Fourteen.

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-"Bene, bellissimi." Li chiamò Kevin e alzò gli occhi al cielo. "Direi che sia ora che iniziate a bere." Disse e gli porse i due drink. "Perché questa notte potrebbe succedere di tutto."
E quella notte sarebbe successo di tutto.
I due ragazzi si guardarono negli occhi per un momento, Benjamin scrollò le spalle mentre il biondo sospirò e accettarono i drink che Kevin gli aveva offerto. Quello però fu solo il primo dei drink che bevvero quella serata. L'inizio della fine.

La musica era alta e risuonava nella stanza invasa da persone che gridavano e si divertivano in quella notte senza regole. I rumore dei passi veniva attutito dal grande vociare che si era diffuso nella sala illuminata da ogni colore, il tintinnio dei bicchieri era una piacevole distrazione per chi non ne poteva più di tutte quelle urla.
Il centro del locale era gremito di persone che si muovevano ad uno strano ritmo sulla musica che veniva riprodotti, mani che si cercavano e si sfioravano in quel groviglio di corpi e quando si trovavano non si lasciavano andare. Tante coppie si stringevano l'uno all'altro nella pista illuminata, in quel momento, da delle luci blu e sorridevano a quella loro notte.
Tra le tante coppie ce n'era una in particolare, loro non erano fidanzati e neanche provavano qualcosa l'uno nei confronti dell'altro. Loro non erano una coppia come le altre eppure in quel momento tutti i riflettori erano puntati su di loro. Su Benjamin e Federico.
I due ragazzi stringevano ognuno il proprio drink dallo strano colore e l'odore pungente in una mano, mentre l'altra era serrata sul corpo del ragazzo che avevano davanti.
La mano libera di Federico era stretta sul fianco del moro, lo stringeva a tal punto che quasi gli faceva del male ma Benjamin non si sarebbe mai lamentato. La mano libera di Benjamin, invece, era sulla spalla di Federico mentre questo continuava a sorridergli e a muoversi contro il suo corpo.
I corpi accaldati dei due ragazzi erano praticamente attaccati, una gamba del minore era posizionata tra le gambe del moro che doveva reggersi a lui per non cadere, di tanto in tanto Federico gli sussurrava qualcosa all'orecchio che gli faceva sentire le gambe più deboli mentre il suo corpo era invaso da brividi.

Federico, già da diverso tempo ormai, aveva sbottonato la camicia che Benjamin gli aveva fatto indossare e aveva lasciato che le mani del moro vagassero sul suo petto nudo e scolpito.
-"Così non è giusto però." Gli aveva sussurrato Federico, dopo aver terminato il suo sesto drink e aveva lasciato il bicchiere da qualche parte, e subito dopo gli morse il lobo dell'orecchio. "Non è giusto che tu mi possa toccare e io no." Aggiunse.
Prima che Benjamin potesse rispondere, le mani del minore finirono sulle sue natiche e le strinsero, facendogli trattenere il respiro.
-"Meglio." Mugolò il biondo e si abbassò per baciare il collo del moro. "Non è abbastanza però." Aggiunse e lasciò che una mano oltrepassasse il bordo del jeans del ragazzo.
Il più grande strinse gli occhi, per un momento, e si aggrappò alle spalle del minore che ghignò soddisfatto.
-"P- potresti toglierlo..." Balbettò il ragazzo e lasciò cadere il bicchiere contenente le poche gocce rimanenti del suo sesto drink.
Federico ghignò e morse il collo del moro, facendolo mugolare.
-"Hai rotto un bicchiere." Gli disse all'orecchio mentre le sue mani vagavano sul fondoschiena del moro. "Non si fa." Aggiunse. "Bimbo cattivo." Concluse e gli lasciò un nuovo morso sul collo.
Il moro ridacchiò e allontanò il suo viso da quello del moro.
-"E vorresti punire questo cattivo bimbo?" Gli chiese e si prese il labbro inferiore tra i denti.
Il più piccolo inarcò un sopracciglio ma, subito dopo, lo prese di peso e lo spinse contro la bianca parete.
-"È proprio quello che voglio." Rispose e gli fece stringere le gambe sul suo bacino.
-"Andiamo da te?"
-"Andiamo da me."

Il viaggio di ritorno in macchina fu veloce e rischioso, le strade erano deserte ma per i due ragazzi ubriachi continuavano ad essere un rischio e di certo le continue provocazioni del moro non aiutavano il guidatore. Benjamin continuava a baciare il collo del più piccolo e a toccarlo ovunque volesse, facendolo mugolare più volte.
-"E questo è solo l'inizio." Gli ripeteva nell'orecchio il moro ogni volta che Federico rischiava di sbandare.
Arrivati nel parcheggio del palazzo dove loro abitavano, Benjamin si mise a cavalcioni sulle gambe del biondo e gli sorrise.
-"Ora tutto può iniziare." Gli disse e fece unire le loro labbra.
Federico ghignò soddisfatto, strinse tra le mani le natiche del maggiore e rispose al bacio.
Le loro lingue si cercavano disperatamente mentre le loro mani si muovevano sui loro corpi e si spingevano l'uno contro l'altro. Benjamin continuava a strusciarsi sul minore che mugolava e lo attirava di più a lui.
-"Andiamo sopra." Gli sussurrò, ad un certo punto, Federico e gli strinse la vita.
-"Andiamo ovunque tu voglia."

