「3」

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Lavato via lo sporco, la vergogna rimaneva. Per questo Yoongi non si mosse dal bagno fino a quando non udì Jimin lasciare la stanza, lo scricchiolio ormai famigliare della porta che si chiudeva.
Sarebbe arrivato in ritardo? Pazienza. Doveva assolutamente bendare il proprio onore ferito. O perlomeno disinfettarlo con un bel po' d'acqua.
Si spostò dal getto solo quando la pelle delle spalle iniziò a formicolare. Leggere chiazze rosee si erano formate sulle sporgenze delle ossa sottili. L'asciugamano fu passato su braccia e busto con un vigore tale che avrebbe potuto scoprire gli organi. Nessuno conosceva il corpo di Yoongi più di sé stesso. Ogni neo, pelo, cicatrice, tutto era visto e rivisto, tante e tante volte, con un'attenzione ed una precisione anormale. Per una persona abituata a vivere da sola la normalità era quella. Una veloce occhiata allo specchio rivelò dei capelli vergognosi, dunque si appuntò di prendere una cuffia prima di entrare in sala prove. Lavati i denti, in un paio di minuti, il giovane si trovò al cospetto della porta della sala prove.
Giornata tranquilla: allenamento estremo, ma nessun fan sign, nessuna trasferta o concerto da preparare, video da girare. Erano appena tornati da un breve periodo di pausa, la cosa più importante, come aveva affermato il manager, era "riabituare immediatamente il fisico". Udendo le note famigliari di un loro pezzo a lui particolarmente gradito, il rapper aprì l'uscio e, finalmente, entrò.
Fu accolto dai saluti dei suoi compagni, alcuni più allegri, altri stanchi ed assonnati.
Hoseok, da ballerino qual era, si stava già riscaldando con un'energia quasi eccessiva, e lo salutò con un ampio movimento della mano più un rumoroso "Buon giorno".
Jungkook fu meno rumoroso, assorto com'era nello sciogliere i muscoli. Si limitò ad un ad un cenno del capo ed uno sguardo .
Namjoon e Seokjin discorrevano fra loro, si interruppero giusto per salutare il nuovo arrivato in modo sbrigativo (senza però sottrarre al leader il tempo di far notare a Yoongi il ritardo).
Taehyung era praticamente appoggiato a Jimin, gli occhi socchiusi e stanchi.
"Hoy, hyung. " lo salutò , la voce già profonda arrochita dal sonno.
Al più anziano quasi doleva il collo a forza di fare cenni, unico movimento che potevano estorcergli ad un orario così proibitivo e per di più prima di un allenamento, ma si prodigò in un ultimo movimento del capo. Senza degnare di uno sguardo colui che lo aveva colto sul fatto solo una decina di minuti prima, si sedette a terra ed iniziò il riscaldamento, seguito dagli altri.
L'allenamento era iniziato, e "SUGA" sapeva che con il casino che aveva in testa, sarebbe stato un disastro.
Jimin non doveva parlare.
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Angolo "autrice"

Sto riuscendo a reggere due storie contemporaneamente , ciò mi emoziona, lol.
Lasciate una stellina se gradite~

「Sex HeWhere stories live. Discover now