CAPITOLO 7

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CHRISTIAN

Che incredibile sensazione di benessere. È davvero strano svegliarsi così. A me non è mai capitato prima di oggi. Resto con gli occhi chiusi, stiracchiandomi sul letto. Mi avvolgo con la trapunta, al caldo. "Mi ama". Questa è davvero una novità, L'essere amato intendo. E non è stato nemmeno tanto difficile ricambiare. È facile amare una ragazza come Anastasia. Lei è così intelligente, così tenace, così sincera e bella. Bellissima. Scorro le dita lungo il lenzuolo, cerco il corpo della mia dolce donzella. Spalanco gli occhi. "Cazzo". Mi metto a sedere. Anastasia non c'è. È andata via? Di nuovo? Il panico lotta contro di me e vince. È scappata di nuovo. No, ci sono ancora i suoi vestiti sulla poltrona, come li ho lasciati io. Un rumore dal bagno, e successivamente l'acqua della doccia che viene aperta. Dai miei polmoni fuoriesce tutta l'aria che avevo precedentemente bloccato tra i polmoni.

"Oh menomale".

Un sorriso da perfetto idiota innamorato si stampa sul mio viso. È rimasta. La mia fidanzata è rimasta. Apro la porta del bagno e attraverso la vetrata del box doccia vedo una dea. Anastasia è nuda, di spalle. La cascata di acqua investe la sua pelle bianca e delicata. Segue il verso dell'acqua con le mani portando i capelli indietro insieme alla testa. Le punte dei capelli le toccano il sedere.

"Che visione paradisiaca"

Il mio cazzo è libero di alzarsi e di fatti si solleva, di colpo. Apro la vetrata molto lentamente, sperando di non farmi sentire e abbraccio Anastasia da dietro. Urla.

<<Buongiorno, piccola>>

Ana stringe le mie braccia. << Oh, Christian. Sei tu. Buongiorno.>>

La stringo ancora di più. Il mio uccello ormai è del tutto duro e sfrega sulla parte bassa della schiena di Anastasia.

<<Sei felice di vedermi direi..>>

<<Direi che sono molto felice. Voglio lavarti.>>

Prendo il bagnoschiuma e ne lascio cadere qualche goccia sul palmo. Sfrego le mani per dare vita alla schiuma e comincio ad insaponare la schiena di Anastasia. La sua pelle è liscia, morbida ed è della stessa temperatura dell'acqua. Vorrei stare ad accarezzarla per tutto il giorno. Scivolo sui suoi fianchi e risalgo su lungo la pancia. Geme quando le mie mani arrivano sui suoi seni. La voglio, qui. Ma non posso. Le riempio di baci il collo, seguiti da piccoli morsi sulla spalla. Anastasia mi accoglie buttando la testa di lato. La volto. Reclama la mia bocca, i miei baci e la mia lingua. Anche lei è vogliosa e mi desidera.

<<Posso restituire il favore? >>

<<Direi proprio di no>>.

Alza gli occhi al cielo, con aria imbronciata.

<<Potrò mai toccarti? >>

Mi guarda sbattendo le ciglia. Credo che i suoi occhi non siano mai stati più belli di adesso. Il suo azzurro è diverso. È penetrante.

<<Allora? >>

Prendo fiato. Se solo sapessi, mia cara Anastasia, il motivo delle mie cicatrici non me lo chiederesti nemmeno. Ma come può mai saperlo? Sono così codardo che mi tengo tutto dentro da una vita. Non ho intenzione di avviare questo discorso, non ora almeno. Mi lancio sulle sue labbra, affondando tra di esse con la lingua. Lei ricambia. Fortunatamente sono bravo a sviare i discorsi.

<< Usciamo di qui. Ho fame e non di cibo.>>

Un'ora più tardi sono rintanato nel mio studio.

<<Cazzo Welch! Cosa vuol dire che non trovi niente su Julie Miller? Mi hai mandato solo quattro cazzate sul suo curriculum che potevo benissimo prendere sulla scrivania della mia assistente!>>

50 sfumature di gelosia #wattys2018Where stories live. Discover now