CAPITOLO 14

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-Alessiaaa ti vogliono al telefono.

Mia madre urla convinta che non possa sentirla anche se sono a meno di un metro da lei.
Mi alzo dal tavolo e mi avvicino a lei.

-Ti avevo detto di rispondere! È per te, ovviamente. È il giorno del tuo compleanno.

Mamma mi passa scocciata il telefono e io rispondo per ricevere l'ennesima telefonata del giorno che mi augura buon compleanno.
Finiti i convenevoli torno a sedermi per finire i compiti delle vacanze dato che fra pochi giorni devo tornare tra i banchi dell'odiatissima scuola.
Oggi non ho davvero voglia di festeggiare il mio compleanno, infatti molto probabilmente al pomeriggio andrò in biblioteca per evitare ancora i parenti che mi ricordano che oggi è il mio giorno.
Filippo non mi ha ancora scritto, ma ha passato un'intera settimana a dirmi che molto probabilmente non sarebbe riuscito a venire a trovarmi e io sono davvero triste per questa cosa. Non ho voglia di festeggiare un bel niente.
Mi risveglio da sola dai miei pensieri e mi rimetto a svolgere gli esercizi di matematica anche se la mia testa va altrove.
Dopo circa mezz'ora la suoneria del mio telefono mi fa alzare lo sguardo dal libro. Lo prendo in mano speranzosa, ma è solamente Giulia che mi manda un messaggio stratosferico facendomi gli auguri. La ringrazio, ma non sono molto felice del fatto che fosse lei a scrivermi.
Abbastanza scocciata mi alzo e preparo lo zaino. Vado in  biblioteca, mangerò qualcosa per strada, non ce la faccio più a stare qui. Sono troppo tesa.
Ma se Filippo venisse a casa per farmi una sorpresa? Questo dubbio mi assilla anche se non credo possa succedere perché c'è anche mio fratello qui. Mio fratello... è da quando mi sono arrabbiata con lui che non ci parlo, ha tentato molte volte di farsi perdonare, ma io non ci riesco perché ha rotto la magia che c'era tra noi.
Mi metto lo zaino in spalla, dico a mamma che esco. Mentre vado in fermata, tormentata dal dissidio prendo io telefono e scrivo a Filippo, perché spero che lui venga a trovarmi non perché io lo creda davvero. Gli dico che non sono a casa e aspetto una sua risposta che non arriverà.
Salgo in corriera e mi siedo vicino al finestrino con le cuffiette a riflettere su tutte le cose che vanno storte nella mia vita e sono davvero molte. È il giorno del mio compleanno, dovrei festeggiare la mia vita e invece sto morendo dentro.
Ho bisogno di Filippo, ho bisogno di lui nella mia vita, ma lui mi ha abbandonata e non so più cosa fare per fargli capire che lo voglio.
Scendo in fermata e mi dirigo verso la biblioteca sperando di trovare pace in mezzo ai libri.

[...]

Sono seduta qui da un'ora e sto leggendo un libro interessante, ma non sono riuscita a scordarmi del tutto di Pippo. Non mi ha risposto e ormai ho perso le speranze, vuole chiudere, non mi vuole. E come biasimarlo? Rovino sempre tutto, sono inadatta. Scappate voi che ancora potete, vorrei urlarlo a tutti quelli qui dentro così si mettono in s...
Il mio telefono vibra nella tasca e io salto sulla sedia. Prendo il telefono non troppo speranzosa perché so che non è Filippo, ma solo un'altra persona che mi fa gli auguri di compleanno.
Non una persona qualunque:Lorenzo.
Non ci credo. Sono scioccata, ma insensibile. Non mi fa più nessun effetto vedere arrivarmi messaggi da lui. Lo apro

"Ciao Alessia. Buon compleanno. Avrei davvero voluto passarlo con te questo giorno, ma non so dove tu sia e con chi tu sia. Sono stato uno stronzo fotonico, ne sono consapevole e mi dispiace un sacco. Abbiamo sbagliato in due e io non accettavo di vedere la mia parte di colpe. Spero tu possa perdonarmi perché voglio riprendere il rapporto che c'era tra di noi, non riesco a dimenticarti.
Ancora auguri e passa una bella giornata"

Avrei dovuto provare felicità? Beh non sono felice. Sono stata malissimo mesi per lui, sono stata trattata da schifo e ora vorrebbe che tutto tornasse come prima? Troppo facile caro.
Esco dalla chat, non si merita nemmeno un mio misero grazie, e blocco il telefono.
Non mi importa di nulla ora, sto pensando solo a Filippo.

