20. I see fire

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Louis era nervoso. E il suo non era quel tipo di nervosismo che ti fa fremere per l'impazienza e ti rende le mani sudaticce, no. Era il tipo di nervosismo che ti annoda lo stomaco, ti rivolta sottosopra le interiora, ti schiaccia all'altezza della gola con la grazia di un elefante.
Onestamente, Louis era pronto a buttarsi giù dall'auto in corsa.

«Tommo, calmati, andrà tutto bene.» sospirò Niall, quando lo vide muoversi per l'ennesima volta sul sedile anteriore della jeep.
«Sono calmo.» mentì il maggiore. Non era calmo per niente, porco cazzo. «Ferma la macchina, voglio tornare a casa.»
«Lou, ormai ci siamo quasi. Vedrai che quando saremo lì ti sentirai meglio.» cercò di tranquillizzarlo Zayn, che, seduto al suo fianco, guidava pacifico nonostante il buio intorno a loro.

Louis sospirò e incrociò le braccia al petto, tutto ciò che vedeva era l'espressione da cucciolo di giraffa smarrito che Harry aveva avuto il giorno prima, dopo la serenata per Nora. Ci aveva pensato per tutta la notte, e non era nemmeno sicuro del perché quel fatto fosse così importante, ma sentiva che era tutto lì. Tutte le cose non dette, tutti i motivi nascosti, tutte le cose che rendevano Harry... Harry, erano racchiuse lì. In quello sguardo perso.
Ciò che non capiva era il perché.

«Quando riapre l'Always You?» chiese Niall, probabilmente per provare a distrarlo.
«Lunedì.» rispose Louis. Il signor Cumberbatch aggiungeva un giorno in più di chiusura il 23 marzo di ogni anno, usando come scusa il fatto che bisognasse festeggiare "l'importante San Turibio", ma in realtà voleva solo avere la giornata libera per celebrare l'anniversario con suo marito. Quell'anno, poi, dato che il 23 cadeva di domenica, aveva pensato bene di chiudere anche il sabato per avere tutto il week-end a disposizione, e così Louis e Zayn si erano trovati con tre giorni di vacanza consecutivi, dato che il venerdì era il loro giorno libero. (Non che volessero lamentarsene, in ogni caso.)

«Mi sono vestito male? È tanto che non vado a una festa di questo tipo, avrei dovuto prepararmi meglio.» sbuffò Louis dopo un attimo, voltandosi verso Niall che era spaparanzato sui sedili posteriori come un re sulla portantina.
Il ragazzo alzò lo sguardo dal cellulare e smise di messaggiare per un secondo, fissando Louis con l'espressione di chi ha appena visto un alieno coi bigodini. «Lou, non dire stronzate.» sbottò infine.

Il maggiore sbuffò di nuovo e abbassò lo sguardo sui jeans neri e troppo aderenti che aveva indossato. Era talmente tanto tempo che andava avanti a tute e pantaloni comodi che ora si sentiva a rischio castrazione, probabilmente dopo quella sera il mondo avrebbe dovuto dire addio alla prospettiva di ricevere dei nuovi e piccoli Tomlinson. Per lo meno aveva la sua unica giacca e una maglia che lo faceva sentire abbastanza figo, però.

«Dico sul serio, Tommo, il tuo culo è stupendo e le tue gambe hanno tutti i muscoli così ben formati e perfetti che potrei anche provarci con te, se non avessi appena fatto pace con la ragazza che mi piace.» continuò tranquillamente Niall, riprendendo a messaggiare con noncuranza.
«Quale onore.» commentò Louis, il sarcasmo ben udibile nella sua voce.
Zayn sbuffò una piccola risata dal naso e il maggiore gli sorrise, rilassandosi solo un pochino sul sedile.

«Perché non abbiamo preso un taxi, comunque? Chi guiderà al ritorno?» chiese Niall, imperturbabile.
«Penso che se proprio non riusciremo a muoverci potremo restare lì. La gran parte della gente finirà comunque priva di sensi da qualche parte della casa, non farà differenza se dormiremo là anche noi.» rispose tranquillo Zayn.
«Non voglio dormire in mezzo a un mucchio di sconosciuti ubriachi.» replicò subito Louis. E non voglio che ci dorma Harry, pensò, ma evitò di dirlo perché non voleva essere preso in giro fino alla fine del mondo.

«Allora puoi tornare a casa con Liam e il tuo ragazzo. A loro non dispiacerà darti un passaggio, giusto?» osservò Niall con indifferenza.
«Smetti di dire che è il mio ragazzo, è davvero irrispettoso da parte tua.» lo rimbeccò Louis, mentre Zayn sospirava e alzava gli occhi al cielo.
«Perché? Sei così melenso con lui, e lui è lo stesso con te. Siete disgustosamente appiccicosi e carini, perché non scopate e basta?»
«Niall!» gridò Louis, arrossendo così di colpo che il suo viso andò letteralmente a fuoco. «Niall, che cazzo-»
«Scusa, era un suggerimento come un altro.» fece il ragazzo «Come quando ti ho proposto di usare la crema idratante prima di andare a dormire. Fa meraviglie al viso, hai visto quanto è liscia la mia pelle?»

Drama Queens || L.S. Where stories live. Discover now