Capitolo 149

511 59 15
                                    

Dopo anni e secoli son riuscita a pubblicare mezzo capitoloo!
Le gioie esistono!

Dal groviglio di coperte intorno a loro, Louis e Harry spuntavano fuori solo con la testa. Non avevano fatto molto in realtà da quando erano tornati a casa - il castano non aveva voluto mangiare e Harry di conseguenza si era fatto qualcosa di veloce – così erano rimasti un po' in cucina e poi si erano spostati in camera da letto, Louis che attendeva che la medicina facesse in qualche modo effetto su di lui.
Il riccio si limitava a stringerlo tra le braccia e lasciargli qualche pigra carezza tra i capelli, continuando a sperare che quello che aveva detto l'infermiera della scuola quel giorno fosse in qualche modo vero. Non voleva che il suo ragazzo soffrisse, e da quello che Harry poteva capire dall'esterno, era chiaro che non stesse davvero bene. Per i primi minuti Louis aveva tremato un pochino a contatto con il suo corpo, poi finalmente aveva smesso grazie al suo calore e a quello della coperta, rilassandosi visibilmente sotto il suo tocco.

Harry stava quasi per addormentarsi quando sentì il corpo dell'altro rigirarsi tra le sue braccia. Le mosse in modo da non impedirgli di cambiare posizione, scegliendo di appoggiarne una sulla pancia di Louis e l'altra sempre tra i suoi capelli morbidi. Il ragazzo gli sorrise timidamente, gli occhi che finalmente sembravano un po' meno stanchi di prima.

<<Mi sento un pochino meglio, adesso.>> ammise, guardando attentamente ogni piccola reazione di Harry. Il riccio gli sorrise, contento che finalmente stesse migliorando. Un po' si poteva anche vedere. La sua pelle era meno pallida e le sue guance avevano quella familiare sfumatura rossa che assumevano sempre quando erano così vicini e si toccavano.
Harry spostò cautamente la mano che era impegnata con i suoi capelli per cominciare a lasciare delle carezze impercettibili sul volto dell'altro. Era quasi come se volesse imparare a memoria i suoi lineamenti, facendo scorrere le dita su ogni piccola porzione di pelle per poterla poi imprimere nella mente e non dimenticarla mai. Louis ridacchiò.
<<Cosa stai facendo?>> chiese alzando di poco il sopracciglio, il tono di voce che traspariva quell'ingenuità che Harry di lui amava così tanto.
<<Ti sto toccando.>> rispose con il tono più serio che riuscì a trovare, la voce bassa e incredibilmente intima. Louis sentì qualcosa di indistinto contorcersi al livello del suo stomaco. <<Non ti fa stare bene?>>
<<E'...>> Louis rabbrividì un pochino, quando Harry sfiorò con i pollici le sue labbra. <<...incredibile, Haz.>> soffiò, temendo per un attimo di non riuscire nemmeno a parlare. Harry continuò a percorrere la sua pelle senza mai smettere di guardarlo negli occhi.
<<E allora lascia che continui. Voglio solo farti stare bene, piccolo.>>
Louis rimase in silenzio per molto tempo, a quel punto, osservando l'altro e lasciando che le sua dita vagassero leggere ovunque volessero, tracciando i contorni del suo viso facendolo sussultare di tanto in tanto.
<<Oggi ho...parlato con Zayn.>> ammise a un certo punto. Harry bloccò per un attimo i suoi movimenti per poter concentrarsi meglio su ciò che Louis stava per dire, ma non sembrava arrabbiato. Solo- molto curioso, quello sì, e forse non nel migliore dei modi, perché anche se non ricordava perfettamente ciò che Zayn e Stan gli avevano fatto – aveva sprazzi di ricordi più che altro, dovuti al fatto che era stato umano per troppo poco tempo quel giorno – poteva facilmente ricostruirlo nella sua testa dopo tutto ciò che gli aveva detto Louis. E i due ragazzi gli avevano fatto del male. Davanti a Louis, tra le altre cose. Harry aveva dovuto asciugare le sue lacrime e baciarlo più volte sulle labbra quando il ragazzo aveva preso abbastanza coraggio e gli aveva raccontato esattamente cos'era successo, una cosa di cui non si sarebbe mai davvero dimenticato, e forse anche per quello non gli era facile accettare che Zayn fosse ogni giorno così vicino a Louis.

Il castano doveva essersi accorto che Harry si era irrigidito, perché allungò un braccio e lo avvolse al suo fianco, cominciando a disegnarci pigramente dei piccoli cerchi irregolari. Il riccio sembrò rilassarsi sotto il suo tocco, e alla fine annuì.
<<Di cosa, uhm...avete parlato?>>
<<Beh- di lui, più che altro. Gli ho chiesto come sta e ho cercato...di fargli capire che non sono arrabbiato. So che forse dovrei esserlo, Haz, però...noi siamo simili. Io e Zayn, intendo. In un modo che probabilmente nessuno riesce a vedere, e per questo ti capirei se non ci credessi. Però Haz, lui è...completamente solo, sai? Come lo eravamo noi prima di incontrarci.>>
Harry lo colse di sorpresa con una carezza premuta sul collo. <<Posso...sì, posso provare a capire, Lou.>>
<<Ti ferisce? Che non riesca a odiarlo, intendo.>>
<<Non potrebbe mai ferirmi qualcosa che scegli di fare tu, Lou. Voglio dire- ci ha fatto del male, ma non posso e non voglio costringerti ad odiarlo. Non porterebbe a niente comunque, no?>>
Louis gli sorrise, sporgendosi per potergli baciare la spalla, e lasciò che il suo naso indugiasse sulla maglia di Harry per poter sentire il suo profumo.
<<..nemmeno con Stan.>> continuò Louis in un sussurro indistinto. <<Non sono mai riuscito ad odiarlo in realtà. Ci ho provato, Haz, tante di quelle volte, e spesso ero anche abbastanza forte da convincermi di farcela, ma...no, nemmeno con lui.>>
<<E' perché sei la persona più buona che io abbia mai incontrato, Lou. Dubito che riusciresti mai ad odiare qualcuno.>> mormorò dolcemente Harry, posando le labbra sulla fronte di Louis, esattamente tra i due occhi. Sfiorò leggermente quel punto, poi baciò piano una tempia, una guancia, la punta del naso e l'angolo della bocca. Continuò quel gioco per lungo tempo, e il castano a un certo punto semplicemente chiuse gli occhi per godersi ogni singolo bacio, perdendo un battito di cuore ad ogni tocco.

Fu quando le labbra di Harry si chiusero sulle sue che il ragazzo finalmente si mosse, schiudendo le proprie per poter accogliere il riccio e subito dopo mordendogli piano il labbro inferiore. Harry gemette e come di riflesso mosse il suo corpo in avanti per intensificare il bacio e sentire il corpo dell'altro più vicino.
Louis non riuscì a capire esattamente quando aveva cominciato; si rese conto solo con un certo ritardo che le sue mani avevano iniziato a vagare sullo stomaco e sulla schiena nuda dell'altro, una volta superata con le dita la maglietta che indossava. Cominciò ad accarezzarlo ovunque arrivasse, poi le sue labbra abbandonarono il bacio per potersi dedicare alla sua mascella e il mento di Harry. Quando finalmente trovò il punto che cercava sul suo collo, prese a succhiarlo con dolcezza e impeto al contempo, il riccio che là sopra faceva dei versetti alquanto compiaciuti.
<<L-Lou, non stai bene. Non- non possiamo.>> disse debolmente, gemendo subito dopo in risposta a quello che l'altro continuava a fare con le sue mani e le sue labbra. Harry sapeva che doveva collegare i pochi neuroni che gli erano rimasti e concentrarsi per andare via da lì, ma invece di fare ciò che la testa gli gridava di fare, si ritrovava sempre più vicino a Louis, a gemere per ciò che gli stava facendo senza alcun ritegno....

Wherever You Will GoWhere stories live. Discover now