6. All you need is... muke

8.2K 526 600
                                    

[a/n] Prima che decidiate di colpirmi in fronte con un mattone, vi avviso che conosco il nome della mamma di Louis. Il motivo per cui in questa storia l'ho cambiato è a fine capitolo.

***

Alla fine Niall era riuscito a convincere Louis e l'aveva seguito all'Always You per conoscere Harry e Liam, sebbene al momento fosse scomparso chissà dove.
Non che Louis se ne lamentasse, anzi, così poteva avere un po' di tempo per aprire la caffetteria e sistemare il necessario sul bancone, ma perdere di vista quell'irlandese non portava mai a niente di buono. Aveva una capacità innata di combinare disastri.

Comunque, per il momento Louis aveva mandato Zayn a prendere altri bicchieri e contenitori per pop-corn, il salone del cinema era ancora completamente vuoto e il silenzio era interrotto solo di tanto in tanto dalle voci lontane di Eleanor e Perrie, che chiacchieravano alla biglietteria.
Louis si abbassò per collegare alle prese la macchina dei pop-corn e quella del caffè, ma non appena si rialzò trovò il viso di Michael Clifford a un centimetro dal proprio.
«Merda-» esclamò balzando indietro spaventato «Che cazzo, Clifford, mi hai fatto prendere un colpo.»

«Scusami» farfugliò flebilmente l'altro, accasciandosi sul bancone e fissando il maggiore con aria afflitta.
«Che succede?» gli chiese Louis, riavvicinandosi per dargli qualche colpetto di conforto sulla schiena.
«Credo che Luke mi voglia lasciare.» mormorò Michael.
«Cosa? Perchè pensi una cosa del genere?» si preoccupò Louis.
Il più piccolo si tirò su, infilando le mani nelle tasche della felpa e stringendosi nelle spalle. «Non risponde alle mie chiamate o ai messaggi. Ho provato a scrivergli una mail, ma non ha cagato neanche quella.»

«Sono sicuro al cento percento che non voglia lasciarti. Avrà altri motivi.» replicò deciso il maggiore.
«È ancora arrabbiato con me perchè ti ho baciato. Gli ho spiegato migliaia di volte che ero ubriaco e non ha significato nulla - non me ne sono neanche reso conto, in realtà. Ma non vuole sentire ragioni.» sospirò però Michael, scuotendo la testa mentre fissava sconsolato il pavimento «E nemmeno Ash e Cal mi rispondono. Non so più cosa fare.»

Louis lo guardò per un momento, poi gli si affiancò e circondò la sua vita con un braccio, tirandoselo vicino.
In realtà il suo obiettivo iniziale erano le spalle, ma poi aveva scoperto di non arrivarci.
Stupido corpo da giraffa di Clifford.
«Ascolta,» esordì con tutta la rassicurazione di cui era capace «Se vuoi provo a chiamarlo io, ma sono certo che basterebbe anche lasciar passare solo un po' di tempo, per farlo sbollire, capisci?»
Michael annuì senza troppa convinzione.
«Probabilmente non è nemmeno davvero arrabbiato per quello stupido bacio. Sarà stressato per la lontananza e tutto, proprio come te. Tu sei qui e lui è in Australia, è normale che sia complicato.»

«Vorrei tanto tornare da lui, ma non ho abbastanza soldi per l'aereo.» mormorò abbattuto il più giovane.
«Dopo lo chiamo io, promesso.» gli assicurò Louis, strofinando la mano sulla sua schiena per consolarlo «Va bene?»
Michael annuì di nuovo, poi «Puoi abbracciarmi?» chiese con tono timido.
Louis sospirò intenerito e lo strinse a sè, sollevandosi sulle punte dei piedi per non finire con il viso premuto sulla sua spalla. «Cavolo, perchè sei cresciuto così tanto?» sbuffò con finta indignazione.

Una risatina fece vibrare piano il petto di Michael. «Sei tu ad essere rimasto nano.»
«Ma sentilo, io sto qui a consolarlo e lui mi insulta.» ribattè offeso il maggiore.
L'altro ridacchiò ancora e rispose qualcosa, ma Louis non sentì nulla perchè in fondo al salone era comparso Harry, infagottato in un giubbotto pesante, con la sua andatura goffa e l'espressione sempre impacciata.

Il cuore di Louis fece un balzo a quella vista, e poi prese a sfarfallare contro la cassa toracica, troppo rapido rispetto al normale.
Il ragazzo si distaccò gentilmente da Michael e si sporse sul bancone, agitando una mano per salutare Harry mentre cercava di tenere a bada il rossore sulle proprie guance, perchè evidentemente era tornato ad avere dodici anni.

Drama Queens || L.S. Where stories live. Discover now