775 d.C.

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Avevo sentito della nascita di un nuovo mio fratello tre anni fa, e mi ero emozionato a tal punto dal lacrimare di gioia.

Un nuovo fratello voleva dire che mio padre era vivo...E vegeto.

La cosa strana?
Era nato in Gallia, a Lutetia*.

E non capivo come mai esso possa essere nato così lontano dalla nostra italica terra che anni bui stava passando per via delle guerre bizantino-longobarde, che non esitarono a smettere fino a qualche decennio fa, e che avevano spopolato e devastato la penisola, riducendola ad un mucchio di polvere, nonostante splendesse ancora di sublime bellezza, rovinata in parte da questi conflitti.

L'unica cosa che sapevo del mio fratellino è che si chiamava Francesco e che era nato il giorno esatto della proclamazione dell'unità gallica, nulla di più. E questa situazione coprì il periodo di qualche anno, fino a quel maledetto giorno.

I barbari** erano stati cacciati finalmente dall'Italia, proprio dalla nazione di cui il mio nuovo fratello era rappresentante: la cosiddetta "Francia". Questo toponimo veniva usato sempre più spesso per indicare quelle terre che io continuavo a chiamare "Gallia", che si estendevano dal Reno ai Pirenei e allo spartiacque alpino italiano, passando per la Loira, il Rodano e la Garonna, e che venivano bagnate dall'Atlantico oceano, dalla Manica e dal Mare Nostrum***.

Finalmente, quel giorno, stavo per incontrare Fran, quel dolce soprannome che gli darò fino al mio svenimento durante la passata metà del XVI secolo.

Ci vedemmo per la prima volta a Nicaea****, lungo la Costa Azzurra. Io sarei dovuto arrivare tramite mare, partendo da Ostia***** e costeggiando le coste della mia terra, Francesco invece sarebbe arrivato tramite cavallo in città, così per nessuno dei due si sarebbero dovuto attraversare gli alti monti******.

Ero stato spesso in quella città portuale: un piccolo paese che poteva avere diecimila abitanti stentati, con dietro l'Alpe e davanti il mare, il porto e l'atmosfera suggestiva che l'aria salina e il vocìo proveniente dal mercato portuale potevano creare.

Saltai dalla nave, cosa che il mio carattere energico da adolescente poteva darmi, e mi ritrovai sul molo in poco tempo. Lo percorsi, e dovetti aspettare alcuni giorni prima di vederlo, poiché Fran si trovava ancora nell'entroterra provenzale.

Lo vidi per la prima volta. Era in posizione eretta sulla strada in pietra, capelli d'oro come il giglio di Francia, lunghi che avrebbero potuto coprire del tutto il padiglione dell'orecchio, se non per il fattore del raccoglimento di essi in un codino. Gli occhi "blu di Gallia", profondi, che trasmettevano eleganza e sangue reale, unici al mondo. Aveva i colori della sua bandiera. A questo si aggiunse il sorriso smagliante.

Tutti i pensieri che riguardavano mio padre scomparirono. Nella mia mente, in quel momento, c'era solo lui. Il profumo di sale marino e il dolce ambiente contribuivano solamente a rendere il tutto più magico.

Amai.

- * - * -

Scusate se è venuta una merda~.

* = In Francia, a Parigi.
** = I Longobardi.
*** = Il Mar Mediterraneo.
**** = Nizza.
***** = Città di mare poco lontana da Roma, considerata appunto il porto di quest'ultima urbe.
****** = Le Alpi.

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