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Jaebum arrivò all'ospedale in un batter d'occhio, seguì le inidicazioni che quel Jinyoung gli aveva dato e si ritrovò in un corridoio del reparto di terapia intensiva.

Vide un ragazzo moro seduto su una sedia, la schiena curva e le mani tra i capelli, sembrava stesse piangendo, e la sua ipotesi si confermò quando, avvicinandosi, iniziò a sentire i piccoli singhiozzi che il ragazzo cercava di camuffare contro i palmi delle mani.

"Jinyoung?" il ragazzo al sentire del suo nome alzò la testa, ma la speranza lasciò i suoi occhi quando invece di vedere un medico, si trovò dinnanzi ad un ragazzo dai capelli mossi e castani, teneva in mano un casco da moto e sembrava indossare dei pantaloni del pigiama, segno che era uscito di casa di fretta, al che Jinyoung capì.

"Jaebum giusto?" si assicurò di chiedere per evitare qualsiasi tipo di figuraccia, il ragazzo di fronte a lui annuì per poi chiedere informazioni su Youngjae.

"È lì dentro da ore ormai, nessuno mi dice niente sono qui ad aspettare lo spirito santo evidentemente" sbottò il moro appoggiandosi alla sedia e facendosi scivolare un po' lungo lo schienale.
"Sto impazzendo" sussurrò per poi passarsi le mani sugli occhi.

Jaebum senza dire niente si allontanò, facendo formare un cipiglio sul volto di Jinyoung, che si sporse per poter vedere dove stesse andando, inutilmente.

"Tieni, potrebbe aiutare" la voce di Jaebum raggiunse nuovamente le orecchie di Jinyoung dopo qualche minuto e quest'ultimo alzò la testa per vedere il ragazzo con due bicchierini di caffè in entrambe le mani.

Jinyoung sorrise appena, aveva apprezzato quel piccolo gesto, soprattutto visto il fatto che si trattava praticamente di uno sconosciuto, l'unica cosa che avevano in comune era Youngjae e non sapevano per quanto questa affermazione potesse rimanere tale.

"Sai Jaebum, Youngjae mi ha parlato molto di te, era carino quello che stavi cercando di fare" Jaebum finì il suo caffè tutto d'un sorso per poi gettare con forza il bicchierino nel cestino.

"Potresti smetterla di parlare di lui come se fosse morto?" Jaebum si stava innervosendo, gli dava fastidio che il cosidetto migliore amico di Youngjae lo desse giá per spacciato, in un momento come quello, tutto quello a cui potevano aggrapparsi era la speranza e Jinyoung la stava buttando via proprio come quel bicchierino che aveva appena accartocciato nelle sue mani.

"È in coma Jaebum, e non mi stanno dicendo niente da ore, cosa vuoi che significhi? Stanno cercando di fare di tutto pur di non dovermi dare la brutta notizia, ma tanto sappiamo che Youngjae morirà, inizia ad accettarlo" Jinyoung stava per tornare a sedersi, ma il suo braccio venne afferrato saldamente dalla mano di Jaebum i cui occhi erano iniettati di rabbia.

"Piantala di dire ste cazzate, piantala di far finta che non ti interessi, solo perchè sei spaventato non vuol dire che tu debba rassegnarti, e soprattutto smettila di dire che Youngjae morirá, anzi prega che non accada, prendi me, guardami ti sembro un credente? Io non credo in Dio da quando avevo otto anni eppure mentre venivo qua non ho smesso di pregare nemmeno per un secondo, sperando che qualcuno mi sentisse" Jinyoung si liberò dalla presa del ragazzo e tornò a sedersi ricominciando a piangere piegato su se stesso.

"Non lo perderemo okay?" disse sedensosi accanto a lui e fissando la porta davanti a loro, mentre con una mano gli accarezzava appena la schiena.

Non lo posso perdere.

suicidal 》2jaeWhere stories live. Discover now