16-Al cuor non si comanda

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"Ehi brutta stronza, non li sai i segnali stradali!"
Non me ne fregava niente. Non fu l'unico ad urlarmi una frase del genere quella mattina.
"Le strisce pedonali sono per caso invisibili? O tu sei cieca?!"
"È già la seconda volta che mi tagli la strada cagna, alla prossima non ti salvi!"
Potevano dire quello che volevano, perché non me ne fregava nulla.
Li potevo investire e far finta di nulla.
Potevano anche morire. E non me ne sarebbe fregato niente.
Una volta arrivata alla struttura andai a sbattere erroneamente con la macchina contro il cancello. L'avevo distrutta davanti ed il cancello era danneggiato. Più del solito. Ma avevo cose ben più importanti a cui pensare. Specialmente quando vidi fuori in cortile le camionette della polizia di Gotham e le troupe televisive pronte con telecamere, microfoni e strani accessori vari. Tutti pronti per lui. E quel giorno, proprio come il primo io non ero pronta. Ma lo dovevo affrontare. Si era approfittato di me. Aveva giocato con i miei sentimenti. Non ero niente per lui. NIENTE. Un mare di bugie.
Mi feci largo tra gli individui assetati di Joker e corsi per il corridoio. Anche lì era pieno di gente. Giornalisti accalcati che venivano spinti via dalle guardie e poliziotti con lo sguardo soddisfatto. Tra questi vi era anche il più importante di loro: Gordon. Uomo modesto. Era il capo. Non ho mai provato nessun'antipatia per lui. Ma non era un uomo forte. Anzi. Mettergli i piedi in testa era un gioco da ragazzi. Ma poi una figura oscura alta al suo fianco catturò la mia attenzione.
Lo fissai. Era lui.
Batman.
Era esattamente come Joker me lo aveva descritto. Incuteva timore, un principe delle tenebre, così lo definiva il clown. A volte, mi confessò, che rivedeva in Batman un po di lui.

Si sì lo so a cosa state pensando.
"Ora lo chiami il clown? Ma non eri innamorata di lui? Mr.J? Non eri la cretina che si è fatta manipolare per aiutarlo a scappare da Arkham?"
Si sono io. Ed è esattamente questo il motivo per cui ora è il clown.

Mi feci ancora più avanti ed eccomi li. Con il cuore in gola e le lacrime agli occhi. E con le idee nuovamente confuse.
Joker era lì per terra, sanguinante e deturpato in volto. I suoi vestiti colorati avevano addosso fango e altri tipi di polveri e sporcizie che li rendevano più scuri.
Voltò leggermente il suo sguardo verso di me.
Rise. Ma nel tentativo di farlo perse sangue dalla bocca e cominciò a sputare per terra.
Erano tutti lì a deriderlo.
Guardie, giornalisti, dottori. TUTTI. Ero schifata dalla cattiveria dei miei colleghi e degli altri abitanti di Gotham. Era un essere indifeso. Come si poteva essere così cattivi. Come?

Lo so... So benissimo a cosa state pensando. Ma non fate i moralisti, non con me.
Al cuor non si comanda, giusto?
E allora zitti.

Mi buttai giù per aiutarlo a tirarsi in piedi. Faticai perché era molto più alto e pesante di me.
"J... J mi dispiace... Non dovevo dubitare di te, scusa... Ti prego perdonami..." singhiozzai nel tentativo di sorreggerlo.
"Ma no no. Scusami tu! Già scusami, scusami e scusami." scoppiò a ridere.
"Guarda come ti ho ridotto il camice... Sembra che hai appena aiutato una donna a partorire!"
Scoppiai a ridere.
Dio quanto mi erano mancate le sue battute!
Ma in quel momento realizzai. Non eravamo soli. Calò il gelo in me. Mi voltai e gli sguardi di disappunto erano tutti focalizzati su di noi. Volti schifati, confusi e alcuni eccitati.
"Oh oh, Dr.Quinzel qualcosa mi dice che il nostro piccolo segreto è stato svelato..." mi canticchiò J all'orecchio ridacchiando.

"Portatela via."
La sua voce era così cupa. Strana. Spaventosa. Furono le uniche due parole che sentii uscire dalla bocca del "cavaliere oscuro" quella mattina.

Da comandamento le sue parole:
Tre guardie mi trascinarono per le braccia indietro. E mi strapparono così dal mio J.
lui venne trascinato via. Lo stavano strattonando. Gli stavano facendo del male.

Ed erano queste le persone che combattevano per il bene del popolo?

Siete seri?!

Il vero crimine fu quello di strapparmi Joker via dalle braccia. Il vero crimine erano gli abusi delle guardie sui detenuti. Batman. Lui era il vero criminale!
Joker era solo un bambino indifeso forzato a quella vita.
Dovevo fare qualcosa. Non potevo permettergli di fargli ulteriormente del male.
Non potevo.

Birth of a Queen: The OriginsWhere stories live. Discover now