Secondo il sexy tenente Horatio Caine - l'uomo il cui sguardo mi ha tenuta sveglia a strillare per notti intere, o comunque fino a quando non hanno sospeso l'eccitante proiezione notturna di CSI: Miami - persino gli assassini più scaltri commettono l'imperdonabile errore di tornare sul luogo del delitto.
Non mi definirei propriamente scaltra - ho appena speso la bellezza di trecento dollari per farmi psicanalizzare da una fata turchina barbuta e in sovrappeso - né mi considero un granché come killer, con Eric Larsson più vivo che mai a bighellonare per la città; eppure eccomi qui, di nuovo, a inquinare la scena di un crimine che non ho commesso.
Ammettilo, Em, vuoi farti incastagnare!
Vuoi che Eric ti scopra, non vedi l'ora di finire in gattabuia per colpa sua - ancora una volta, magari per sempre.
Sei fuori di testa, altra me, sono solo tornata a cercare il mio buonsenso! Dev'essermi caduto, forse è scivolato nei suoi occhi, s'è impigliato tra i suoi capelli, inabissato nella sua bocca.«Allora, siamo arrivati in tempo?».
Sorride Spike, il mio Caronte; si volta per porgermi un omaggio.
«Ecco il mio numero, in caso avessi bisogno di aiuto» sussurra, picchiettandomi la tempia, ed io nascondo una risata tra i sedili - mi mancherà da matti, questo psicopompo tracagnotto.
«Vado».
È il momento del varo. Spike mi dice addio, sono la barchetta di carta che affida al mondo. Spera che non mi sciolga, che non affondi, non prima di aver raggiunto la foce di questa notte caliginosa. Ripensaci, Spike, dimmi di restare, rinchiudimi nel portabagagli o buttami nel fiume come farebbe qualsiasi tassista degno di essere ricordato, salvami da lui.
«Vai e non voltarti, Orfeo».
Mi seguirai fuori da questo inferno, Eric?
Potrei farcela a tirare dritto, a rispettare le regole, a trascinarci fin dentro l'alba.
Potrei lasciarmi spogliare dal sole che nasce, buttare via quest'abito buio, mostrare al giorno le mie crepe, quelle in cui dormono cose ripugnanti, cose che non sai.
E finalmente vedresti.
Ma cosa ne farei di me, se dovessi voltarmi e non scoprirti al mio fianco?
Mi toccherebbe vivere da sola, fratello mio adorato, ma non come ho sempre fatto, no.
Sola come chi ti ha avuto e perso, come un occhio senza iride, Em senza Eric, per sempre.«Emilia, scendi o no? Le occasioni mancate costano caro».
«Vuoi spillarmi altri quattrini? Sei davvero avido!».
Spike alza gli occhi al cielo, il tassametro è spento da mezz'ora.
«Resta qui, nel caso lui non ci fosse, così puoi accompagnarmi a casa. Non ho intenzione di mettermi a litigare con altri tassisti, stasera». Rido da sola, perché Spike si è fatto improvvisamente di gesso.
«No, Em. Andrò via non appena avrai lasciato l'abitacolo. Se Eric non dovesse esserci, sono certo che riuscirai a rintracciarlo, in qualche modo. Adesso va', e non voltarti. Ci vediamo di sopra».
«Ci vediamo di sopra».
Lo sportello si apre - clack, ed eccomi al punto di partenza, ripasso dal via ma non becco un soldo.
«Spike?».
«Mh?».
«Volevo solo dirti che non ho intenzione di querelarti, non per davvero» lo rassicuro. Lui sbotta in una risata roboante, da titano.
«È generoso da parte tua».
«Lo so, sono una donna di cuore. Quasi dimenticavo, tu sei single?».
«Divorziato».
«Grandioso! Cioè, mi dispiace, però c'è un'amica che vorrei presentarti. Ci sai fare coi deambulatori?».
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Quel che resta della città [Em & Eric]
RomanceEmilia ed Eric non sono fratelli e nemmeno parenti. A legarli è una convivenza feroce, forzata dall'amore tra i rispettivi genitori. Orfana di madre, Emilia cresce a Brooklyn con suo padre Philip, ex broker finanziario. È una quindicenne sarcastica...