Federico chiuse la porta dietro di lui con un calcio mentre le sue labbra continuavano a cercare quelle del moro che non si facevano desiderare. Benjamin era ancora tra le braccia del minore che continuava a stringerlo mentre si dirigeva verso la stanza da letto.
-"Puoi anche mettermi giù, non scappo mica." Gli disse il maggiore e gli scostò i capelli biondi dal viso.
Federico entrò nella stanza, dove aveva lasciato accese le due abat-jour, e lo spinse sul letto per poi ghignare.
-"Meglio non rischiare." Rispose, salì in ginocchio sul letto e gettò alle sue spalle la camicia già sbottonata. "Ora di certo non scapperai." Aggiunse e si sdraiò sul corpo del moro, che fremeva, tenendosi sui gomiti per non pesare troppo su di lui.
Il moro gli allacciò le gambe sul bacino e le braccia dietro al collo, mentre gli sorrideva.
-"Non avevo alcuna intenzione di farlo." Replicò e fece unire le loro labbra.

Ben presto i loro vestiti finirono sul pavimento, già occupato dai vestiti che Federico aveva tirato fuori prima di andare in discoteca, mentre i due ragazzi continuavano a baciarsi e a toccarsi sul letto totalmente sfatto. Benjamin continuava a mugolare e ad inarcare la schiena mentre le mani di Federico si muovevano lungo il suo corpo e lo torturava con lunghi baci sul suo interno coscia.
-"Sei così bello." Sussurrò Federico mentre gli baciava il basso ventre. "Bellissimo."
Il moro si morse il labbro inferiore mentre respirava a fatica, l'aria sembrava essere scomparsa mentre Federico si prendeva cura di lui.
-"F- Federico..." Gemette il moro e gettò la testa all'indietro.
Il più piccolo ghignò e si allungò sul ragazzo, per trovarsi faccia a faccia con lui.
-"È così bello sentirti gemere il mio nome." Disse il ragazzo e si morse il labbro inferiore.
Prima che Benjamin potesse riprendersi e dire qualsiasi cosa, sentì le dita del minore violare la carne della sua apertura facendolo gemere ancora più forte.
Il più piccolo sorrise e riprese a baciargli il collo mentre, lentamente, si muoveva nel corpo del moro.
-"Adorabile." Sussurrò. "Sei adorabile."
-"F- Federico, ti p- prego..."
-"Pian piano, tesoro." Rispose il minore. "Non abbiamo alcuna fretta." Continuò mentre infilava un terzo dito nel corpo accaldato del maggiore.
Benjamin, per tutta risposta, inarcò la schiena e graffiò la spalla del minore che gli morse il collo.
-"F- Federico..."
Il biondo, soddisfatto dalla reazione del maggiore, schioccò la lingua sul palato ed estrasse le dite, facendo mugolare il maggiore per l'improvvisa sensazione di vuoto.
-"Dato che sei così impaziente." Iniziò a parlare e si allungò verso un cassetto alla sua destra, per poi aprirlo. "Ti accontenterò." Disse e tirò fuori dal cassetto un preservativo. "Ci pensi tu o faccio io?" Gli chiese.
Lo sguardo del più grande vagò sul corpo nudo del ragazzo in ginocchio su di lui e sentì la testa girargli vorticosamente, non sapeva se fosse per l'alcol o per Federico.
-"D'accordo, ci penso io." Disse Federico e, con poche abili mosse, si sistemò il preservativo e si sdraiò nuovamente sul corpo del moro. "Sei pronto?" Gli chiese, improvvisamente nella sua voce era possibile udire dolcezza e preoccupazione per quel ragazzo che sembrava tanto piccolo sotto di lui.
Benjamin sorrise e si sistemò meglio sotto di lui.
-"Per te sono sempre pronto."
Il più piccolo sorrise soddisfatto e con una sola, secca, spinta si spinse nel corpo del maggiore che gridò il suo nome.
-"È così che devi fare, dolcezza." Quasi ringhiò il ragazzo mentre iniziava a spingersi ritmicamente nel corpo del moro. "Grida il mio nome." Disse e strinse le mani sui fianchi del moro, mentre dava più foga alle sue spinte. "Dio, sei così triste, mi fai impazzire..."
-"D- di più, di più, ti pr- prego..." Balbettò Benjamin e strinse il lenzuolo bianco tra le mani. Benjamin pensava di poter impazzire mentre sentiva il minore spingersi sempre più in fondo dentro il suo corpo, mentre le loro carni si univano in quella notte senza fine. "Ancora di p- più, ti prego..." Continuò mentre gemeva senza ritegno. "Oh, Federico!" Gridò e inarcò la schiena quando l'altro diede ascolto alle sue suppliche.
Federico ghignò e si abbassò su di lui per poter far unire le loro labbra.
-"Ti darò tutto ciò che vuoi."

Hot Chocolate || Fenji.Onde histórias criam vida. Descubra agora