Due

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Alle nove di mattina mio padre era nell'atrio della villa, sembra agitato.
Lo guardo divertita "emozionato?" Dico divertita.
"Più o meno" dice sorridendo.
"Ti unisci a me per la colazione? Devo ancora farla" dico sorridendo.
"Ti sei svegliata ora?" Dice sorpresa.
"No si è svegliata alle cinque" dice Eleanor passando di corsa e sorridendo.
"Alle cinque?" Dice mio padre scioccato.
"Abitudine, mi sono allenata" dico stringendo le labbra, andiamo a fare colazione chiacchierando, prendiamo la mia moto e lo faccio salire alle mie spalle, lo porto in un parco e sospiro.
Ci sediamo su una panchina "e ora?" Dice mio padre confuso.
"E ora aspettiamo e osserviamo" dico accavallando le gambe.
"Aspettiamo e osserviamo?" Dice confuso "che cosa?"
"Shhh osserva" dico rilassata.
Guardo una donna correre, i muscoli sono solidi ma la schiena è leggermente piegata in avanti.
"Guarda quella donna cosa vedi?" Dico seria.
"Una semplice donna che corre" dice confuso.
"Sbagliato, proviamo ancora" dico seria.
Passa mezz'ora in cui stiamo in silenzio.
Mi guarda scuotendo la testa "cosa ci facciamo qui?" Dice battendosi le mani sulle gambe "dobbiamo guardare la gente che porta a spasso il cane o che corre? Ho cose migliori da fare Ella"
Si alza innervosito e lo guardo negli occhi "guardami allora è dimmi cosa vedi" dico seria.
"Vedo una donna, una donna che si sente superiore a chiunque e che mi sta facendo perdere tempo" dice serio.
"Bene grazie per la tua opinione, ora lascia che ti dica cosa vedo io, un uomo impaziente, che non si è mai preso la briga di osservare ciò che lo circonda, quella donna che correva era Sophia" dico alzando un sopracciglio "è l'uomo che portava a spasso il cane era uno dei tanti uomini che erano alla base, le due donne che sono passate davanti a noi erano entrambe divorziate da poco e una di loro era palesemente incinta anche se doveva essere al primo mese di gravidanza" Mi guarda scioccato "è quello che ora vedo davanti a me è un uomo avventato che non raggiungerà mai grandi risultati"
Mi alzo e sorrido gentilmente "una volta mi hai detto che sei deluso da me ma la verità è che tu non sai cosa significa davvero essere deluso da una persona" stringe una mano in pugno "oh hai stretto una mano in pugno, vuol dire che sei arrabbiato, il nostro corpo si muove inconsciamente tradendoci, andiamo a casa, hai fallito il test, non ti insegnerò quello che ti chiami talento"
Mi allontano con le mani nelle tasche, lo ignoro mentre mi segue di corsa, vedo Sophia bere da una fontanella.
"Perché non torni a casa con lei?" Dico indicandola "di sicuro lei non ti deluderà"
Vado alla moto e salgo seria, guido per qualche ora annoiata e poi torno alla villa, sento della musica rock provenire dal piano di sopra, mi fermo davanti alla sala della musica e apro piano la porta, dei ragazzi suonano e tra questi c'è Noha alla chitarra che canta divertito.
Entro e mi appoggio al muro incrociando le braccia al petto, li guardo attenta finché il batterista non si accorge di me.
"Wooo fermi fermi!" Si fermano tutti.
"Che c'è?" Dice Noha confuso, il batterista mi indica "Ella"
"Scusate non interrompetevi continuate pure siete bravi" dico sorridendo.
"Ti stai rivolgendo al lato oscuro?" Dice Noha divertito.
"Illuditi Mr splendido" dico divertita.
"In realtà ti piace"
"Mai detto il contrario"  dico alzando le mani "ve la cavate bene, solo...posso un attimo?"
"Fare cosa?" Mi avvicino alla cassa  collegata alla chitarra elettrica, alzo un po' il volume.
"Provate ora" dico sorridendo, suonano e sorridono.
"Molto meglio" dice Noha sorridendo.
"Lo so" dico battendo il pugno "magari dopo vieni nel mio studio con i tuoi amici e parliamo della stanza?" dico facendogli l'occhiolino.
"Si capo" dice sorridendo, esco.
"A dopo ragazzi"
"A dopo signora" esco e sento delle risatine sulle scale.
"Ella" guardo Eleanor con due amiche sulle scale.
"Ciao tesoro, bentornata" dico sorridendo.
"Grazie com'è andata con il nonno?" Dice raggiungendomi.
"Prima o poi lo uccido" dico sospirando.
"Si e io ci credo!" Dice divertita.
"In fondo lo adoro" dico divertita rimettendo le mani in tasca.
Vado nel mio studio e accendo il computer, i dati di un anno fa vengono caricati sul computer.
Li analizzo attenta con gli occhiali da lettura posizionati sul naso, controllo il tasso di crescita economica in quest'anno.
Stringo le labbra guardando con i piedi sulla scrivania, continuo a rigirare una penna tra le dita dondolando con la sedia.
