11- I'm not scared

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"E cosa ne sarà di lei?"

"Dovresti saperlo"

"Saperlo dici?"

"Si sa che quando un anima viene fusa con una seconda anima alla persona ospitante non giova tutto ciò"

"Lei morirà?"

Undertaker rise di gusto.

"Oh no" rise ancora verso il rosso.

"Qualcosa di peggiore le succederà".

Grell non capiva dove volesse arrivare.

Undertaker rise di nuovo.

"Sebastian è veramente un subdolo, calcolatore, viscido demone" disse l'uomo in rosso all'interno della bottega scura.

"Ed è per questo che diventa sempre più sexy" roteava su se stesso come una ballerina di danza classica.

Undertaker rideva ancora.

"Ma quindi lei? Che fine farà?"

Undertaker rise ancora di gusto.

"La smetti di ridere? Voglio sapere!"

L'uomo dai capelli bianchi si asciugò una lacrima e guardò serioso Grell da sotto la sua frangia scomposta.

"Due anime nello stesso corpo implicano complicazioni: sogni indesiderati, cambiamenti repentini di umore e tutta una serie di patologie che vanno dietro a tutto ciò"

"E?" Chiese Grell impaziente.

"Diventa immortale, lei non potrà mai morire se non per mano del demone a cui si è affidata".

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Fa malissimo.

Il morso nella spalla era ormai quasi svanito sotto le cure mediche di Sebastian, ma restava il fatto che il dolore non se ne era andato.

Era stato un dolore lancinante quello e mai se lo sarebbe scordato.

L'aveva assaggiata, che razza di ingordo.

Mai avrebbe pensato di finire così.

E invece eccola li, tra le grinfie di un demone.

Lo odiava così tanto.

"Signorina, la cena è servita".

Quell'enorme villa era troppo spaziosa per sole due persone, di cui una, non era nemmeno umana.

Sebastian era uscito dalla stanza con lei al suo fianco.

Non gli aveva accennato una sola parola da quando l'aveva assaggiata e dentro la sua anima non sentiva altro che un indomabile odio verso i suoi confronti che cresceva giorno per giorno.

E quindi lo stava odiando?

Di sicuro i suoi sentimenti sarebbero cambiati quando la lussuria le avrebbe cominciato a martellare ogni organo presente nel suo corpo.

Oh, li si che si sarebbe divertito.

Sorrise languidamente al solo pensiero.

"Sorridi di meno demone" aveva detto lei con sguardo arrabbiato "mi irriti terribilmente ogni secondo che passa".

"Posso sapere il motivo?" Aveva chiesto lui continuando a camminare.

Grace si fermò.

"Tsk" grugni lei " lo sai meglio di me il motivo, stupido bugiardo".

Sebastian rise di gusto per la prima volta dopo tanto tempo.

La guardò e si asciugò una piccola lacrima.

"Grace, ci sono miriadi di offese che potresti dirmi e l'unica che ti viene in mente è "bugiardo"?".
Le si avvicinò.

"Non che bugiardo non mi si addica" aveva poi detto "ma rimane il fatto che sei un'innocente vittima no?" Sorrise a due centimetri dal suo viso "e mi ecciti tantissimo, piccola e dolce Grace Pantomhive".

Detto questo Grace si trovò schiacciata nel muro.

L'altezza del demone non era indifferente e lo ammise, lo ammise per un secondo ma lo ammise davvero: lei aveva paura di lui, terribilmente.

Si ricompose da quei piccoli tremori alle gambe e lo guardò dritto negli occhi.

"Non mi fai paura Mefisto o Mefistofele, o come cavolo ti chiamano.
Giuro che te la farò pagare, sconterai fino alla fine tutto ciò che hai fatto, fosse l'ultima cosa che faccio, dovessi morire o bruciare per sempre all'inferno.
Spero solo nella tua morte."

Sebastian sorrise a Grace e con una mano le prese il mento tra il pollice e l'indice.

La guardò intensamente mentre i suoi occhi prendevano un colore più acceso.

"Io sono il male, la morte, l'inferno, io non sconterò mai nulla, umana.
Io sono qui ,nel mondo, per cercare persone come te, facili da abbindolare, per poi cibarmene, fine.
Non esiste nessun Dio, nessuna preghiera, nessun paradiso.
E sai perchè, Grace?"

Lei lo guardò con sguardo diffidente e cercando di scostare quella mano dal suo viso.

"Perchè l'uomo è incredibilmente stupido, avido e calcolatore.
Non esiste nulla se non l'uomo circondato dalla sua ipocrisia".

Grace deglutì.

"Io sono solo mefisto, colui che è riuscito a rendere l'intero mondo corrotto, e tu, sei semplicemente un'altra ingenua preda caduta nella mia tela".

I capelli di Sebastian le solleticavano la fronte.

"Cosa pensi di fare quindi?"

Le sue labbra si avvicinarono e successe.

Grace non ebbe nemmeno il tempo di spostarsi.

Il demone catturò quelle labbra soffici con le sue e diede il via alle danze.

Con le mani cercava di respingerlo ma era ovvio chi fosse il più forte.

Sebastian le prese tutte e due i polsi e stringendoglieli fortissimo li fece abbassare lungo la sua vita.

Non poteva lasciarglielo fare.

Non poteva.

Con tutta la forza che aveva gli morse il labbro inferiore ma si stupì quando da Sebastian provenì solo un sospiro di piacere.

La loro saliva si mescolava da bocca a bocca , le loro lingue danzavano incessantemente e i loro respiri si intrecciavano.

Infine fu lui a staccarsi.

Si fermò ad osservarla compiaciuto.

"I tuoi occhi lucidi per il piacere, le labbra socchiuse e rosse, il tuo viso completamente disteso... la tua lussuria è indomabile".

Le spostò un ciuffo di capelli dal viso mettendolo dietro l'orecchio.

"La cena è pronta".

Aveva detto per poi incamminarsi verso la sala da pranzo.

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Angolo farfallosissimo 🌹

Che devo dire? Vi adorooo.

Grazie a tutti quelli che seguono questa storia❤

Siete fabulosi🌸

😏 tra pochissimo succederanno cose troppo COSE. 😏

NON SO SE MI SONO SPIEGATA.

*Suspance*

*corre via*

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