024

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Park Jinyoung
jaebum, si è svegliato e sta
chiedendo di te.

imdefsoul
cosa vuol dire che sta
chiedendo di me?

Park Jinyoung
dice che deve parlarti urgentemente,
qualcosa riguardo a un mese di tempo e una promessa?

imdefsoul
cazzo arrivo okay grazie mille.

Era notte fonda quando Jaebum ricevette quel messaggio, per fortuna non stava dormendo, anzi a dirla tutta non dormiva da quando Youngjae era entrato in coma.
Sì infilò la prima felpa che gli capitò tra le mani e corse fuori di casa con il casco in una mano e le chiavi nell'altra.

Sfrecciava con la sua moto tra le strade di Seoul, non preoccupandosi della velocitá dato che a quell'ora la maggior parte della gente dormiva.

L'aria fredda e tagliente lo colpiva in viso ad una velocitá insopportabile e stava letteralmente congelando, a malapena riusciva a sentire le mani e sperava davvero sarebbe stato in grado di schiacciare i freni, ma nonostante tutto il suo unico pensiero rimaneva sempre Youngjae.
E la domanda gli sorse spontanea, come mai era così preoccupato per lui? Sentiva come se la sua vita dipendesse da quella notizia, sentiva il bisogno di sapere che quel ragazzo stesse bene.
Eppure di lui sapeva ben poco, ma per qualche strano motivo gli si era giá affezionato.

Arrivò all'ospedale e parcheggió distrattamente la moto di fronte all'entrata e scendendo inciampò, andando a sbattere la fronte contro un muretto sotto gli occhi di due dottori nel bel mezzo della loro pausa sigaretta, che si avvicinarono velocemente a Jaebum, il quale aveva una mano sulla fronte e il sangue che gli colava sull'occhio.

"Sto bene sto bene" protese la mano in avanti per evitare che iniziassero a toccarlo per controllare le sue condizioni? lui proprio non sopportava i dottori o qualunque cosa riguardasse gli ospedali.
"Sono venuto qui per un ragazzo in terapia intensiva, Choi Youngjae della stanza trentatrè" spiegò prendendo un fazzoletto che gli era stato offerto da uno dei due, che successivamente lo accompagnarono davanti a quella stanza.

"A condizione che dopo lei venga a farsi controllare" Jaebum annuì, senza prestare realmente attenzione a quello che gli avevano detto, perchè la sua mano era giá sulla maniglia e dal piccolo spiraglio riusciva a sentire la voce del ragazzo.

Aprì lentamente la porta e vide Youngjae seduto a gambe incrociate sul letto che parlava allegramente con qualcuno, Jaebum girò lo sguardo e vide Jinyoung, con la sua solita espressione seria, seduto accanto a lui che gli accarezzava una mano.

Quel ragazzo gli piaceva sempre meno.

"Hyung!" urlò Youngjae risvegliando Jaebum dai suoi pensieri.
"Che cosa ti sei fatto?" domandò preoccupato il ragazzo facendogli cenno di avvicinarsi.
Al che Jinyoung si alzò e si diresse verso la porta.

"Vi lascio soli, ciao Jae" disse per poi uscire, lasciando Jaebum con un filo di rabbia che iniziava a ribollire nelle sue vene.

"Bravo vattene" pensò.

"Niente tranquillo, sono solo caduto, piuttosto tu come stai?" Jaebum prese posto sulla sedia mentre Youngjae si avvicinò a lui e gli spostò la mano dalla fronte, prese quindi un fazzoletto pulito e iniziò a tamponare delicatamente la ferita, la sua lingua era pizzicata tra le labbra e la sua espressione concentratissima.
"Dovresti farti controllare" disse diminuendo maggiormente la distanza tra i loro visi, il che fece deglutire rumorosamente Jaebum.
Era consapevole del fatto che Youngjae fosse un ragazzo carino, ma quando se lo ritrovò vicino, molto vicino, poté osservare al meglio il suo viso, rendendosi conto che quel ragazzo non era solo carino, Jaebum lo trovava semplicemente perfetto.
"Hyung mi stai ascoltando?" chiese rimettendosi comodo nel suo letto e guardando leggermente divertito Jaebum che aveva iniziato ad arrossire.

"Mh sì" rispose senza sapere realmente quale fosse stata la domanda.
"Jinyoung mi ha detto che dovevi parlarmi, è vero?" l'espressione di Youngjae cambiò radicalmente, il piccolo scintillio che si era fatto spazio nei suoi occhi svanì.

"Ho letto i tuoi messaggi e volevo spiegarti meglio cosa è successo quella sera, perchè io sono uno che mantiene le promesse, sapevo benissimo che il mese non era ancora finito e infatti io quella sera non ho tentato il suicidio, sapevo che non potevo farlo, non per me, ma perchè sapevo che non sarebbe stato giusto nei tuoi confronti" il ragazzo iniziò a parlare impacciatamente mentre si torturava un'elastico che aveva intorno al polso, automaticamente lo sguardo del maggiore cadde sulle sue mani, e quando vide tutte le cicatrici che adornavano il piccolo braccio di Youngjae sentì un groppo formarsi in gola.

"Io in questo periodo ho pensato di meno al suicidio perchè c'eri tu" disse a bassa voce, teneva la testa china, nella speranza che il suo hyung non lo vedesse arrossire.

"Sì, quella sera mio padre mi ha picchiato ed il motivo per cui sono qui è che volevo venire da te, come quella volta che siamo andati al parco insieme, volevo semplicemente uscire dalla finestra come quella volta, solo che ho perso l'equilibrio e-" la frase venne interrotta bruscamente perché il minore iniziò a singhiozzare, Jaebum, allarmato, si alzò immediatamente dalla sedia per sedersi sul bordo del materasso.

"Youngjae non piangere, é tutto finito ora" sussurrò Jaebum abbracciandolo timidamente, al contrario di Youngjae che allacciò saldamente le braccia al collo del maggiore e nascose la faccia nell'incavo del suo collo.

"I-io non voglio vivere ma--ma non voglio lasciarti, non so cosa fare" a quelle parole un brivido si espanse per tutto il corpo di Jaebum, odiava il fatto che Youngjae fosse cosí triste da voler mettere continuamente fine alla sua vita.

"Non dire così Jae, io l'ho promesso e ti renderò felice, vedrai, farò di tutto pur di sentirti dire che ami la tua vita" Youngjae si staccó dall'abbraccio asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.

"Ti voglio bene hyung" Jaebum sorrise spostandogli un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

"Anche io Jae" rispose lui, causando un piccolo sorriso sul volto arrossato del minore.

suicidal 》2jaeWhere stories live. Discover now