La porta si apre "ehi Ella" Noha entra ridendo con i ragazzi, lo guardo severamente.
"Ti sembra il modo di entrare?"
"Scusa hai ragione dovrei bussare, disturbiamo?" Dice avvicinandosi.
Chiudo le pagine salvandole "perché hai chiuso?"
"Perché non sono affari tuoi" dico divertita.
Apro il portatile e apro il progetto per la loro 'stanza'
"Cos'è questo?" Dice appoggiando una mano alla scrivania.
"Venite tutti qui" si avvicinano circondandomi, mostro loro il progetto in 3D "abbiamo parecchio giardino quindi pensavo di creare una struttura a parte dove nessuno verrà a disturbarvi, non è molto grande ma verrà abbastanza grande da avere, la stanza di registrazione, una console, un bagno, una camera da letto e in salotto con tanto di TV e se volete videogiochi" dico mostrando loro il progetto.
"Che figata" dice uno di loro.
"Mi piace" dice Noha sorridendo "è bellissima"
"Contatto l'architetto se vuoi" dico sorridendo "pensateci e poi mi dite se vi va bene"
"Un attimo" si mettono in disparte e guardo il progetto attentamente, aggiungo un frigobar dove mettere birre e bevande.
Si riavvicinano "bene ne abbiamo parlato e pensiamo che sia perfetto" dice Noha sorridendo.
"Bene, controllate l'arredamento" dico girando il computer, chiamo l'architetto e gli illustri il progetto.
'Perfetto verrò domani a dare un'occhiata'
"Voglio un lavoro coi fiocchi architetto, la voglio perfetta come questa villa" dico sorridendo.
'Sarà fatto' dice fiero, chiudo la chiamata dopo averlo salutato e sorrido.
"Ci siamo" dico guardando i ragazzi.
"Si può fare tutto moderno? Tipo bianco nero e grigio, tutto lucido..." dice uno dei ragazzi, giro il computer e aggiusto il tutto, mi guardano attenti.
"Perfetto" dice Noha sorridendo "grazie Ella"
"È un piacere tesoro" dico sorridendo "ovviamente voi mi aiuterete con i mobili quando sarà pronta"
"Ovviamente" dicono annuendo.
Sorrido "perfetto ora fuori di qui, forza tornate a suonare"
"Ci mandi via così?" Dice Noha divertito.
"Oh si" dico divertita "devo lavorare"
"Va bene" sbuffa ed escono divertiti, torno alla scrivania e ricomincio a lavorare.
Il mio cellulare squilla e lo porto all'orecchio "Dean"
'Ciao Ella, ti volevo dire....i dati che ti ho inviato sono aggiornati, l'andamento delle compravendite è calato, questo perché tu non c'eri, la prossima asta è dopodomani, verrai?'
"Ovviamente, abbiamo perso clienti" dico osservando i dati al computer.
'Abbiamo informato i compratori inattivi del tuo ritorno, ci saranno tutti'
"Perfetto, si torna in pista" dico divertita.
'Ci puoi scommettere piccola' dice divertito.
"Senti Dean....ehm, Logan era in ospedale vero?" Dico stringendo le labbra.
'Si'
"Sta bene?"
Resta in silenzio per un attimo 'in realtà è sparito, poco dopo che ti hanno messa in prigione si era svegliato, siamo andati da lui, gli abbiamo detto cos'era successo ed é sparito, non lo troviamo più' dice sospirando.
"Dici...dici sul serio?" Dico scioccata.
'Si, l'abbiamo cercato per giorni e la polizia lo sta ancora cercando'
"Okay..."
'Stai bene?'
"Si io...sto bene" dico dolcemente "solo che è così....incredibile"
'Già....il fratello era sconvolto'
"Il fratello? Dov'è Justin?" Dico agitandomi.
'È in un orfanotrofio è minorenne ancora'
"Quale? Dammi l'indirizzo?" Dico seria.
Me lo da e lo ringrazio, spengo i computer mettendo in ordine i documenti, esco di corsa dallo studio.
Vado alla portafinestra che da sul retro "Noha non combinare guai io esco!"
"Dove vai?"
"Vado a prendere un ragazzino" dico sorridendo "a dopo!"
"A dopo!" Dice dalla piscina.
Corro alla moto e corro a tutta velocità verso l'orfanotrofio, lo guardo seria ed entro velocemente.
"Buongiorno sono il direttore come posso aiutarla?" Dice un uomo dai capelli grigi e l'aspetto gentile.
"Salve sono qui per adottare" dico sorridendo "un ragazzo, non un bambino"
Mi guarda sorpreso "solitamente si adottano bambini"
"Non sono come le altre donne allora" dico sorridendogli gentilmente.
"Mi segua" mi porta davanti ad una grande aula, bussa ed entriamo.
"Ella?" Mi giro di scatto.
"Justin" dico sorridendo.
Si avvicina e lo abbraccio forte dandogli un bacio tra i capelli.
"Lui non sarebbe mai sparito da solo" sussurra al mio orecchio con voce tremante "non mi avrebbe mai abbandonato"
"Lo troveremo te lo prometto" dico dolcemente, lo stacco e gli sorrido "ti porto via da qui okay?"
