Twenty three.

1.3K 148 33
                                    

Le labbra dei due ragazzi continuavano a cercarsi disperatamente in quella sera che aveva un qualcosa di magico. Le mani di Benjamin continuavano a giocherellare con i capelli di Federico, e di tanto in tanto a tirarli, mentre questo lo stringeva a lui e continuava a sorridergli come se non potesse farne a meno.
Tutto intorno a loro sembrava essere svanito, nell'esatto momento in cui le loro labbra si erano unite, tutti i rumori della strada si erano attutiti e restava solo lo schioccare dei loro baci e le loro risate quando si fermavano per un momento, per guardarsi negli occhi.
Federico credeva di potersi sentire male da un momento all'altro, non ricordava di essere mai stato tanto felice in un altro momento della sua vita. Non era mai stato tanto felice come lo era quando era con Benjamin. Sentiva che Benjamin era la persona che stava cercando da sempre senza saperlo, quella persona che gli avrebbe donato tutto ciò che aveva e lui avrebbe fatto altrettanto.
Dopo le tante disavventure che aveva passato nella vita, credeva che mai più sarebbe stato felice, anzi credeva di non esserlo mai stato per davvero, poi però aveva incontrato Benjamin e il mondo aveva iniziato a sorridergli.
Tutto sembrava andare per il verso giusto ma Federico non sapeva che il peggio lo attendeva.

Dopo circa mezz'ora, Benjamin e Federico, decisero di abbandonare quel freddo posto all'uscita della Blue Gallery e si spostarono verso il palazzo dove entrambi abitavano. Per tutto il tragitto i due ragazzi non smisero di tenersi la mano, la testa di Benjamin era spesso poggiata sulla spalla del più piccolo e, di tanto in tanto, i due ragazzi si scambiavano teneri baci che non avevano niente a che vedere con quelli che si erano scambiati poco prima. Sui loro volti i sorrisi non accennavano a voler sparire, entrambi si sentivano in pace con il mondo. Si sentivano bene.
I due optarono per l'appartamento del più piccolo, dove ormai passavano gran parte del loro tempo insieme, perché più vicino e loro sentivano il disperato bisogno di baciarsi ancora. E così fecero. Non appena i due ragazzi misero piede nell'appartamento, le loro labbra ritornarono ad unirsi ancora e ancora, fino allo sfinimento. Pochi minuti dopo, Benjamin e Federico si ritrovarono sul divano mentre si nutrivano di loro. Il moro era a cavalcioni sul corpo del più piccolo, mentre questo lo stringeva a lui e gli accarezzava la schiena coperta.
-"Dormi con me?"
-"Passo la vita con te, Federico."

