Non so da quanto tempo sia qui, distesa a terra, a contatto con il pavimento freddo.
Le lacrime non scendono più, ormai. Sto fissando il muro difronte a me, inconsapevole di come posso sembrare in questa situazione.Chiudo gli occhi per un attimo, sentendomi stanca e dolorante.
Non è stato mio padre. No, non lui.
So che non è stato lui.Faccio un respiro profondo che mi causa un dolore sordo al petto.
Appoggio completamente i palmi delle mani sul pavimento, cercando le forze di alzarmi.
So benissimo che quello che sto cercando di fare mi farà molto male, ma è meglio provare che arrendersi, restando ancora qui, su questo dannato pavimentoCerco in qualche modo di distendere le braccia per alzare almeno il busto del mio corpo, ma, come avevo immaginato, un dolore forte si fa strada su tutto il mio corpo.
Nonostante questo, cerco di alzarmi ancora di più.
Sento qualcosa che si tira fino a rompersi e un tipo di dolore diverso esplode. Vedo scendere un liquido rossastro che sporca tutta la mia maglietta fino ad arrivare ai pantaloni. È sangue.
Dopo questo mi distendo a terra, cercando di regolare il mio respiro accelerato.
Abbasso la testa e punto gli occhi sul mio corpo tutto pieno di sangue. Con le lacrime agli occhi alzo la maglietta. Si sono rotti i punti dell'operazione.Devo fare qualcosa, ma cosa?
Chiedere aiuto.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che tutto è troppo distante da me. Non arrivo al bottone rosso e neanche al mio cellulare. Rimane solo urlare e chiedere aiuto.Ho usato tutte le mie forze, ma è uscito solo un flebile "aiuto", un sussurro.
Quando sto per riprovare, vedo che la porta della stanza si apre. La figura che appare è sfuocata dalle lacrime che mi offuscano gli occhi, ma riesco comunque a distinguerla.
Chiudo gli occhi sollevata, rendendomi conto che adesso, con lui, sono al sicuro.
*****
<<Come ti è saltato in mente di alzarti senza che ci fosse nessuno con te?! Sei stata una stupida, te ne rendi conto?! Potevi farti seriamente male!>> sbraita Federico.
Lo guardo male e mi rannicchio ancora di più sotto le coperte.
I dottori mi hanno sistemato i punti, sul fianco mi hanno messo una benda con qualche liquido strano, perché adesso è diventata tutta solida e dura.
Tra poco dovrebbero darmi anche degli antidolorifici per il dolore che sta sempre di più aumentando con il passare del tempo.
E mentre facevano tutto questo, Federico mi ha tenuto la mano, preoccupato. O almeno lo era fino a poco fa.
È da circa cinque minuti che continua a sbraitare perché mi sono alzata dal letto da sola.<<Hai finito?>> chiedo sospirando dopo un po'
Lui mi lancia un'occhiataccia e continua.
<<Tra poco saresti potuta uscire, invece adesso devono tenerti qui ancora>> mi informa.Sbarro gli occhi alle sue parole. Davvero mi avrebbero mandato a casa da lì a poco? Anche se praticamente non riesco a stare in piedi? Wow.
Però adesso mi sono sfumata l'occasione. Ma perché mi sono alzata?Sbuffo e mi tiro di più su le coperte.
<<Hai freddo?>> mi chiede Fede improvvisamente dolce.
Alzo gli occhi verso di lui e annuisco.
Lui si avvicina al mio borsone, prende una mia felpa e me la passa.
Quando me la porge, arriccio il naso.<<Cosa c'è che non va?>> chiede non capendo la mia reazione.
<<Non voglio questa>> rispondo guardandola.
Lui alza le sopracciglia e mi guarda accigliato.
Sospiro e gli spiego.
<<Nel borsone c'è una tua felpa, voglio quella>> dico abbassando lo sguardo.
Con la coda dell'occhio vedo che sorride e scuote la testa, però si affretta a prenderla.

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Ti fidi di me?
FanfictionVicky ha un passato difficile che cerca di dimenticare senza riuscirci. Quando incontra Federico, un ragazzo dagli occhi azzurri e ciuffo biondo che fa parte di un duo famoso, comincia a provare sentimenti che non vorrebbe provare. Tutto a causa del...