Annuisce tristemente e gli sorrido gentilmente "mi mostri cosa devo firmare"
"L'adozione non è così immediata signorina"
"Lo so, dovrò aspettare qualche giorno" dico guardandolo "discutiamone nel suo studio"
Andiamo entrambi nel suo studio e troviamo un accordo perché io lo porti via subito, fa l'annuncio al microfono e sorrido.
"Grazie direttore" gli do i suoi soldi "lo aspetto fuori"
Esco e metto le mani in tasca guardando il cielo "Ella!" Justin corre da me con un borsone in spalla, lo guardo dolcemente e apro le braccia, mi salta addosso abbracciandomi "sapevo che saresti venuta"
"Appena ho saputo di Logan e di te sono subito venuta qui, vieni a casa con me, lo troveremo insieme promesso" dico dolcemente.
"Grazie Ella"
Gli do un casco e andiamo alla moto per poi andare a casa, gli mostro una stanza e chiamo Dean dicendogli che ho preso Justin.
Vado a computer e cerco di localizzare l'orologio di Logan, non riesco ad individuarlo perché il segnale è debole e a volte scompare.
Scrivo le coordinate e cerco sul navigatore la posizione.
Chiamo Dean e John e ne parliamo assieme.
"Questa è la casa dove ti avevano rapita" dice Dean dolcemente.
"Questo significa che non è scappato ma l'hanno rapito" dico guardandoli.
"È possibile, oppure è passato dalla parte dei cattivi" dice John alzando un sopracciglio.
"No Logan non mi tradirebbe" dico scuotendo la testa "ne sono sicura"
"Come fai a saperlo?" Dice Dean serio.
"Lo so e basta" dico scuotendo la testa.
"Dobbiamo andare a salvarlo" dico seria.
"Non possiamo farlo da soli" dice John serio, lo guardo.
"E chi dovrebbe aiutarci?" Dico alzando un sopracciglio.
"L'FBI" dice Dean serio.
"No" dico divertita "non chiederò mai aiuto all'FBI"
"Dobbiamo farlo Ella, o ti metteranno in prigione di nuovo" dice Dean dolcemente "possiamo farlo da soli ma dobbiamo coprirci le spalle, se non fingiamo di essere dalla loro parte potrebbero incriminarci di nuovo e stavolta finiremo in prigione tutti e tre"
"Cristo" dico battendo una mano sul tavolo e portandomele tra i capelli "hai ragione"
"Chiamo tuo padre" dice John prendendo il cellulare.
"No andremo direttamente lì" dico seria.
Usciamo e andiamo all'FBI.
"Ehilà capitano!" Dico entrando nel suo studio, alza la testa di scatto.
"Parker" dice serio.
"Notiziona!" dico avvicinandomi alla sua scrivania, mi ci appoggio "vi aiuterò, ciao papà"
Il capitano mi guarda serio mentre mio padre e Sophia stanno seduti sulle poltrone davanti alla grande scrivania "non c'è ne più bisogno l'abbiamo trovato"
"Lo so l'ho trovato anch'io" dico divertita.
"Allora saprai dirmi dov'è e dopo ti dirò se è esatto" dice guardandomi negli occhi.
"Ehi nella villa dove sono stata rapita esattamente un anno e sette giorni fa" dico sorridendo.
Mi guarda divertito "sbagliato, è qui lo abbiamo appena preso"
"E dov'era Geronimo?" Dico divertita.
"A casa sua" si gratta la punta del naso.
"Sai ci prude sotto il naso quando mentiamo sapendo di farlo" dico sedendomi sulla scrivania davanti a lui "ho bisogno di entrare in quella villa"
"Per farti uccidere?" Dice serio.
"Più o meno" dico con una smorfia.
"Capisco" dice annuendo "la mia risposta è no"
"Cosa?"
"Non ti farò uccidere" dice deciso, lo guardo sorpresa e poi sospiro.
"D'accordo, ti dirò il vero motivo per cui voglio andare lì" mi guarda negli occhi attento, stringo le labbra prendendo un respiro profondo "un ragazzo...si beh il mio ex ragazzo, la sera in cui sono stata rapita ha provato a difendermi e gli hanno sparato, quella sera lo hanno buttato giù dalla scogliera e Dean e John, insieme a mio padre e i ragazzi l'hanno portato in ospedale, ma quando si è svegliato e ha saputo che ero in prigione è sparito dall'ospedale" mi tolgo l'orologio "io ho...una specie di abilità nel modificare armi e oggetti di ogni tipo e ho inserito dei gps in alcuni orologi che appena si toccano entrando in contatto si sincronizzano, l'ultimo segnale del suo orologio è dentro quella villa e voglio sapere se è vivo e sta bene e non posso fare questo da sola"
"E vuoi il nostro aiuto?" Dice alzando un sopracciglio.
"Si" mento guardandolo negli occhi.
"Va bene ma tu dovrai aiutare noi, Sophia ha detto che hai una certa abilità nel...riconoscere le menzogne" dice guardandomi.
"Preferisco riconoscere la verità" dico divertita "e non è un'abilità, si chiama osservazione"
Mi alzo e faccio il giro della scrivania "ci aiuterai?" Dice serio.
