suicidal 》2jae

032

333jae
oggi ho parlato a jinyoung
della mia cotta.

imdefsoul
oh wow fantastico.

333jae
mi ha rassicurato dicendo che
non c'era niente di male e ad
essere sinceri mi sono sentito meglio.

imdefsoul
figo.

333jae
che ti prende hyung?

imdefsoul
niente, non ho voglia di parlare.
ci sentiamo dopo.

333jae
no aspetta, spiegami perchè
ogni volta che parlo di jinyoung ti
incazzi, sei geloso? non capisco.

imdefsoul
geloso? e di chi, di te per caso?
non sei il centro del mondo.

333jae
non intendevp questo...

imdefsoul
e allora non sparare cazzate, e ora
puoi benissimo tornare dal tuo jinyoung.

333jae
ojay scusami hying non volevo.

Jaebum lanciò il telefono contro il divano facendo uscire dalle sue labbra un urlo.

"Che cazzo ti prende?" chiese Mark uscendo da camera sua e sfilandosi le cuffiette.

"Devi smetterla di bere così ogni volta che sei stressato" disse con tono severo Mark, togliendogli la bottiglia di solo Dio sa cosa dalle mani.

Mark si abbassò per raccogliere il cellulare del suo coinquilino e non si fece problemi a leggere la conversazione che era ancora aperta sullo schermo.

"Sei una testa di cazzo Im Jaebum" disse tornando da lui e dandogli uno schiaffo sulla testa.
"Come ti è saltato in mente di parlargli in questo modo sapendo benissimo quanto le parole possano buttarlo giù" Jaebum iniziò a mordersi nervosamente le unghie e gli strappò il cellulare dalle mani.

"Non sono affari tuoi" ringhiò lui, sentendo però giá i sensi di colpa divorargli lo stomaco.

"No, hai ragione, ma lo saranno se lui si fará del male per colpa tua e tu verrai a piangere sulla mia spalla, coglione" Jaebum lo fulminò con lo sguardo, ma Mark lo seppe reggere, anzi, gliene mandò uno ancora più minatorio, obbligandolo praticamente ad alzarsi da quella sedia e a rimediare all'errore che aveva commesso.

"Muoviti o ti ci mando a calci in culo" disse mettendogli le chiavi della moto in una mano e spingendolo verso la porta di casa.

"E non tornare a casa se non hai risolto, che sia chiaro" urlò in modo tale che potesse sentire anche una volta chiusa la porta.