Capitolo XLIII - La Sfida

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L'intera Sala Comune di Corvonero era rimasta pietrificata dalla reazione improvvisa di Luis Cabrisk. Dovevano essere passati almeno cinque minuti, da quando il nuovo studente era esploso ed aveva abbandonato la stanza, con fare veramente arrabbiato, e nessuno aveva avuto ancora il coraggio di parlare. Stavano tutti fissando la porta che il Grifondoro si era violentemente sbattuto alle spalle, senza prestare alcuna attenzione alle proteste dei quadri che, per colpa dello scossone, erano scivolati in terra.

Blaise Zabini aveva sul viso un'espressione di puro sconcerto: entrambe le eleganti sopracciglia erano oltremodo corrugate, lo sguardo blu era ridotto ad una fessura scintillante di dubbio e le labbra erano appena schiuse.

Perché mai Luis Cabrisk era esploso così all'improvviso?

Pansy Parkinson aveva sollevato un sopracciglio e si era stretta le braccia al petto, oltremodo indispettita da quel comportamento violento: non solo la sua preziosa bottiglia era stata ridotta in frantumi (rischiando anche di ferirla con i suoi frammenti, che si erano dispersi nell'aria dopo l'incantesimo di Cabrisk ), ma non era nemmeno riuscita a carpire alcuna informazione su quella maledetta Black.

Che cosa importava a quel neo-Grifondoro della risposta di Alexandra Black?

Le Untouchable Ravens erano state le prime a rompere quel silenzio e, immediatamente, si erano radunate, cominciando a parlottare a bassa voce della situazione attuale.

Cosa nascondeva veramente Luis Cabrisk?

Era qualcosa collegato alla Black?

Diamond Cherin osservava ancora la porta con espressione confusa. Dopo aver battuto diverse volte le palpebre, disorientata, si era voltata verso Theodore Nott, con una muta domanda stampata in viso, ma quello era stato solo in grado di fare spallucce e scuotere il capo.

Draco Malfoy teneva stretta Alexandra Black contro il suo petto, forse con una presa un po' troppo violenta, perché il pugno chiuso, che si poggiava contro un fianco di lei, lasciando al braccio la possibilità di circondarle lo stomaco, tremava impercettibilmente. Eppure lei non sembrava nemmeno sentire la sua pressione, perché non protestò in alcun modo né cercò di divincolarsi: aveva lo sguardo verde enorme di apprensione, mentre fissava la porta con la bocca spalancata. Era improvvisamente cerea in viso e dava l'impressione di qualcuno che era sul punto di svenire.

Chi si nascondeva veramente dietro Alexandra Black?

Quella domanda risuonò contemporamente nella testa di tutti i presenti, illuminandoli come un fulmine nella notte oscura. Si voltarono, spaventosamente in contemporanea, a guardare la fonte di tutto quel subbuglio: Alexandra Black.

Ma, nel momento esatto in cui una decina d'occhi incontrarono quel visino angosciato, lei si alzò in piedi di scatto, sfuggendo facilmente alla presa di Malfoy che, ancora seduto in terra, la fissò dal basso con espressione indecifrabile.

C'era qualcosa di strano, in fondo ai suoi occhi, qualcosa che nemmeno Blaise Zabini gli aveva mai visto.

Alexandra non degnò nessuno di uno sguardo, se non Malfoy, al quale rivolse un'espressione a metà tra lo sconvolto e il triste.

Aveva gli occhi lucidi e questo gli fece quasi mancare il respiro nel petto.

Poi, senza dire una parola, Alexandra Black corse via, inseguendo probabilmente Luis Cabrisk. Tutti la fissarono confusi e sempre più sospettosi.

Alexandra Black e Luis Cabrisk avevano qualcosa da nascondere, ormai era chiaro a tutti... ma cosa?

I presenti si voltarono a guardare Draco Malfoy che, dall'espressione atterrita del suo viso, doveva sapere qualcosa. Nessuno fece in tempo nemmeno a fiatare, perché anche lui si defilò, abbandonando la Sala.

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Where stories live. Discover now