"Si...si va bene vi aiuto" dico annuendo "se voi aiutate me"
"Affare fatto" dice annuendo, ci stringiamo la mano "Vieni con me, interrogheremo il giudice"
"Tu fai le domande io osservo, fare domande mi distrae" dico seria seguendolo.
"Come vuoi" entriamo nella cella.
"Ella Parker" dice Adams beffardo, gli stringo la mano calda "vedo che sei uscita"
"Perspicace da cosa lo hai capito?" Dico sedendomi e accavallando le gambe.
"Da quando sei nell'FBI?" Dice serio.
"Da cinque minuti più o meno" dico alzando le sopracciglia e guardando l'orologio con una smorfia.
Metto una telecamera inquadrando il suo viso e la accento, mi metto comoda.
Lo guardo attenta "tutto tuo capo" dico al capitano.
"Come ti chiami?" Dice serio.
"Kyle Jones" dice lui serio.
Lo guardo attentamente.
"Hai ucciso tu Claude Traver?" Dice il capitano.
"No" una mano si muove quasi di scatto.
Mente.
"Sai chi l'ha ucciso?" Dice ancora.
"No"
Mente.
"Sai il motivo per il quale è stato ucciso?"
"No" non mostra alcun segno di menzogna e lo guardo sorpresa.
"Eri amico di Claude?"
"No" alza appena il mento mentre risponde.
Il capitano gli fa altre domande.
"Ricevi ordini da qualcuno?"
"No" le pupille di Jones sono dilatate.
Alzo una mano bloccando il capitano "basta così" dico seria.
Mi alzo e stringo la mano dell'ex giudice che è gelida "è stato un piacere rivederla"
Usciamo "la tua sentenza?" Dice il capitano.
"Devo analizzare il video" dico mostrandogli la telecamera.
"Quindi ti serve un computer è un proiettore" dice guardandomi, annuisco "vieni con me"
Mi porta in una grande sala e mi indica un portatile, attacco la telecamera e proietto il viso di Jones.
Tutti mi guardano.
"Bene Dean per favore" dico lasciandogli il mio posto.
Mi avvicino allo schermo "sedetevi" obbediscono e faccio segno a Dean che fa partire il video.
Lo guardo attenta e alla prima domanda lo faccio fermare appena vedo il primo segno rivelatore.
"Piccola introduzione" dico guardandoli "il corpo tradisce la parola, quando noi mentiamo mostriamo segni rivelatori, inconsciamente il nostro corpo fa in modo che altri scoprano che noi stiamo mentendo, ma per vedere questi segni che ci sono per pochi secondi bisogna avere molta pazienza" dico guardandoli "mai fermarsi all'apparenza"
"Quindi se io ti mentissi lo capiresti" dice Will stringendosi nelle spalle.
"Esatto e capisco anche se sei sarcastico" dico indicandolo con la penna "hai appena allungato il labbro per poco più di un secondo, questo è un segno rivelatore"
Mi guarda sorpreso.
"Bene Dean torna alla domanda"
Porta indietro il video "ora guardare la sua reazione"
'Hai ucciso Claude Traver?'
'No'
"Osservate la mano" dico indicandola mentre si muove, Dean blocca "mano che si muove di scatto, segno rivelatore tipico di chi sta mentendo, facile da confondere, se qualcuno è accusato e si accarezza la mano con un dito si chiama auto rassicurazione, ovvero è sintomo di paura e la persona cerca di auto consolarsi"
"Come sai queste cose?"
"Un anno è lungo" dico alzando un sopracciglio "e ho studiato criminologia all'università"
Analizzo il video scrivendomi tutte le macro espressioni e i gesti inconsci.
Torno nello studio di Martines e stavolta busso "avanti" entro seria.
"Martines ho finito, il risultato ho rapporto è questo" gli do un foglio "ha ucciso lui Claude ma non ne sa il motivo, probabilmente è stato perché qualcuno gliel'ha comandato e di questa persona lui ha paura, la prima volta in cui gli ho stretto la mano era calda ma nel momento in cui gli hai chiesto se qualcuno gli dava ordini le sue pupille si sono dilatate, e la temperatura corporea è scesa, nel momento in cui si ha paura il sangue defluisce dalle braccia e dalla parte superiore del corpo per concentrarsi nelle gambe pronte per la fuga"
Mi guarda sorpreso "e tu hai capito questo solo guardandolo?"
"Non finisce qui, lui non sa il motivo per cui ha dovuto uccidere Claude ma una cos'altro è certa provava rancore verso di lui, scopriamo perché e chi è il capo"
"E come credi di farlo?"
"Con altre domande, vieni" dico sorridendo.
Andiamo nella cella di nuovo, mi siedo sorridendo "è stupendo averti qui Jones lo sai?"
"Immagino ti piaccia vedere uomini" dice beffardo.
"Li preferisco nudi" dico divertita "tu no?"
"No" stringe appena le labbra e sorrido "preferisco le donne"
"Ah si?" Dico divertita, mi sporgo in avanti "il tuo capo è una donna giusto?"
"Di che diavolo stai parlando?" Dice serio.