[...]

-Ma ti sembra il caso? Lo sapevi che era il tuo compleanno e te ne vai di casa! Che figura che mi hai fatto fare con la zia, era venuta a trovarti.

-Ma buonasera anche a te mamma.

Rispondo levandomi le scarpe. Era quello il mio intento: evitare tutti e trovare la pace. Non sono riuscita a mettere in pratica il secondo, ma almeno il primo è riuscito bene.

-Non fare la spiritosa.

Mi avvicino a mamma e le bacio la fronte. Si calma sempre quando faccio così e in questo momento ho davvero bisogno che stia buona.

-Va bene! Riesci sempre a rigirarmi a tuo piacimento. Vuoi la pizza sta sera? Papà non torna prima alle nove e tuo fratello è a mangiare fuori.

-Certo mamma, perfetto.

Sorrido, la pizza mette sempre di buon umore.

-La faccio portare a casa perché non ho voglia di accendere la macchina.

Io scendo in lavanderia e attacco la caldaia per farmi una doccia veloce (altro tentativo per trovare la pace). Sotto il getto dell'acqua la mia mente torna a ripensare a tutti i miei problemi e così non vedo l'ora di uscire.
Quindici minuti dopo l'inizio del mio tentativo sono distesa vestita in camera e sto davvero per scoppiare a piangere, ma sento il campanello suonare e immagino la mia calda pizza sul tavolo che mi aspetta.
Recupero le forze e scendo in cucina per mangiare, l'unica cosa che riesce in ogni occasione a farmi tornare il sorriso.
Varco la soglia, ma non trovo nessun cartone sopra il tavolo.

-Alessiaaaa

Sento urlare mia madre dal salotto. Mi dirigo verso di lei e noto sulla soglia un signore con un mazzo di rose rosse in mano.

-Sei tu Alessia?

-Sì

Rispondo stranita

-Questi fiori sono per te.

-P-p-per me??

Balbettai.

-E chi li manda?

-Non le posso dire nulla, tranne il fatto che c'è un biglietto nel mazzo. Arrivederci.

il signore mi porge i fiori e se ne va. Mamma mi osserva e io non ho la più pallida idea di chi possa avermi inviato delle rose. Poi mi viene in mente una persona : Lorenzo. Non è tipo da rose, ma vuole farsi perdonare.
Scocciatissima prendo il biglietto e lo apro.

"Ciao dolcezza
Queste 12 rose sono per il tuo compleanno. Certo starai pensando che sono scemo, invece no; lo so che i fiori si comprano dispari, infatti sei tu la tredicesima rosa. Spero davvero tu stia passando una giornata fantastica e mi dispiace un sacco non poterla condividere con te,  ma il lavoro mi chiama. 
                                             Tuo Filippo"

Sto per mettermi a piangere, giuro. Tutte le pare di oggi sono state inutili, si è ricordato del mio compleanno ed è il regalo più bello che potessi ricevere.

-Mamma prendi un vas...

Vengo interrotta dal suono del campanello. Porgo i fiori a mia madre e vado ad aprire al fattorino della pizza, ma non è lui. È un signore con un pacco per me. Mi fa firmare la ricevuta e poi me lo consegna. È incartato e con un altro biglietto.
Corro dentro casa per leggerlo.

"Splendore pensavi davvero che ti avrei regalato  un mazzo di fiori? Non sono così tirchio! Poi dovevo farmi perdonare per non essere lì. Spero davvero ti piaccia e ti voglio bene, non scordarlo.
Filippo"

Le lacrime ora sgorgano dai miei occhi e non riesco a fermare. Scarto in fretta il regalo e trovo dentro la maglia del Real Madrid originale, anche con i pantaloncini. Non ci credo, davvero! Quell'uomo è da sposare.

### Spazio Autrice ###

Niente, volevo farvi sapere che ho passato l'esame e ora devo fare le guide 😉
Buona continuazione della serata

Cosa ce ne facciamo dei numeri?  || Filippo Lanza||Where stories live. Discover now