A/N: cambiamento dei tempi verbali, non perché sono beota ma perché, evidentemente, tutta la storia fin'ora scritta era quella ricordata da Frank.
non che in questo capitolo siano passati anni da allora, solo qualche giorno, ma comunque questo è il presente.
e niente.
forse questa piccola nota è inutile.
BOHFrank conta le formiche che, in fila, portano minuscoli pezzettini di cibo fino ad un buco altrettanto minuscolo nel muro.
Sono quarantasei.
Ma ha già perso il conto tre volte.
Come ha perso il conto dei giorni.
Non sono i giorni che sono passati da quando se ne è andato, o quelli che ha passato aspettandolo, o amandolo, o odiandolo.
Sono solo giorni.
Eppure pur sempre giorni.
E ogni giorno, come ogni singola parte della nostra vita, come ogni persona, o cosa, o opera d'arte, è importante, vero Gerard?
Continua a chiederglielo.
Ma non c'è amarezza, solo candore.Adesso quando urla lo fanno dormire.
Prima urlava più spesso. Ora ha smesso di farlo perché ha capito che quando lo fa lo sedano.
Gli mettono una siringa dentro il braccio e gli iniettano un liquido trasparente. Per farlo dormire, e lui di dormire proprio non ne ha voglia.E' qui da quanti giorni?
Pochi, sicuramente.Gli hanno detto che tra un po' tornerà a casa.
Guarda fuori dalla finestra, seduto sul letto.
Adesso non si concentra più sulle formiche ma sul sole. Conta i riflessi e le ombre, li mescola, solo per gioco.
Il suo sorriso è debole e malato.Voglio Gerard. Quando arriva, mamma?
Sua madre non risponde più.
Lo guarda e basta.
Tutti lo guardano.
Anche il grasso signore pelato.Voglio Gerard.
Dice solo questo, non vuole rispondere a nient'altro.
Forse nessuno sa che fine ha fatto.
Lui gli ha detto tutto.
Di loro.
Ha detto tutto quello che ricordava.
Gliel'hanno chiesto i dottori e anche alcuni poliziotti.Gerard e io eravamo rossi.
I poliziotti avevano preso nota di tutto.
Lui era nel lettino d'ospedale e si era appena risvegliato dal coma e aveva appena ricordato tutto.Prima io ero blu perché ero triste, ma poi siamo diventati rossi insieme.
Forse nessuno sa che fine ha fatto. O forse sanno tutti troppo bene che lo ha abbandonato, sanno la verità e non vogliono dirgliela perché pensano sia meglio così, ma in realtà Frank ha solo bisogno di qualcuno che glielo confessi una volta per tutte.
Mi ha dipinto per pomeriggi interi... e io a pendere dalle sue labbra, che erano di tutti i colori del mondo.
Ogni notte tiene Johnny sotto le coperte con sé e lo accarezza.
Ha ancora il suo profumo.
Il calore delle sue braccia.Prima non avevo mai avuto un colore... il colore me lo ha dato lui, me lo ha donato... promettendomi un amore.
Frank guarda fuori.
E' un giorno come un altro.
Ma adesso se ne è andato, non è così?
Frank non si chiede nemmeno più il perché.
I suoi genitori a volte lo vengono a trovare.
Sembrano più uniti di prima.
Gli accarezzano le guance e gli chiedono scusa.L'ultimo quadro era viola, e avrei dovuto capirlo fin da subito che il viola significava la fine di qualsiasi cosa.
Anche delle sue bugie, forse.
Anche del nostro amore.
Artistico ed egoista.
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𝐜𝐨𝐥𝐨𝐮𝐫𝐬 ♡ 𝐟𝐫𝐞𝐫𝐚𝐫𝐝
Fanfiction"Sei il blu Frank, la tentazione di ogni artista, splendidamente armonioso." • • #228 in fanfiction 10/03/17 #137 in fanfiction 5/12/17 © mravelous