𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚 𝐄𝐬𝐭𝐞𝐬𝐚

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« Secondo un'antica credenza, la lavanda riusciva a curare i morsi dei serpenti

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« Secondo un'antica credenza, la lavanda riusciva a curare i morsi dei serpenti. Eppure, proprio tra quei cespugli si annidavano quelle creature, e bisognava avvicinarvisi con estrema prudenza.
La lavanda simboleggia la tenera nostalgia e il ricordo, la virtù e per alcuni riuscirebbe ad allontanare la negatività in tante sue forme. Davvero curioso che, allo stesso tempo, possa simboleggiare pure qualcosa di brutto come la diffidenza. Il viola, colore prevalente in quei fiori dall'intenso e ottimo profumo, è l'unione tra il terrestre e il divino, tra carnalità e trascendenza, per alcune culture tuttavia è anche una tonalità legata alla morte, alla sofferenza, al dolore.
Questo Tyrian lo sa, come sa che la sua presenza è capace di portare sollievo o dolore a chiunque, a seconda della visione di coloro che -prima o poi- riescono a vederlo.
Per la maggior parte non è niente di più che uno spettro, un invisibile. Le persone gli passano accanto e non lo vedono. Nonostante questo lo riempia di profonda tristezza e malinconia, d'altro canto lo rende pure felice, perché sa che quando una persona finalmente lo vede, non sarà un buon segno e qualcosa di brutto, a volte orribile, accadrà.
Un giorno, però, Tyrian scopre che a vederlo stavolta è una ragazza di appena diciotto anni. Un evento angosciante spezzerà la monotona esistenza di entrambi, qualcosa che darà vita a un turbine, una spirale che ha radici nei meandri più oscuri del mondo Ultraterreno, dove gli angeli non sono così luminosi e demoni non proprio così temibili. Dove tutto, ogni cosa, è possibile. In questo mondo immerso nel crepuscolo della moralità, i limiti e le regole umane non valgono nulla.
Tyrian conosce le leggi legate alla sua esistenza, alla sua natura e così pure al proprio compito; sa che certe cose non si possono evitare né combattere, e di non dover pestare i piedi agli esseri sbagliati, ma sa anche di avere un cuore dietro quei capelli e occhi color lavanda, dai quali proviene il nome col quale è conosciuto nelle leggende urbane di nicchia: Lavender Boy.
Nessuno conosce la sua storia, nessuno sa chi era prima di diventare un Rivelatore, o meglio... il ricordo di tutto ciò si è perso nelle ombre del passato.
Ciò che è certo, è che niente e nessuno può fermare certe cose, certi sentimenti, certe sensazioni. Essi sono come il vento che spira tra le spighe di lavanda, e il vento non si può trattenere, né toccare. Il vento corre libero attraverso il tempo, ed è volubile come i mutamenti dell'animo. »

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𝐋𝐚𝐯𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐁𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora