「6」

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Yoongi P.O.V.

La forma della richiesta, nelle sue specifiche modalità, aveva già attirato ogni singolo grammo della mia attenzione la quale, anche se avessi tentato di distoglierla , sono sicuro sarebbe tornata sul mio dongsaeng come un boomerang.
Alzai il sopracciglio e mi voltai meglio verso di lui facendo cigolare le ruote della mia postazione.

« Che tipo di patto?»

Non era strano piombarsi in  camera così, fra noi. Era il motivo principale per cui ci conoscevamo così bene. Il vero punto era che l'intera situazione sembrava in tutto e per tutto l'incipit di qualche filmino hard da quattro soldi. Dovetti seriamente scacciare dalle membra una spiacevole sensazione di deja-vu  mentre vedevo che Jimin si staccava dalla porta avvicinandosi a me.
Invadendo il mio spazio vitale.
E fu quasi naturale schiacciarsi contro la pelle della mia sedia girevole: altrimenti sarei morto a causa della grazia del suo viso. Le sue labbra, Dio. Doveva tenerle ferme: non mi prendevo responsabilità sulle mie azioni in caso contrario, perché senza dubbio era conoscenza di come si comportava e di cosa provocasse.
Ma lo fece. Le mosse e confermò quasi il cliché, nell'esito più sorprendente di sempre.

«Sai, ultimamente ti ho guardato con un po' più di attenzione rispetto al solito. Circa da quando è successo Il Fatto.»

Lui e la sua stramaledetta bocca mi deliziarono con lentezza di una certa evidenza sulle ultime due parole.

« E ho visto cosa fai.»

Il suo sorrisetto si sciolse.
Ed io allo stesso modo.

« Come ci osservi tutti in modo strano e ti incanti spesso a fissarci. Sei diverso  e dopo gli allenamenti scappi regolarmente per dieci o quindici minuti. Poi riappari, stai con noi e di nuovo tutto normale.»

Un sospiro mi toccò la guancia.
Ormai era praticamente appoggiato ai braccioli.
Ci guardavamo nell'anima tanto eravamo vicini.
Anche se ci saranno stati venti centimetri di distanza sembrava un quarto di millimetro.
Avrei potuto seriamente schizzare, sentivo le guance calde e nonostante non stessi arrossendo, poco ci mancava.

« Non ti sto capendo, Jimin... A me sembra di comportarmi normalmente. E comunque non si parlava di un patto?»

Si capiva ad un chilometro, invece, che ero nervoso. Lui lo capì subito e aggrottò appena la fronte,come profondamente contrariato.

« Non ti stai nemmeno sforzando di nasconderlo bene. Io so che... Ti tocchi.»

Oh, non aveva idea di cosa si perdeva.
Poteva cercare di atteggiarsi da uomo quanto voleva, ma era ancora davvero un ragazzino.
E lo adoravo, per questo.

« In questo modo lo capiranno anche gli altri. In più... So anche che certe cose le fai su di noi.»

Le sue guance diventarono rosee. Le mie bordeaux.
Gelo nelle vene. Mi venne in aiuto la mia faccia da poker e con un sorrisetto e un vago scuotimento della testa, gli domandai:

« Non è che stai correndo un po' troppo con la fantasia? Okay, mi masturbo, ormai penso sia ovvio anche agli altri, ma su di voi... Neanche morto, senza offesa.»

Stavo per fare un coming-out contrario coi fiocchi. E mi faceva male la testa per le dimensioni della bugia.

« Ascolta attentamente le mie parole, Jimin: mi piace la fi-»

Mi resi conto di non poter più aggiungere nulla quando le mie labbra vennero a contatto con la punta del suo indice.
Mancava così poco all'inferno che il diavolo mi bruciava di fronte, vestito da angelo.
E io non lo sapevo nemmeno.

« Non dirmi bugie, Yoongi... Ti prego.»

Così disse.
Poi mi baciò.

Amount of lies: 01.

Spazio "autrice":
Io che aggiorno? What.
Congratulazioni ai bimbi per le loro 3 vittorie. Mi date ogni gioia.
Tra poco aggiorno pure la vkook~.

yooungiforever

「Sex HeМесто, где живут истории. Откройте их для себя