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Youngjae si infiló la sua felpa rosa preferita e sgattaiolò fuori dalla finestra per poi iniziare a correre all'impazzata verso il luogo in cui si erano "dati appuntamento".

Nel mentre Jaebum era giá seduto su una panchina mentre batteva impazientemente il piede a terra, sperava che Youngjae arrivasse presto e che non avesse cambiato idea, sapeva che il ragazzo aveva poca fiducia verso praticamente tutto il genere umano, ma sperava che almeno di lui potesse fidarsi.

Dopo qualche minuto vide una figura entrare dentro il parco correndo e guardandosi intorno disorientato, doveva essere di sicuro lui e in quel momento Jaebum perse la poca sicurezza che aveva, lo preoccupava il fatto che non potesse piacere a Youngjae, non che provasse qualcosa per il ragazzo, ma sapeva di essere leggermente diverso da come si comportava sui social e sperava che a Youngjae potesse andar comunque bene.

Jaebum si presentava sempre come un ragazzo sicuro di sè e pieno di vita, ma preso di persona era un cucciolo smarrito e incredibilmente timido, a tal punto che in quel momento le sue mani avevano iniziato a tremare mentre si avvicinava al ragazzo che si trovava di fronte alle altalene.

"Youngjae?" disse sperando di non spaventarlo, ma non si rese conto che la sua voce uscì simile ad un sussurro, al che diede un colpo di tosse che fece girare di scatto il minore.

"Hyung?" rispose avvicinandosi per vedere meglio il viso di Jaebum che era per metá coperto da un cappellino.

Jaebum annuì trattenendo un sorriso mordendosi il labbro inferiore, Youngjae dal vivo era ancora piú minuto e dolce di quel che si aspettasse, il suo cuore non era pronto a tutto questo.

Inaspettatamente fu Youngjae a fare il primo passo e a buttarsi tra le braccia, pronte ad affertarlo, di Jaebum, che lo strinse a sè accarezzandogli delicatamente i capelli, aveva paura che se lo avesse toccato troppo si sarebbe spezzato.

"È tutto okay ora, ci sono io, non ti fará del male" iniziò a ripetere nel momento in cui Youngjae scoppiò in lacrime contro il suo petto.

Jaebum sapeva che Youngjae stesse soffrendo molto, ma quel pianto gli fece capire quanto fosse effettivamente disperato, piangeva con dolore, non aveva paura di piangere ad alta voce perchè ormai la sofferenza la si poteva notare semplicemente guardandolo negli occhi.

"Mi dispiace" sussurrò qualche minuto dopo staccandosi dal confortevole abbraccio e asciugandosi gli occhi con le lunghe maniche che coprivano gran parte delle sue piccole mani.

"È tutto okay Jae, non devi scusarti" rispose ricambiandogli un sorriso accennato, per poi prendere un fazzoletto dalla sua tasca e asciugargli le guance.

"Ti va di andare a guardare le stelle?" chiese con un tono a cui Jaebum, anche volendo, non sarebbe riuscito a dire di no.

suicidal 》2jaeWhere stories live. Discover now