「5」

1K 49 8
                                    

Inutile dire che quella era la seconda manovra del giorno.
Aveva accumulato troppo stress, dopo una giornata intera di allenamenti e la seguente sera chiuso nel suo studio a comporre, provare e riflettere fino ad orari vergognosi,
Il problema era che il biondo si trovava ancora nella fase iniziale del tutto, quando si riesce a ragionare e non si è ancora dissolti nel piacere dell'atto.
La fase peggiore per una mente scattante (e vagamente masochistica) come la sua.

Alla fine non era riuscito a dare a Jimin  una risposta decente, anche perché "Io non sono così", nel suo dignitoso parere, non era una risposta decente.
Ma cosa poteva dire? Ho ventidue anni e mi vergogno? Preferisco che pensino che non lo faccio, anche se so benissimo che sono consapevoli del fatto che lo nascondo?
Si sentiva molto romanzato con quella nomina.
Sono veramente infantile.

Jimin era un'eccezione, una vittima o un sopravvissuto, a seconda di come la si volesse vedere.
Jimin, che gliene aveva voluto parlare nonostante tutto.
Jimin, che lo aveva braccato subito dopo l'allenamento, i capelli disordinati, il volto accaldato ed il respiro accelerato.
Jimin, con la maglietta madida di sudore aderente agli addominali scolpiti ed al petto definito da anni di allenamento.

Un guizzo improvviso e... Quel dolce formicolio alla base dell'asta.
Si stava forse ribaltando il mondo? No? Perché era davvero impossibile che Min Yoongi si stesse mordendo il labbro nel bagno dello studio per trattenere un orgasmo generato da qualche immaginazione di troppo sul suo amico.
Sistemò tutto ciò che andava sistemato e, lentamente, si portò le mani al volto.
Adesso finisce che, oltre a sessualmente frustrato, divento pure frocio.

Tutto come prima? Be', non esattamente.
L'ansia per quel fatto era svanita, pian piano scemata.
Si era reso conto della propria esagerazione già il giorno dopo. Lo avevano visto fottersi, e quindi? Era già stato detto che la cosa sarebbe rimasta un segreto, fine della storia.
Il problema ora era un altro, ovvero che, dopo quella prima volta, il caro "Suga" aveva trovato molto utile immagazzinare nella propria memoria le immagini più interessanti dei propri compagni ed utilizzarli per gli scopi non-proprio-più-casti-di-tutti-gli-scopi-possibili.
Ogni volta con un senso di ripugnanza incredibile e la promessa di non farlo mai più in quanto eterosessuale.
Che bugiardo che sei, Yoongi.
Così pensava il rapper, accarezzandosi l'intimità da sopra i pantaloni. Aveva bisogno di conforto, ed il fatto che quel giorno la voce di Taehyung fosse resa più roca da un lieve fastidio alla gola, aveva certamente contribuito a quella necessità.
Ma nemmeno il tempo di slacciarsi i pantaloni che si sentirono dei passi in corridoio.
Una porta aperta, un Min Yoongi apparentemente indifferente, come se non stesse meditando di toccarsi su un suo amico poco prima, ed un Jimin che, in piedi davanti all'altro, incrociava le braccia dopo aver chiuso la porta.
Un leggero sorriso su quelle labbra carnose e provocanti.

« Yoongi, ti va di fare un patto?»

Spazio "autrice":
Ho cercato di rendere al massimo credibile l'ansia di Suga, ma non sono molto convinta, ditemi voi...
La storia sta per iniziare sul serio, comunque, yup
Enjoy.

「Sex HeWhere stories live. Discover now