CAPITOLO 19

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ANASTASIA

Sono trascorsi quattro giorni dall'incontro ravvicinato con Hyde. Sto bene adesso. Ho pianto un altro paio di volte, ma da sola. Non mi andava di farmi vedere da Christian, non voglio preoccuparlo più di quando non lo sia già. Ha passato molto del suo tempo al telefono. Cerca Jack in ogni dove, ma lui sembra essere sparito da tutti i radar da stalker dei dipendenti di Christian. E' inutile aggiungere che mi ha tenuta rinchiusa in casa, sotto la sua supervisione. Adesso siamo seduti al tavolo per consumare la colazione. Christian è così bello da guardare quando è distratto. Le sue labbra toccano la tazzina e dopo aver bevuto, il suo labbro è quasi sempre sporco di caffè, quindi lui passa lentamente la lingua sul labbro superiore, poi stringe le labbra. Lo fa sempre, e sempre suscita in me pensieri perversi. In questi quattro giorni Christian è stato molto dolce, ma mi ha tenuta in astinenza. "Capirai quando essere pronta, ma adesso è presto e io non sono un animale" mi disse pochi giorni fa. Non sono stata d'accordo, ma con Christian è così che funziona. Io comunque non ho smesso di fantasticare su di lui nemmeno per un momento. E' difficile stare in sua presenza e non desiderare di essere toccata da quelle sue grosse e possenti mani. Ultimamente i miei ormoni sono impazziti.

<<A che pensi?>> mi dice, senza togliere gli occhi dal giornale.

"Ah... se sapessi".

<<Al tuo corpo, alle tue mani.. a te.>> dico per niente imbarazzata.

Christian sussulta. Alza un sopracciglio e guarda verso la cucina. Mrs Jones è già andata a sbrigare le faccende domestiche. "Siamo soli Christian". Poi i suoi occhi sono sui miei. Abbassa la tazzina fino a posarla sul piattino di ceramica.

<<Ne abbiamo già parlato mi pare>> si passa una mano fra i capelli

<<Non ero molto d'accordo mi pare>> La mia voce è piena di ardore ma è anche una supplica. "Facciamo l'amore, ti prego".

<<Non voglio che mi scivoli tra le dita piccola>> torna a leggere il giornale. E' il suo modo per troncare la discussione, ma non ho intenzione di dargliela vinta questa volta.

<<Non pensare nemmeno per un momento che quando faremo sesso io penserò a ciò che è accaduto. Non mi ha scopata Christian, non mi ha violentata. Non ci è riuscito grazie alla forza che ho avuto dentro>> vomito tutte quelle parole come se fosse l'unico modo per liberarmi.

<<Ma sarebbe potuto accadere!>> esplode a denti stretti.

Sbuffo, è inutile. Indietreggio la sedia e mi alzo <<Sei talmente preoccupato a pensare a cosa sarebbe potuto accadere che non pensi che io ho bisogno di voltare pagina, di dimenticare tutto e di tornare alla tranquillità>> spingo delle ciocche di capelli dietro la spalla << Con permesso, vado a fare una doccia>> lo guardo ancora un secondo e lo lascio così, con l'espressione stordita sulla faccia.

Mentre l'acqua calda mi colpisce le spalle, rispenso a quanto fatto. Mi rendo conto di aver esagerato ma non permetterò più a nessuno di allontanare Christian da me. E' arrivata Elena nella nostra vita, e ci siamo lasciati. E' arrivata Leila, e abbiamo litigato. E adesso Jack.. Christian si sbaglia, è lui che mi sta scivolando tra le dita. Esco dal bagno nuda, con solo l'asciugamano avvolto in testa. Poggiato al muro di fronte la porta, si trova un Christian imbronciato. Socchiude la bocca quando mi vede e i suoi occhi non si staccano dal mio corpo privo di vestiti.

<<C'è qualcosa che non va?>> gli chiedo sbattendo le ciglia.

Christian si morde il labbro inferiore <<No>> riesce a dire a malapena.

Bene. So per certo di fare effetto a Christian, e non potrei essere più fiera di me in questo momento. Entro nella cabina armadio dandogli le spalle. Sorrido tra me e me, le mie guance si riscaldano al pensiero di lui che mi fissa il sedere.

50 sfumature di gelosia #wattys2018Donde viven las historias. Descúbrelo ahora