31. Un angelo

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Louis si svegliò all'alba del giorno dopo con Harry ancora rannicchiato sul suo petto.

Sorrise di fronte al viso di suo marito addormentato e gli lasciò un leggero bacio in fronte.

In qualche modo riuscì a sgusciare da sotto il suo corpo e ad alzarsi dal divano.

Raccattò da terra l'asciugamano che aveva legato in vita la sera prima e si diresse in bagno, dove si fece una doccia rilassante.

Mentre l'acqua tiepida gli scorreva sulle spalle, pensò che era davvero felice, forse come non lo era mai stato dalla morte dei suoi genitori.

Proprio il ricordo di sua madre e di suo padre gli fecero prendere una decisione, una decisione che credeva non avrebbe mai preso.

Con il viso deciso e determinato, uscì dalla doccia, si asciugò e si vestì.

Gli dispiaceva svegliare Harry così presto, ma aveva bisogno di parlare con lui subito.

Si accostò al divano e si sedette accanto alla figura del marito che dormiva, attorcigliato nei suoi vestiti spiegazzati.

Gli accarezzò il viso e lo scosse leggermente.

Harry, che non aveva il sonno molto pesante, si svegliò subito e spalancò i suoi occhioni verdi.

" Mi spiace averti svegliato, amore, ma io...io voglio andare al cimitero a trovare i miei genitori..."

Il riccio si mise seduto di scatto e guardò allibito suo marito.

Louis non era più stato al cimitero, sulla tomba di sua madre e di suo padre, dal giorno del loro funerale, quando ancora non conosceva Harry.

Non aveva in casa nemmeno una loro foto ed il riccio, infatti, non sapeva nemmeno che volto avessero i suoi suoceri.

Della tomba si occupava un fiorista che Louis pagava ogni mese, ma il ragazzo non aveva mai avuto il coraggio di recarvisi.

" Dico davvero " ribadì Louis " è giunto il momento che io sconfigga la mia ultima paura e vorrei tanto che tu venissi con me..."

" Certo amore mio, certo " disse Harry agitato e, nella foga di abbracciare il marito, inciampò nei suoi stessi piedi bloccati dai pantaloni arrotolati e cadde a terra.

Una volta Louis si sarebbe preoccupato e disperato, ma ormai era guarito, quindi scoppiò a ridere, tenendosi la pancia con le mani.

Harry fece finta di imbronciarsi, ma il suo cuore scoppiò di gioia nel vedere il marito così allegro.

Due ore dopo si ritrovarono davanti al cancello di uno dei più piccoli cimiteri di Londra e, tenendosi per mano, si inoltrarono nel viale che conduceva alle tombe.

Harry ebbe un senso di deja vu, come se fosse già stato in quel posto, ma ricacciò indietro il pensiero, perché lui, lì, non aveva mai messo piede.

Nonostante Louis non si recasse in quel luogo da molto tempo, trovò comunque l'angolo in cui sorgeva la tomba dei suoi genitori.

Era un monumento semplice, ma ben curato, con due vasi di margherite bianche, poste ai lati delle foto di Mark e Jay, padre e madre di Louis.

Questi si inginocchiò davanti alla tomba e accarezzò i ritratti dei genitori, ma Harry non fece caso ai gesti del marito, perché i suoi occhi si erano bloccati sulla foto di Jay.

Al di là della grande somiglianza con Louis, c'era qualcosa che lo inquietava, come il ricordo di una vita passata...

Sapeva di non aver mai visto quella donna, eppure, allo stesso tempo, sapeva di averla conosciuta e di doverla ringraziare per qualcosa di importante.

Scosse la testa perplesso e si disse che era tutto frutto della sua immaginazione.

Quando Louis fu pronto, lo prese per mano e si allontanò dalla tomba.

A metà vialetto si voltò un istante e vide una donna che lo fissava, accanto ad un albero.

Era una donna di mezza età, vestita con abiti dimessi, ma colorati.

Reggeva in una mano un cestino di vimini e dentro ad esso c'erano diversi mazzi di margherite bianche.

La donna gli sorrise, Harry ricambiò, ma poi si bloccò.

Guardò Louis e poi nuovamente la donna, solo che questa era sparita.

Era identica alla madre di Louis...

Sorrise di fronte allo sguardo perplesso del marito e gli strinse la mano, riprendendo a camminare e imputando la sua strana visione alla suggestione del luogo in cui si trovavano.

Jay riapparve accanto ad un albero, vicino all'uscita del cimitero, soffiò un bacio in direzione del figlio e di suo marito e scomparve di nuovo, ritornando nel luogo da cui era venuta, insieme agli altri angeli.


Questa storia è conclusa e spero vi sia piaciuta.
Vi confesso che, fra tutte quelle che ho scritto, è una di quelle che amo di più.
Grazie per le vostre letture, per i voti ed i commenti e grazie, come sempre, per il vostro affetto.
Domani pubblicherò il primo capitolo della nuova storia, che si intitolerà " Un Angelo accanto a me ".
Harry sarà un angelo e Louis un chirurgo e la trama è liberamente ispirata ad un film, City of Angels.
Baci piccicati ed ancora buon anno😘😘😘😘

Ho pubblicato il sequel della storia, si intitola " Giappone, ciliegi in fiore "

Per favore, non lasciarmi andare...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora