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Ho paura di guardarlo.
Luca è una figura fondamentale per me. Temo di poterlo deludere con la mia scelta, ma se facessi una supposizione per assurdo, se provassi a pensare, l'opzione di perdere ciò che sto costruendo con Tommaso non la accetto.

La conseguenza logica è che devo confrontarmi con Luca, senza timore, per fargli capire che lo sto facendo per me più che per lui.

Respiro profondo.
Picchietto compulsivamente le dita sulla coscia lateralmente. Non so come iniziare.

La sua mano scende e incrocia la mia, la sfiora appena, incrociando il suo mignolo al mio.

Può sembrare stupido, ma metaforicamente per me, questo gesto è il primo mattoncino.

Per me, per lui.

- So che avrei dovuto dirtelo prima, che non sono stata corretta.
Ho scoperto che ne ho bisogno.
È per me.
Tu e Lili lo sapete...ho allontanato tutto, tutti.
Siamo amici e ci vogliamo dare una mano fra noi, vogliamo fidarci e costruire una nuova base per le nostre persone, l'obiettivo è solo migliorare. Possiamo, e desidero che lo comprenda.
Mi capisci?-

Ride amaramente, tirando indietro le spalle.

- Non lo conosci, nessuno di voi lo conosce, io ho visto la sua natura, ti ricordi la definizione di virus?-

Si gratta sotto al mento. Guarda l'albero di ciliegio dietro noi.

Vi si avvicina, e tocca un ramo particolare cadente.

- Immagina cosa succederebbe a questo bel albero se venisse colpito da siccità, pesticidi o quello che tu vuoi, morirebbe no? Sarebbe tanto triste vedere terminare la bellezza che conserva, ma succede e lo accetto.
Anche perché possono esserci mille cause, fra cui quelle naturali. Però se arrivasse un brutto virus che io ho già conosciuto, di cui so la virulenza, beh io farei di tutto per salvare il ciliegio.
Farei di tutto, perché so che quel virus è un brutto teppistello che per vivere sfrutta la forza vitale di un ospite tanto buono da concederglielo. Anche i virus funzionano così, e tu hai già capito. Ma a quanto pare a Tommaso non gli è bastata Lili, ora vuole pure te-

- Non hai voluto ascoltarmi, io avrei voluto spiegarti. Non sono stato mai l'amico che avresti meritato. Ho sempre avuto il timore che anche tu potessi andartene, tengo a te più di quanto tu possa pensare, e se ciò che faccio fa sembrare tutto l'opposto, è perché non sapevo che valore dare ai sentimenti. Sto, più o meno, iniziando a capire qualcosa, grazie a lei-

Mi stringe la mano, e si avvicina a me.

- Non pretendo che tu mi perdoni, ma che mi creda, sono pentito, per aver dato di nuovo retta a quella maledetta voce, fare la cosa giusta è più difficile di prendere una scelta sbagliata. Mi maledico perché ti ho tolto l'anima, quella che non abbiamo mai avuto. Insieme ce la siamo fatti da capo. Non voglio pietà, non voglio comprensione, solo sapere che tu mi ascolti. Posso provarti che so migliorare, che voglio. Ho un motivo-

- Tu hai rotto tutto quello per cui ho combattuto per due anni!!! La mia ragione di vita te la sei presa senza troppi scrupoli- Luca urla

Ha gli occhi rossi.
Le vene gli si sono gonfiate nel collo.

- Lo so-

Si precipita su Tommaso e gli tira due pugni, con violenza, rabbia, disgusto.

Mi avvento su loro, cercando di mettere fine a questa stupidaggine.

Luca si alza e sputa affianco a Tommaso, che è sul pavimento con il labbro spaccato.

- Cosa cazzo me ne faccio del tuo " lo so"?? Non cambierai, mai!! Sei sempre così maledettamente egoista, senza sentimenti, senza paura. Marcirai all'inferno per avere rovinato così tante persone-

- Ti chiedo perdono, solo questo-

Mi avvicino per dargli un fazzoletto perché tamponi la ferita.