"Rispondi alla domanda Jones"
"Non sei tu a dover fare le domande"
"Rispondi alla domanda Jones!" Dico alzando la voce.
"Non risponderò alla tua domanda"
"Ho detto rispondi alla domanda!" Dico quasi urlando.
"No è un uomo!" Dice sotto pressione.
Sorrido "grazie abbiamo finito qui"
Mi guarda scioccato e le sue pupille si dilatano "tu hai paura di qualcosa" dico guardandolo e risedendomi di nuovo "no no no guardami negli occhi forza"
Cerca di distogliere ancora lo sguardo "guardami Jones" tira su lo sguardo appena gli alzo il mento "tu temi chi ti dà ordini"
"Non è così" dice scuotendo la testa e toccandosi poi il collo "ti sbagli"
"Ti ha fatto del male?" Arriccia il naso piegando le labbra in giù per un attimo, disgusto e rabbia, corrugo la fronte "ne ha fatto alla tua famiglia vero?"
"No" mente serio.
"Tua moglie? Tua figlia?" Appena nomino sua figlia fa un'altra espressione di disgusto che dura qualche secondo.
Mi appoggio allo schienale "Martines esci per favore"
"Ne sei sicura?" Dice esitante.
"Si per favore lasciaci soli" dico guardo Jones negli occhi, Martinez esce.
"So che è dietro quel vetro" dice indicandolo.
"Non è vero non ci credi" dico divertita.
"Lo sai che è lì dietro"
"È vero, ma non può sentirci starà solo attento che tu non mi faccia del male" lo guardo negli occhi "allora dimmi Jones, lui ha tua figlia?"
"Non c'entra mia figlia"
"Il tuo viso dice altro" dico guardandolo negli occhi "distogli lo sguardo perché sai che ho ragione, lui è violento vero?"
"Si"
"E la minaccia?"
"minaccia me dicendo che le farà del male se non obbedisco" dice disgustato.
"Vuoi liberarti di lui?" Dico guardandolo negli occhi.
"È ovvio che voglia farlo"
"Posso aiutarti" dico seria "se tu aiuti me"
"Cosa vorresti da me?"
"Voglio sapere chi c'è in quella villa" dico seria.
"È così farmi uccidere?" Dice serio "no"
"Se tu me lo dici posso proteggerti"
"E come facendoti prendere al mio posto" dice divertito, alzo un sopracciglio.
"Ottima idea" dico pensandoci "tu sarai la mia esca, sai devo liberare un mio caro amico, che è tenuto prigioniero laggiù"
"Ti sbagli? Non c'è nessuno nei sotterranei" dice guardandomi, è sincero.
Corrugo la fronte "ne sei sicuro?"
Annuisce e abbassa lo sguardo a sinistra, segno che sta ricordando "sono sicuro"
Mi alzo seria e comincio a camminare avanti e indietro nervosamente, mi fermo e respiro profondamente, mi risiedo e lo guardo negli occhi.
"Quante stanze ci sono nel sotterraneo?" Dico guardandolo attentamente e annullando le emozioni.
"Una decina" dice insicuro.
"Sei mai stato in una di quelle stanze?"
"Si ci sono stato in quelle stanze"
"Sappiamo entrambi che stai mentendo" dico sorridendo amaramente "tu non ci sei mai stato"
"Ci sono stato" dice scuotendo la testa.
Sorrido divertita "bugiardo, ma passiamo alla prossima domanda, ci sono stanze di tortura lì sotto?"
"Si"
"E descrivimene una" dico guardandolo dritto negli occhi.
"Ci sono dei coltelli e un...un lavandino con dell'acqua bollente e una sedia al centro" dice inventando tutto.
"Perché continui a difenderlo?" Dico guardandolo "tu hai paura ma non vuoi fermarlo, perché lui abusa di te e tu vuoi che lui lo faccia"
I suoi occhi si spalancano appena.
"No, no non è così" dice serio, si accarezza appena la mano con un dito "ti stai sbagliando"
"Davvero? Facciamo così non rispondermi ora, ti farò delle domande e lasceremo che sia il tuo corpo a parlarmi, facciamo un test"
"È un gioco stupido"
"Ah si? Vediamo" dico sorridendo "ora sta zitto"
"La sera dell'omicidio tu eri lì Jones" dico indicandolo, fa una breve smorfia "ma non eri solo, il tuo capo era con te" stringe una mano in pugno "eravate fuori casa" allunga velocemente il lato della bocca "no eravate dentro, sei stato tu ad uccidere Claude e dopo averlo ucciso il tuo capo ti ha portato in una camera e avete fatto sesso" assottiglia appena lo sguardo "tu provaci odio per Claude, disprezzo perché Claude ammetteva la sua omosessualità e tu non puoi, perché hai una figlia è una moglie a casa"
"Adesso basta" dice contraendo i muscoli e respirando con rabbia, tiene le labbra strette "sono tutte cazzate"
"Allora perché ti sei arrabbiato? La verità Jones è che tu sei gay e non lo vuoi ammettere, vorresti ribellarti ma non puoi perché tu provi qualcosa per l'uomo che ti dà ordini, e non è semplice paura o sottomissione, è qualcosa di più profondo, ma sai Jones la giustizia trionfa sempre in un modo o nell'altro"
"Non stavolta" dice scuotendo la testa "morirai Ella Parker, ti uccideranno"
"Vedremo" dico sorridendo "sai le carte che si hanno in mano non si svelano tutte al primo giro"
Esco sorridendo e supero Martines.
