, si asciugò e si vestì, poi andò in cucina dove il marito gli aveva già preparato la teglia di lasagne dentro una borsa.

La prese e uscì, senza preoccuparsi di salutare Louis.

Questi, non appena fu solo, prese una mela e si sedette sul divano per fare un cruciverba, ma, all'improvviso, si accorse di non aver disfatto la valigia del marito.

Si precipitò allora in camera e si dedicò a farlo.

Separò i vestiti da lavare in lavatrice, da quelli da portare in tintoria, estrasse alcune cartellette di documenti di lavoro...e si bloccò senza respiro.

Una di esse conteneva i documenti necessari per il divorzio....

Louis prese le carte che aveva trovato nella valigia e si sedette sul letto per esaminarle con più tranquillità.

Sicuramente aveva letto male, non potevano essere quello che pensava fossero, non potevano...

Nei minuti successivi le lesse da cima a fondo e lo fece per tre volte di fila e, alla fine, dovette arrendersi all'evidenza.

Erano i documenti necessari per chiedere il divorzio e appartenevano ad uno studio di avvocati di Londra.

Louis asciugò le lacrime che cominciarono a sgorgare dai suoi occhi e ripose le carte nella loro cartellina.

La prese con sè, andò in soggiorno e si sedette sul divano.

Rimase immobile per lunghi istanti, scosso solo dai singhiozzi che uscivano dalla sua bocca.

Lui non poteva vivere senza Harry, non poteva farlo in nessun modo.

Suo marito l'aveva salvato quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale, ma ora nessuno l'avrebbe aiutato a superare l'abbandono di Harry.

Era tutto il suo mondo, la sua vita, il suo punto di riferimento, la sua luce...

Tolse di tasca il suo taccuino e lo sfogliò in fretta....cosa aveva sbagliato?

Aveva sempre fatto tutto alla perfezione, esaudiva ogni desiderio di suo marito e gli era accanto quando aveva bisogno.

Certo, tra loro non c'era più affetto o alcun contatto fisico, ma per quello aveva Scott...gli aveva concesso anche quello...

Evidentemente aveva fallito in qualcosa, solo che non sapeva in cosa...

Si stropicciò con le mani la stoffa della maglietta che indossava e annuì....se Harry lo voleva lasciare, la colpa era sua...non l'aveva amato abbastanza, non era stato in grado di dimostrargli quanto tenesse a lui...

Suo marito aveva il diritto di lasciarlo e aveva il diritto di ricominciare una vita con Scott.

Lui non serviva a nessuno, l'unica sua ragione di vita non lo voleva più, quindi l'unica cosa che poteva fare era andare dai suoi genitori, da chi non aveva mai smesso di amarlo...

Si alzò, andò in bagno e ne tornò con un flacone degli psicofarmaci che uno psichiatra gli aveva dato.

Staccò un foglio dal suo black notes, vi scrisse poche parole e lo appoggiò sul tavolinetto davanti a lui.

Aprì il contenitore, si rovesciò tutte le pastiglie che conteneva sulla mano e le mise in bocca, deglutendole con l'acqua del bicchiere che teneva sempre accanto a sè.

Poi si sdraiò sul divano e attese che i suoi genitori venissero a prenderlo.

Per favore, non lasciarmi andare...Where stories live. Discover now