- Luca hai esagerato però- gli dico.
E mi sento quasi come una mamma leonessa che protegge il suo cucciolo

- Io avrei esagerato? Questa mi è nuova, non sei mai voluto passare come la vittima, ti sei sempre preso le responsabilità delle tue cazzate, ah aspetta...ora davanti a lei devi sembrare il piccolo orfano che non sa trattenersi, che non sa quello che fa- 

Repentinamente si china su di noi, e mi prende dal braccio, sollevandomi con un balzo. Sono affianco a lui, mi circonda le spalle e si avvicina al volto, troppo.

Mi prende dal mento, accorciando la distanza, pongo immediatamente le mani contro il suo petto.

- Vi dispiace se ce ne andiamo? Abbiamo da fare, dammi un oretta o due Tom, te la riporto più felice e rilassata. Ah già ti chiedo in anticipo scusa se me la faccio. O forse non dovrei perché non te ne frega nulla-

In quel momento mi chiedo che parte sia questa di Luca, mi sta mancando di rispetto solo per ferirlo, rimango in silenzio, so di averlo deluso io per prima e non so cosa dire, non ha mai fatto così.

Sento Lili che quasi in un sussurro si sta chiedendo cosa stia facendo Luca.

Vedo Tommaso che gli va incontro, lo separa da me. Lo prende dal colletto.

- Avanti dammi un pugno. Questo non cambierà lo schifo che fai, nè che la stai prendendo in giro-

- Non è vero, tu non sai nulla- 

- Ah siete già così avanti. Forza, se mi sto sbagliando, dì a tutti noi cosa provi per lei, abbi il coraggio-

Tommaso sbianca, fra tutte le repliche non si aspettava certo questa.

Passano dei secondi, mi guarda, non dice nulla. Perché mi fa male che non risponda?

E di fronte a questo fini mondo io mi chiedo per la prima volta se lo amo.

Perché ora? Perché non ho mai sentito nessun sintomo? Perché all'improvviso?

Ho la lingua congelata, il cuore non lo sento neanche più al suo posto, sto sudando e vorrei scappare, piangere, ho ceduto, io non volevo, davvero, io... io ho rovinato le mie idee, ho rovinato me.

Credo che se qualcuno guardasse me e Tommaso, ci vedrebbe come due animali in gabbia.

Sono stata stupida, perché non vi erano motivi per affezionarmi a quel livello, che esplode con la sua intensità solo ora.

Una domanda ha piegato la mia anima e il mio sorriso.

Luca si gira verso di me e mi legge, lo sa già.

Apre le braccia. Sospira.

- Te lo avevo detto, ti avevo pregato di non farti raggirare, lui non è capace di darti l'affetto di cui hai bisogno. Guardalo bene, guarda i suoi occhi, non ti vuole. Io non ti fermerò più. Dovevi darmi retta...-

La voce di Luca scompare in pochi secondi. Prima di girarmi, per vederlo nel panico, le gambe partono veloci, dritte verso la pace e la solitudine.

Così sciocca,
Così inesperta,
Ho ceduto anche io
A quella maledetta emozione
Che fa girare il mondo
E che può capolvegerlo a suo piacere
Così sciocca.

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So che fra di loro non c'è mai stato un bacio nè un evidente segnale empirico di interesse vero. C'era una piccola sabbia, fine e quasi invisibile che ha iniziato a tappezzare le loro anime, della sabbia che il dio dell'amore ha soffiato nella loro direzione quasi a capriccio suo. Per vedere se l'amore può nascere anche in cuori aridi e soli.

Mi piace pensare che avvenga in un momento senza che te ne accorga, mi piace pensare che abbiano appena scoperto di amarsi.

Di un amore che voglio rendere diverso, particolare, un amore che ho solo letto, o immaginato nella mia mente ma che deve esistere, per qualcuno.

E i miei qualcuno sono loro due, che in realtà vivono in pace anche da soli, o almeno ci sono riusciti perché non si erano ancora incontrati: l'impatto fra stelle, se pur raro, avviene, fondendo i loro nuclei, rimgiovanendole e donando una luminosità maggiore.
Chi dice che la collisione dei loro cuori non sia già avvenuta? e che la luce sprigionata colpirà tutti

A presto
🌸🌸

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