"Ci siamo"
"Cosa? Ha smentito tutto quello che hai detto" dice confuso seguendomi.
"Il fatto che lui smentisca non vuol dire che sia la verità" dico sorridendo "ha mentito tutto il tempo a volte anche inconsapevolmente"
Mi guarda sorpreso "quindi in quella casa...."
"In quella casa c'è qualcuno ma lui non lo sa o almeno così vuole farci credere, non è mai sceso di sotto e la stanza che ha descritto non esiste"
"Come lo sai?" Dice guardandomi.
Lo guardo dolcemente "l'ho vista fin troppe volte" dico distogliendo lo sguardo, andiamo nel suo studio e ne parliamo ideando un piano di attacco.
"Perfetto" dico una volta finito, mi stiracchio e guardo fuori dalla finestra.
Vedo mio padre discutere con Sophia vicino alla macchina, sembra furioso e lei non è da meno.
"Sembrano avere dei problemi ultimamente, discutono spesso" dice Martines alzando lo sguardo dalla pila di documenti che sta sistemando, li indica "a volte combattono"
"Mio padre non è mai stato un tipo violento" dico confusa.
"L'FBI cambia la vita, non è un lavoro, è un modo di vivere" dice sospirando.
"Non ti piace il tuo lavoro vero?" Dico guardandolo.
"Non posso mentirti quindi non lo farò" dice guardandomi "questo lavoro è stressante e a volte fa paura, non mi fa impazzire"
"Lo vedo nei tuoi occhi, ogni volta che sei qui dentro, quando esci invece si illuminano" dico sorridendo appena, mi guarda sorpreso, stringo appena le labbra e torno a guardare fuori.
Sophia gira il viso per non guardare mio padre e mi abbasso nascondendomi, ridacchio "mi ha quasi beccata, meglio smettere di spiare" dico divertita, mi mordo il labbro inferiore.
"Non ti piace Sophia?" Dice confuso.
"No, fa troppo la splendida, non mi sembra adatta per stare con mio padre, ti do una mano" dico avvicinandomi alla scrivania.
"Vuoi bene a tuo padre" dice guardandomi, evito il suo sguardo.
"Beh è mio padre" dico sorridendo gentilmente "sono forte e mi mostro fredda ma ho anch'io un cuore, è mio padre è pur sempre mio padre"
"Infondo non sei una cattiva"
"Grazie mi sento meglio ora che lo hai detto" dico divertita prendendolo in giro, ride scuotendo la testa.
Ci guardiamo sorridendo e finisco di aiutarlo "è stato un piacere vederla anche oggi Martines" dico dandogli i documenti.
"Anche per me signorina Parker" dice sorridendo e guardandomi, si passa una mano tra i capelli sorridendo mentre me ne vado.
"La mano tra i capelli è insegno rivelatore" dico sulla porta "stia attento posso leggerle dentro"
"Non mi spaventa" dice sorridendo e aprendo le braccia.
"Lei mente!" Esco e la porta si chiude alle mie spalle.
Esco dalla struttura e vedo John e Dean appoggiati alla macchina che ridono e scherzano.
"Ho le informazioni" dico divertita.
"Bentornata" dice Dean dandomi un bacio sulla guancia.
"Era ora" John mette una mano sul mio fianco baciandomi l'altra guancia, entriamo in macchina e vedo Martines guardarmi dalla finestra, gli faccio il saluto militare e salgo in macchina.
"Cerchi di portarti a letto il grande capo?" Dice John divertito.
"Più o meno" dico alzando lo sguardo dal mio portatile che ho acceso "è sexy, e poi dopo un anno di sole donne sai, la sotto ci vuole un uomo" dico sensualmente.
"Noi siamo disponibilissimi" dice Dean divertito.
"Ha ragione anche tutti e due insieme" dice John sorridendo.
"Siamo fratelli"
"Amiamo condividere"
"Siete disgustosi, da quando siete così perversi?" Dico guardando il computer.
"Da quando sei venuta a letto con entrambi" dice John divertito.
"Separatamente" puntualizzo divertita.
"E ora insieme se vuoi"
"Okay questo discorso sta degenerando" dico ridendo "non verrò a letto con voi mi dispiace"
"Peccato" dice John divertito, scuoto la testa sorridendo.
"Un vero peccato siamo bravi vero John?" Dice Dean divertito.
"Ci puoi scommettere fratello" dice l'altro battendo il pugno, li guardo attentamente.
"Voi due...avete scopato molto in mia assenza vero?" Dico assottigliando lo sguardo.
"Quasi ogni notte" dice Dean divertito.
"Ho avuto più orgasmo in quest'anno che in tutta la mia vita" dice John divertito.
"Disgustosi" dico con una smorfia "io ho scopato con una ragazza diverse volte, era tremendamente brava e faceva dei massaggi che...wow" dico sorridendo divertita.
