Capitolo 7 "Vecchie Conoscenze"

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La giornata è soleggiata e il clima è mite,la primavera è alle porte e tutto sembra più magico. Più chiaro.

E' come se le nuvole addensate nella mia vita, fossero sparite di colpo, lasciando spazio ai bellissimi e confortevoli raggi solari.

Io e Mary ci stiamo adattando alla nostra nuova vita a New York e ogni giorni, ci sono sempre tante cose nuove da scoprire. E' una delle metropoli più grandi al mondo e adoro vivere qui.

Quando ero al college, non avevo tutta questa libertà e adesso che sono adulto e che ho un lavoro mio, mi sembra un sogno poterla visitare quando e come voglio.

Mary ha fatto l'ecografia per cui ho preso un permesso speciale di un'ora per poterla accompagnare. Fortunatamente il piccolo sembra stare benissimo e gode di ottima salute.

Sono tornato in ufficio, ma non c'era molto da fare e ipnotizzato dalla bellissima giornata, ho deciso di fare una passeggiata e di prendere qualcosa da mangiare.

Central Park è il posto che preferisco di tutta New York. Ci sono molti locali ed è frequentato da moltissima gente. Confermi nella massa mi da un senso di libertà. Sono uno fra tanti, nessuno sa chi sono o è troppo indaffarato per badare a me.

Mentre mi avvicino ad una gelateria con su scritto "Il Miglior Gelato direttamente dall'Italia", mi accorgo di una testa bionda.

E' alto ed è anche molto affascinante. Lui sì che riesce a distinguersi all'interno della massa. Riconoscerei quel viso e quegli occhi tra tanti.

"Mark?" Urlo senza che me ne accorga.

Lui si ferma e si volta per cercare di individuare chi l'ha chiamato.

No, ma non è possibile. Mark Daddario vive a Green River, non è possibile che sia lui. Non può essere a New York senza che io lo sappia. Eppure...

"Mark?" Lo chiamo nuovamente e lui, questa volta, riesce ad individuarmi.

"Jay!Ma che ci fai qui?" Mi chiede sorpreso e al tempo stesso perplesso.

"Che ci fai tu qui. Come mai non sei a Green River?" Chiedo, non riuscendo ancora a credere ai miei occhi.

Parliamo a distanza, così cerco di avvicinarmi a lui.

Quando siamo vicini, lo abbraccio forte forte e mi sento a casa. Erano secoli che non provavo questa sensazione.

New York è bella, ma vivere in un posto così enorme non riesce a farti sentire parte di qualcosa.

"Non ci posso credere che tra milioni e milioni di newyorkesi, ho contrato proprio Jay Anders. Che ci fai qui?" Mi domanda.

Prima che possa rispondere, cerco un posto appartato dove poter chiacchierare tranquillamente. Noto lo Starbucks dove vado tutti i giorni a prendere il caffè e penso che sia un'idea valida.

"Ti va di prendere un caffè?" Gli chiedo e lui annuisce.

Ci avventuriamo verso il franchising di caffetterie ed entriamo.

Scegliamo un tavolo e ci sediamo.

"Che mi racconti?" Domando ancora sorpreso dal nostro incontro.

Lui fa spallucce.

"Ho inviato diversi curriculum in giro per l'America e ,il mese scorso, mi ha contattato una tizia che lavorava per un tizio che lavorava per una società che vende pneumatici per automezzi grossi al dettaglio."

Si interrompe un momento.

"Ho preso il biglietto aereo più economico per New York ed eccomi qua. Assunto a tempo indetermitato." Mi racconta, orgoglioso della sua posizione.

Innamorato di un Principe #Wattys2017 (Innamorato di un Re)Where stories live. Discover now