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Tiffany's POV

"Lei non ti crede, non è così?" Dice una voce che proviene dalla finestra. Una voce terribilmente familiare.

"Vattene via." Sbotto, non riuscendo neanche a guardarlo in faccia. Mi sta facendo sembrare agli occhi di tutti una povera mentecatta e ne è soddisfatto.

"C'è qualcosa che non va, Tiffany?" La sua voce piena di sarcasmo mi fa irritare più del dovuto, facendomi così girare la testa nella direzione opposta alla sua.

Non rispondo alla sua domanda e sprofondo la faccia nel cuscino.

"Ho sonno, vattene." Dico, posso sentirlo ridacchiare al mio fianco.

"Buonanotte ,amore." Mi lascia un bacio bagnato sulla guancia e poi salta via dalla finestra.

Io chiudo gli occhi pensando alla sensazione delle sue labbra sulla mia pelle, ma poi mi ritraggo subito ed asciugo la mia guancia con la manica del pigiama, cercando di addormentarmi e di svegliarmi il più tardi possibile, possibilmente la mattina successiva.

È come se fossi sempre stanca e distrutta da quello che mi sta accadendo, come se le mie forze stessero diminuendo, come se tutto in me si stesse indebolendo. Chiudo di nuovo gli occhi e spero con tutto il cuore che questo sia solo un lungo ed infernale incubo.

Stupido killer.

Jeff's POV

00:00,l'orario perfetto per uccidere qualcuno, per liberare dalla triste agonia della vita un'altra persona, sono un eroe.

Chiudo la porta polverosa e mal messa del mio rifugio con cautela e mi incammino per cercare una possibile vittima di stasera.

Attraverso le strade deserte della città con il cappuccio della felpa in testa e le mani nelle tasche di quest'ultima.

Agli occhi di un passante potrei sembrare un normale adolescente che gironzola qua e là per tornare a casa e che si mette le mani nelle tasche ed il cappuccio in testa per il freddo, ma non è così. Loro non sanno che devo nascondere il mio volto ed il mio fidato coltello.

Mi fermo quando sento delle risatine provenire da un punto non molto lontano da me. Mi nascondo dietro un albero ed aspetto che le mie 'prede' arrivino. Quando sento le voci più vicine, attendo con impazienza che siano proprio difronte all'albero, per poi saltare fuori.

Anche se non guardo le tre ragazze in faccia, posso dire che siano sobbalzate per la sorpresa.

"Bene, bene, bene." Rido, alzando la testa verso di loro.

"E questo chi è?" Osa chiedere sfacciatamente una di loro.

Io mi tolgo il cappuccio della felpa e mostro loro il mio volto, tutte e tre sussultano per lo spavento.

"Perché la tua faccia è conciata così? Oh mio Dio." Afferma la prima.

"Ha...ha un sorriso intagliato sulle guance...il sorriso che trovano sulle vittime di..."

"Jeff the killer." Continuo al posto loro, che iniziano a tremare come foglie ed io mi lascio scappare un mugolio di piacere alla genuina vista della paura.

Iniziano ad indietreggiare, fin quando non corrono via, lasciandomi scappare una sadica risata; poverette, non sanno che non andranno da nessuna parte.

Corro dietro la prima, la afferro per le caviglie e la getto a terra, sfilo il coltello dalla tasca e poi guardo il suo viso terrorizzato.

"Ti prego, non farlo." Sussurra, iniziando a piangere.

MadnessWhere stories live. Discover now