"Massaggi?" Dice Dean alzando un sopracciglio.
"Ero molto tesa" dico fingendomi convinta.
"Ne sono sicuro" dice John divertito.
Sorrido e guardo Dean che accende la radio.
Cantiamo a squarcia gola divertendoci e andiamo alla villa.
"Oh mamma mia sono distrutta" dico stiracchiandomi.
"È un vero peccato" dice John divertiti, Dean mi pizzica il sedere come quando eravamo ragazzini.
"Vi trancio le mani" dico divertita.
Vediamo i ragazzi sulle scale "ehi!" Dice divertita mentre Dean mi abbraccia da dietro.
"Che...succede?" Dice Noha confuso.
"Niente mi sto liberando di questi due scocciatori" dico divertita.
"Capisco..." dice esitante.
"A chi si riferisce?" Dice John a Dean.
"Non ne ho idea" dice Dean divertito "di sicuro non a noi"
"Hai ragione ci adora" dice John annuendo.
Sorrido scuotendo la testa.
"Venticinque anni con loro" dico indicandoli e guardando Noha "sono una santa, andrò dal papà e gli chiederò di farmi santa"
"Secondo me accetta" dice John convinto.
"Appena ti vede dice, 'Dio questa è una santa, santificatela!'" Dice Dean divertito, scoppio a ridere e così gli altri.
"Mamma!!!!!!" Mi giro di scatto sentendo una voce allegra.
"Ehi ciao!" Mi abbasso aprendo le braccia, corre da me abbracciandomi "il mio angelo, stai bene?"
"Si mamma è tu?" Dice felice.
"Sto benissimo" gli faccio l'occhiolino e mi alzo tenendolo in braccio.
"Prendiamo in prestito le moto" dice Noha sorridendo e scendendo le scale.
"Assolutamente no" dico guardandolo male.
"Le abbiamo sempre usate" dice confuso.
"Dean, John avete dimenticato di dirmi qualcosa?" Dico improvvisamente arrabbiata.
"A mia discolpa dico che nel garage si sentivano sole"
"Avete fatto usare a dei ragazzini le mie moto?" Dico furiosa.
Metto a terra il bambino "aspettami in salotto ora vengo a giocare" dico gentilmente.
Annuisce e corre in salotto, guardo i due ragazzi assassina.
"Ella" scaglio un calcio contro Dean che lo blocca, cominciamo a combattere "non hanno ammaccato niente se questo può consolarti"
"Hai ragione" dico annuendo, mi fermo bloccando un suo pugno, guardo i ragazzi "avete tutti la patente?"
Annuiscono "usate quelle di Dean" dico sorridendo gentilmente.
"Cosa?" Dice Dean sorpreso "sono in casa tua! Usano le tue"
"Eh no" dico scuotendo la testa, sorrido ai ragazzi "potete usare le sue"
"Invece no" Noha sbadiglia.
"In giornata?"
"Usate le mie" dice John, "ma ehi attenti alle macchine nel garage" dice avvisandoli con lo sguardo, da loro le chiavi del garage.
Lo guardo ammirando il suo coraggio, metto la mano destra sul cuore "ammiriamo il tuo coraggio soldato" dico fingendomi commossa "sei disposto a sacrificare le tue moto per noi"
"Siamo onorati di combattere nel suo plotone" dice Dean nella mia stessa posizione.
"È stata una scelta dura soldati, ma è la più giusta" dice mettendo una mano sulle spalle del fratello solennemente.
I ragazzi ridono divertiti "bene potete andare ragazzi ma attenti eh, non voglio ragazze incinte" dico indicandoli.
"Si capo" dicono in coro.
"Riposo soldati andate pure" dico sorridendo.
Se ne vanno e sorrido.
"Sei ancora in grado di suonare il violino?" Dice Dean sorridendo, lo guardo.
"E tu sei ancora in grado di affiancarmi?"
"Assolutamente" chiamiamo il bambino e andiamo nella sala della musica, ci posizioniamo mentre John si sdraia su un divanetto rilassandosi.
Guardo Dean e concordiamo di suonare Introduzione a Rondo Capriccioso di Saint Saëns.
Cominciamo a suonare rilassandoci, riesce a seguirmi quasi completamente, ma all'improvviso si blocca, lo guardo attenta e lo vedo nel panico, le mani tremano e il suo sguardo è puntato sui tasti.
Eseguo una nota lunga e si riprende guardandomi sorpreso, suono con forza e decisione "coraggio Dean sai che puoi farcela" mi ascolta e poi comincia a suonare con me velocemente, appena finiamo sorrido senza fiato.
"Fantastico" dico sorridendo "mi era mancato da morire!"
Guardo Dean e mi siedo al suo fianco "ehi baby" gli do un bacio sulla guancia "è tutto okay"
"Non è tutto okay" dice sospirando.
"Invece si" metto le gambe sulle sue, gli giro il viso verso di me "va tutto bene, non importa se ti sei bloccato, dopo ai continuato e questo significa che stai combattendo con il tuo blocco"
Mi guarda dolcemente, sorrido gentilmente.
