Capitolo XXV - Voli, punizioni e...

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«No, dai! Lasciami andare! Mettimi giù! Ci stanno guardando tutti!».

I corridoi gremiti di studenti si aprivano in due ali, al loro passaggio, fatte di sguardi attoniti, risolini frivoli e mani indicanti. Molti stringevano Vanity Witch tra le dita, segno che non era rimasto quasi nessuno all'oscuro della loro già evidente relazione. Qualcuno fischiava, al loro passaggio, e altri battevano le mani. I più arditi si azzardavano addirittura a fare qualche commentino provocante, che sembrava imbarazzare tanto Alexis quanto scivolare senza alcuna consequenza su Draco.

Malfoy si limitava ad avanzare, stringendo le braccia in una presa ferrea attorno alle gambe della ragazza, che continuava ad agitarsi.

«Cosa c'è: ti vergogni del nostro rapporto, Black?» la scimmiottò con tono serio, senza dare alcun segno di cedimento o sforzo nel trasportarla sulla spalla, mentre lei si muoveva come un'ossessa.

«Ma stiamo dando spettacolo! Non eri tu quello arrabbiato perché siamo sulla bocca di tutti?!?».

Uscirono dai sotterranei, per ritrovarsi nell'ingresso principale, dove i vari studenti si fermarono ad osservare la scena, divertiti. C'erano persino le Untouchable Ravens, sedute sui gradini della scalinata principale, tutte intente a godersi lo spettacolo da loro originato.

«Infatti sono arrabbiato.» rispose con tono incolore, voltandosi verso il gruppetto di Corvonero e lanciando loro un'occhiata penetrante.

Coolen gli sorrise impertinente, facendogli addirittura un cenno con la mano. «Siete davvero perfetti insieme!» squittì eccitata, battendo le mani.

«Lo sapete che non ve la lascio passare questa, vero Coolen?» rispose lui.

L'intera hall si ammutolì, per seguire quello che si prospettava uno scontro epico: Draco Lucius Malfoy, erede di una delle più potenti e antiche casate del mondo magico, Principe di Serpeverde e decisamente cattivo ragazzo di nomina, contro le cinque ragazze con più potere all'interno della scuola, capaci di piegare chiunque con poche righe di un articolo.

«A buon rendere, Malfoy.» si limitò a rispondere Coolen, ammiccando lievemente, arrogante.

«Contaci.» Draco si esibì in un sorrisino e scosse la testa, voltandosi verso l'uscita di Hogwarts.

Adesso che lui dava loro le spalle, Alexis (che si era momentaneamente calmata) poteva vedere le famose giornaliste, che ricambiarono l'occhiata divertite. Coolen le fece addirittura un'occhiolino, come a dirle «bella scelta, tesoro!».

Quando il ragazzo aprì le enormi ante dell'entrata, riprese ad agitarsi, tempestandogli la schiena di deboli pugni. «Ehi! Draco, fermo! Dove stiamo andando?».

La presa attorno alle sue gambe si fece più ferrea, mentre il Principe superava l'uscio e scendeva i pochi gradini in marmo. «Stai cominciando ad annoiarmi, Black: sta zitta o ci penso io a farti chiudere quella bella boccuccia».

Alexis balbettò qualcosa e poi gonfiò le guance offesa, fermandosi e lasciandosi trasportare. Incrociò le braccia contro la spalla del ragazzo, stizzita.

«Silenzio, finalmente.» sospirò Draco, avanzando per il giardino.

L'aria fredda del mattino invernale li accolse, colpendoli con carezze tutt'altro che piacevoli.

«Sai che, quando ti ci metti, sai essere davvero petulante?».

Lei non rispose, voltando il viso dall'altra parte rispetto a lui, che si lasciò andare ad una risata divertita.

Alla fine, arrivarono nei pressi del campo di Quidditch, dove Draco si introdusse. Solo quando furono al centro dell'arena, la lasciò scendere. «Eccoci qui».

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Where stories live. Discover now