Quella notte i due ragazzi dormirono stretti l'uno all'altro, la schiena di Benjamin che aderiva perfettamente al petto di Federico, mentre questo di tanto in tanto gli lasciava sei baci sulla spalla coperta. Il cuore del moro batteva all'impazzata quando le mani del più piccolo si intrufolavano sotto la sua maglia di pigiama e gli accarezzavano il petto, facendo riempire il suo corpo di brividi. Erano felici.
-"Buongiorno, piccoletto." Disse, ancora assonnato, il maggiore non appena l'altro aprì gli occhi alle dieci e mezzo del mattino.
Federico, appena sveglio e ancora in parte incosciente, si voltò verso il ragazzo alla sua destra e involontariamente un sorriso radioso nacque sul suo volto assonato. Le sue braccia andarono a cingere la vita del moro, mentre lo avvicinava a se stesso e gli lasciava un bacio sulla fronte.
-"Buongiorno a te, pulcino." Rispose Federico e gli sorrise. Con una mano si stropicciò gli occhi assonnati e sbadigliò.
-"Pulcino?" Ripeté il moro e aggrottò la fronte, anche se non poteva fare a meno di sorridere. "Sono un pulcino?" Gli chiese e si strinse ancora di più al minore.
-"Sì." Annuì il più piccolo e si morse il labbro inferiore, mentre con una mano accarezzava la scena del maggiore. "Soprattutto con questi capelli." Aggiunse e ridacchiò, mentre passava una mano tra i capelli scompigliati del moro.
Benjamin si finse offeso per un momento, prima di salire a cavalcioni sul corpo ben definito del più piccolo e leccarsi il labbro inferiore.
-"Così non sono bello?" Gli chiese, mentre con un dito iniziava a fare dei disegni invisibili sul petto del ragazzo sotto di lui. "Non ti piaccio ugualmente?" Continuò e si morse il labbro inferiore.
Il biondo dovette chiudere gli occhi, per un momento, per resistere alla tentazione di invertire le posizioni e fare suo Benjamin in quell'esatto momento.
-"Sei bellissimo." Rispose il biondo e gli prese la mano. "E mi piaci tantissimo." Aggiunse sorridente.
-"Anche tu mi piaci tantissimo, piccolino." Replicò il più grande, inclinò la testa da un lato e gli sorrise teneramente.
-"E dato che ci piacciamo così tanto." Iniziò a parlare Federico e lo tirò verso il basso, verso il suo viso. "Che ne dici di darmi un bacio?" Gli chiese. "Giusto per iniziare al meglio questa giornata, sai." Aggiunse e gli fece l'occhiolino.
Il moro si sistemò meglio sul corpo del più piccolo, facendolo mugolare, e gli scostò i capelli dal viso.
-"Aspettavo me lo chiedessi." Sussurrò, prese il volto del minore e fece unire le loro labbra.

I due giovani rotolarono nel letto, fino a quando il moro non si trovò schiacciato tra il materasso e il corpo del minore. Le sue gambe erano allacciate sul bacino del biondo mentre questo continuava ad accarezzargli i fianchi, che si era premurato di scoprire.
-"Mh..." Mugolò Federico e morse il labbro inferiore del più grande.
-"Che cosa c'è?" Gli chiese il moro e iniziò ad accarezzargli il volto accaldato.
Il più piccolo sorrise e si accasciò sul petto del moro, poggiando la testa nell'incavo del collo del maggiore.
-"È così bello baciarti." Disse, sottovoce, il più piccolo e iniziò ad accarezzargli il petto. "È così bello stare con te." Aggiunse. "Non credevo che mi sarei mai sentito tanto bene stando con qualcuno. Non credevo di poter essere così felice." Concluse e baciò il collo del maggiore che sorrise.
Benjamin gli stampò un bacio sulla fronte e gli cinse il busto con le braccia.
-"Ti avevo detto che volevo renderti felice." Rispose Benjamin. "E voglio essere anch'io felice con te." Aggiunse. "Dio, sei così piccolo." Mugolò Benjamin quando l'altro si strinse tra le sue braccia. "Non lascerò che altra gente ti faccia del male."
Federico sentiva che il suo cuore poteva scoppiare da un momento all'altro, era così tanto gonfio d'amore.
-"Ben." Lo chiamò. "Ma noi che cosa s..."
Il più piccolo venne interrotto dal trillo del campanello di casa che fece sobbalzare i due ragazzi.
-"Aspetti qualcuno?" Gli chiese il moro, mentre l'altro si alzava dal letto.
-"No." Scosse la testa il più piccolo. "Forse è Kevin, non lo vedo da qualche giorno." Ipotizzò il ragazzo e si infilò le ciabatte. "Faccio subito." Concluse e uscì dalla stanza.

Federico ciabattò fino all'ingresso, si passò una mano tra i capelli prima di aprire la porta e rimanere a bocca aperta.
-"Ciao, pasticcino!" Esclamò la persona oltre la soglia e gli gettò le braccia al collo.
-"C- Christian..." Balbettò Federico, pallido come un lenzuolo, e deglutì.
-"Proprio io." Rispose Christian e subito dopo fece unire le loro labbra.
-"Federico..."

Hot Chocolate || Fenji.Where stories live. Discover now