"Il mio Dean non si attende mai giusto?" Dico dolcemente.
"Giusto" dice annuendo, lo bacio dolcemente.
"Non ti arrendere Dean, un giorno suoneremo assieme lunghe melodie e la gente ascoltandoci dirà 'guarda quei due, hanno messo l'amore nella musica classica facendone il loro regno, voglio entrarci anch'io'"
Mi guarda sorpreso e poi sorride "che sciocca" dice divertito, gli sorrido e lo abbraccio.
"Sarai sempre il mio accompagnatore preferito"
"Zio Dean mi insegni a suonare?"
"Cosa vuoi suonare?"
"La canzone che mi canti sempre per dormire" dice dolcemente.
"Okay" dice Dean ridacchiando, gli insegna a suonare twinkle star e sorrido guardandoli, guardo John e vedo che si è addormentato sul divano, sorrido.
"Sai l'altra notte non ha dormito pensando che stavi tornando" dice  Dean sorridendo "ci siamo scritti ovunque, su fogli e calendari, su computer e cellulari il giorno del tuo rilascio"
Lo guardo sorpresa e poi sorrido "mi siete mancati tantissimo" dico dolcemente.
"Anche tu" mi stringe al suo fianco dandomi un bacio sulla fronte, chiudo gli occhi sorridendo, poi guardo il bambino.
"E a te è mancata la mamma?" Dico divertita.
"Siiiiii" mi salta addosso e rido divertita abbracciandolo, mi alzo e ballo tenendogli una mano, Dean comincia a suonare e il bambino ride.
Sentiamo la porta aprirsi e poi delle risatine, guardiamo le ragazze e faccio fare il casquette alla bambino davanti a loro.
"Buenos dias senõrita" dico in spagnolo.
Eleanor ridacchia "ciao Ella" dice sorridendo allegra.
"Noha e i ragazzi?"
"Sono usciti, hanno preso le moto di John non so se torneranno" dico in tono confidenziale.
"Di solito non usano le tue?" Dice confusa.
"Giammai!" Dico alzando un dito teatralmente "sono un'attrice fantastica, Dean mettiamo su un'opera teatrale"
"Si attrice, uno spettacolo comico"
"Mi sento offesa in questo momento, comunque mia cara, nessuno toccherà più le mie moto, ho quasi ucciso Dean quando l'ho saputo" le faccio l'occhiolino.
"Potresti non scherzare su questa cosa dell'uccidere?" Dice rabbrividendo.
"Hai paura di me?" Dico confusa.
"No io...."
"Bugiarda, lo vedo che hai paura, Dean" dico come una bambina.
"Lascia che ti spieghi il perché è stata un anno in prigione" dice Dean sorridendo e mettendomi una mano sulla testa "Ella ha salvato la vita di centinaia di ragazze come voi che stavano per essere vendute a uomini potenti e violenti, per farlo ha fatto scappare le ragazze e uno dei nostri uomini ha piazzato una bomba, ma per far rimanere tutti noi fuori dal carcere ci ha passato un anno lei"
"Mi piace come spiegazione" dico sorridendo "breve ma esaustiva"
Il mio cellulare squilla "ancora" alzo gli occhi al cielo "Ella Parker chi parla?"
'Signorina Parker sono il sergente maggiore Geremy' sussulto.
"Sergente mi dica" dico rabbrividendo.
'Le signore stanno combinando parecchio casino da quando se n'è andata signorina, torni e riporti l'ordine' dice serio.
"Come siete severo sergente, le ricordo che non sono più sotto il suo comando" dico beffarda "sono in libertà nel mondo esterno"
'È lei la causa dello scompiglio qui' dice serio 'deve tornare'
"Che maleducato, come si dice?" Dico beffarda.
'Signorina' dice nervoso.
"Mi dispiace non la posso aiutare addio"
'Per favore' ringhia arrabbiato, sorrido vittoriosa 'per favore signorina torni e riporti l'ordine'
"Come vuole, mi dia un'ora e sono da lei" dico beffarda.
'Bene'
Chiudo la chiamata "vuoi vedere il mio carcere?" Dico a Dean divertita.
"Ci puoi scommettere" dice dandomi il cinque.
"Voglio venire anch'io" dice Eleanor sorridendo.
"Non posso portarvi tutte e tre"
"Noi non veniamo" dicono le altre due ragazze.
"Ho paura dei carceri" dice una delle due.
"Vado a cambiarmi venite" dice Eleanor sorridendo, corrono di sopra.
"Che ne dici di svegliare zio John con un bel salto?" Dico al bambino.
"Siiiii" corre da John e gli salta addosso per poi dargli un bacio, John continua a dormire "mamma dorme ancora" dice il bimbo deluso.
"Adesso risolviamo" dico sorridendo, urlo fingendo perfettamente "no! Non voglio tornare lì dentro! No!"
"Ella!!!" John si sveglia mettendosi seduto di scatto.
Il bimbo ridacchia "alzati John andiamo al carcere"
Mi guarda confuso "perché?"
"Le ragazze stanno facendo confusione" dico sospirando "andiamo"

Sono tornata BabyWhere stories live. Discover now