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Calma, calma e respiri profondi.

- Ehi ti senti male? Sei sbiancata all'improvviso- mi dice Lili

Non le rispondo.

Avanzo veloce per impedirle di farmi altre domande.

- E così saresti cambiato in un solo anno? Mi sembra strano, ti conosco- senza dubbio è la voce del ragazzo di quella notte.

- Sai meglio di me perché l'ho fatto, sai cosa abbiamo rischiato, quanto siamo stati incoscienti, CHI abbiamo perso, ora ho trovato la mia pace, dovresti farlo anche te- nel parlare Luca è molto serio ma calmo allo stesso tempo.

Sul momento non capisco il loro scambio di battute, ma non oso interromperli, invece Lili parte spedita verso Luca, quasi ignorando la presenza dello sconosciuto.

- Senti un po' amico dei cani convincila a lasciarti qui quel animale, si è già messa nei guai con suo padre che non lo vuole- sputa Lili.

Si mette a braccia conserte mentre picchietta un piede sul vecchio pavimento in legno scuro.

Spunto da dietro la parete bianca che mi nascondeva con in braccio il cucciolo, è la stessa scena che si ripete da tempo, Luca mi sorride e scuote la testa. Mi impongo di non allargare il mio raggio visivo, altrimenti vedrei quel altro ragazzo.

La situazione è  imbarazzante: Luca osserva Lili, lei fa l'indifferente, io evito di guardare quel ragazzo, dopo qualche minuto che li sento parlare, mi arrendo, ma appena alzo leggermente lo sguardo, lui è così vicino a Lili, la guarda con piacere, completamente diversamente da come osservò me la prima volta.

L'aria si fa molto pesante e non riesco a stare più lì.

- Porto il cane a prendere aria- non vorrei ma la voce mi esce bassa e apatica.

Il cucciolo mi guarda come se volesse consolarmi, mi lecca, non parla ma preferisco i suoi gesti che le parole di qualcuno.

Lo lascio che giri nel parchetto appena fuori, resto a guardarlo come corre spensierato per qualche minuto. Fa caldo ma un venticello leggero rende piacevole la giornata, e il fruscio delle foglie, che si accarezzano fra di loro, mi fa rilassare.

- Potevi dirmelo che avevi un'amica così bella- sobbalzo appena odo questa voce maschile.

Un po' per lo spavento e un po' perché non so che dire, rimango in silenzio.

- E dai non mi rispondi di nuovo?- è proprio insistente.

Si avvicina alla panchina in cui sono io, mi scruta da capo a piedi e di nuovo un espressione strana dipinge il suo volto.

- Se sei schifato dalla visione, entra pure dentro ad osservare altro-
le parole mi escono l'una dopo l'altra come un fiume in piena ma me ne pento all'istante. Insomma sembra che io sia infastidita e quasi invidiosa di Lili, ma non è assolutamente così.

- Mi spiace ma preferisco stare all'aria aperta- replica subito.

- Non si direbbe-
So perfettamente che la mia risposta pare essere quella di una fidanzata gelosa e invece neanche lo conosco.

- Lo senti questo odore?- mi chiede e annusa in modo teatrale.
Io scuoto la testa.

- È l'odore di una ragazza che brucia di gelosia- mi risponde

Mi avvicino, lo prendo per il braccio, e sussurro al suo orecchio
- Lo senti questo odore? Te lo dico io cosa è...è il profumo delle piume bruciate di un gallo che se la tirava troppo- mi allontano, mi alzo e finisco ciò che ho iniziato:
- Vai a pavoneggiarti da un'altra parte-

Non se la prende per niente ma ride.

- Se ti ci metti sei simpatica sai- mi rivolge uno sguardo diverso.
Si strofina il naso mentre chiude gli occhi contornati da folte ciglia. Si stira un po' e pare rilassarsi mentre il vento culla i suoi capelli e le sue narici si riempiono dell'odore di rose.
Il sole illumina la sua pelle abbronzata e alla vista liscia.

-Non mi interessa la tua opinione e non voglio manco essere simpatica con te- la cattiveria con cui mi rivolgo a lui sorprende me stessa.

- È strano sai, poco fa i tuoi amici ti hanno descritto come una ragazza molto dolce, ma sembri proprio il contrario- inizia a guardarmi nervoso.

Mi sta facendo arrabbiare, ed è strano perché poche volte perdo la pazienza o divento aggressiva, non so spiegare ma vorrei far sparire dal suo volto quella soddisfazione di farmi sentire a disagio.

-Lo vuoi capire che non mi interessa ciò che tu pensi di me, che non voglio parlarti o stare nello stesso luogo dove sei te, lasciami in pace- il mio discorso finisce proprio con il farlo incavolare. Il suo volto è rosso.

- Ehi ehi ragazzina, non so con chi credi di parlare, tentavo solo di creare un rapporto visto che sei una cara amica di Luca ma ti conviene tenere a bada quella lingua- si alza di scatto.

So che ha ragione, gli ho risposto molto male e non volevo essere così acida.

- Hai ragione, devo tenere la bocca chiusa, ti chiedo scusa...non avrei dovuto risponderti così male, non è mio solito, e non sei costretto a costruire nessun rapporto con me solo per Luca- spero di tranquillizzarlo.

Vado via, riprendo il cucciolo e scappo. Mi sento in colpa, io non sono così aggressiva nè antipatica e so di essermi comportata come una bambina capricciosa.

Mentre salgo le scale per entrare al canile, Lili scende correndo seguita da Luca.
- Ascolta non è per farmi i fatti tuoi, ma stai attenta- Luca sembra piuttosto serio.
Ma Lili non gli risponde bene, come al solito.
- E che palle Luca! non sei mio padre, se mi va di uscire con il tuo amico lo faccio, non rompere, cosa vuoi che succeda?!?- rotea gli occhi la bionda.

La conosco fin troppo bene, odia sentirsi dare degli ordini, è fatta così, non perché sia cattiva ma il tempo l'ha resa dura e schiva. Mi guarda e io accenno a un sorriso, vuole divertirsi e se lo merita, spero che quello scemo non si comporti male con lei, mi da una bacio sulla nuca e raggiunge l'amico di Luca, che intanto è giù di morale. I suoi occhi soffrono, io sono convinta che lui le voglia un gran bene.
Ma non lo vuole far notare più di tanto, mi tira da un braccio e mi stringe a sé, mi sfiora il naso sapendo che mi fa solletico, si abbassa a guardare il piccolo cane fra le mie braccia e lo accarezza. Luca è un ragazzo dolce, protettivo che non si fa molti  problemi a mostrare i suoi sentimenti, questo fa di lui un vero uomo. Sa guardarti come se sapesse già cosa pensi, con un'aria comprensiva, accogliente, pronto ad ascoltare senza giudizi, è apparso un giorno così, come un fulmine a ciel sereno, è se stesso sempre senza seguire la massa e gli stereotipi.

- Dovremo trovare un nome a questo piccoletto perché so già che non lo lascerai qui con me- la sua affermazione mi fa sorridere perché per l'ennesima volta mi ha capita senza che io parlassi, mi stringo più a lui, inspirando il suo forte profumo di menta; non capisco come Lili non possa accettare l'amore sincero di Luca, perché quando si ha qualcosa di così prezioso lo si rifiuta e calpesta?

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Siamo al terzo incontro ma i due non sembrano approcciare bene, così come l'estroversa Lili non accetta l'amore di Luca.
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