Epilogo

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"Onesto, l'hai presa la mappa?"
"Non serve nessuna mappa, google funziona benissimo"
Raffaello aveva sbuffato forte. "Questa strada l'ho già vista tre volte" aveva bofonchiato dietro una mano. Luca aveva alzato per un attimo gli occhi al cielo ma non aveva commentato. La voce del navigatore aveva interrotto il silenzio un minuto dopo giusto per suggerire ai due di effettuare un'impossibile inversione a U.
"Luca, cazzo, ci siamo persi!"
"Non ci siamo persi, google sta ricalcolando il percorso"
"Sta ricalco– oh, ammettilo, ci siamo persi e siamo più in ritardo di prima!"
"Rilassati, Fuffy Ruffy"
"Quando mi chiami così vado automaticamente in ansia"
Luca aveva riso forte togliendo una mano dal volante giusto per posarla sulla gamba del suo compagno di viaggio. "Smettila di ridere, siamo in ritardissimo e Daniele e Filippa saranno già in chiesa!"
"Rilassati, non siamo i primi e ultimi a fare tardi. Mal che vada ci mettiamo in fondo, sarà come se fossimo sempre stati lì"
"Secondo me sei imbecille Luca, davvero. Daniele é soprattutto amico tuo e tu vuoi far finta di aver visto il suo matrimonio!"
"Beh non è colpa di nessuno se ha deciso di sposarsi nel nulla cosmico raggiungibile soltanto in auto"
Raffaello aveva scacciato con impazienza dalla sua gamba la mano del ragazzo che aveva iniziato a disegnare tracciati impossibili sulla stoffa dei suoi pantaloni. Luca era davvero bello quella mattina, con i capelli lunghi sciolti sulle spalle e un completo elegante che non riusciva ad invecchiarlo neanche di un anno. Osservarlo gli aveva ricordato quanto ci era voluto per convincerlo a vestirsi e ad uscire dal letto per dirigersi in chiesa, così aveva colto la palla al balzo per gettare benzina sul fuoco della polemica. "Se tu ti fossi alzato in tempo questa mattina e non avessi fatto il mulo, forse ci saremmo persi un po' prima e saremmo comunque un po' meno in ritardo"
"Non credi neppure tu ai ragionamenti che fai" – aveva risposto il ragazzo con tutta la semplicità del mondo – "E sono sicurissimo di non aver sentito alcuna lamentela quando ti ho trattenuto dai preparativi, no?"
Onestini uno, Raffaello zero. Aveva osservato il ghigno nascente sul suo viso e non era riuscito a far altro che sbuffare. Dicembre - Aprile é un lasso di tempo abbastanza importante da permettere a qualcuno di abituarsi alla quotidianità di una relazione, ma Raffaello non era ancora riuscito a capacitarsi di quanto Luca effettivamente lo volesse. Anche quando il ragazzo ci scherzava o cercava di provocarlo, lui non riusciva a fare altro se non tacere e sentire il rossore salirgli fino alla punta delle orecchie. All'altro però il suo imbarazzo sembrava non dispiacere e purtroppo sembrava renderlo ancora più audace nei comportamenti. "Sì che mi sono lamentato" – aveva bofonchiato alla fine ignorando le occhiate sconvolte di Luca – "solo non esattamente in quel frangente, ecco"

Avrebbe dovuto saperlo, ovviamente: Luca aveva fermato la macchina nella via più sterrata possibile e aveva proteso le mani verso di lui per fargli il solletico. "E così ti sei lamentato, mh?"
Raffaello aveva cercato di non ridere mentre lottava strenuamente per evitare che le dita irriverenti dell'altro gli sciupassero la camicia. "Dai! Cretino! Siamo in ritardo e ci siamo pure persi! Smettila di far lo scemo!"
Luca non si era arreso per niente e aveva trascinato l'altro in un abbraccio quasi molesto. Lo aveva baciato fra i capelli, poi su una guancia. "Hai detto di esserti lamentato, voglio sapere esattamente quando è successo, perché non credo di averti sentito pontificare mentre mi eri seduto addosso e–"
"Falla finita! Stiamo andando ad un matrimonio! Sei il solito delinquente, non hai timore neppure di Dio"
"Non ho timore di nulla fino a quando non cominci a parlare in romagnolo"
Raffaello aveva provato a spingerlo via e chiuder la questione, ma quello con una mossa inaspettata lo aveva avvicinato molto di più a sé e lo aveva baciato sulle labbra. A quel punto, non aveva avuto cuore di allontanarlo dalla sua bocca, così aveva ricambiato e doveva anche aver perso la cognizione del tempo, visto che si era accorto di esser finito sulle gambe di Luca solo quando si era ritrovato a suonare il clacson con la schiena. "Hei!" – aveva dovuto quasi urlare mentre il ragazzo continuava a posare le labbra ovunque - "Lu–oh Dio santo– okay, no, Luca! Fe-fermati subito e torna al volante, su"
Quello lo aveva guardato divertito, poi lo aveva lasciato andare con un ultimo morso sul labbro inferiore. Raffaello aveva impiegato qualche secondo a sistemarsi la camicia e riprendere fiato. Luca aveva sorriso e lo aveva occhieggiato un paio di volte prima di scoppiare a ridere. "Cosa c'é ora?" aveva uggiolato l'altro mentalmente sfinito.
"Niente, questa volta ti sei lamentato e io ti ho lasciato andare, ovviamente. É solo che mi sembra che tu abbia qualche problemino"
Aveva guardato l'ex tronista ridere come un italiano medio davanti ad un cinepanettone e soltanto dopo qualche secondo aveva capito quale "problema" lo stesse divertendo tanto. Aveva borbottato qualche insulto incomprensibile e aveva fatto in modo di coprirsi il cavallo dei pantaloni con la giacca che aveva sfilato durante quell'estenuante viaggio in auto. "Stai parlando di nuovo in romagnolo, Fuffy"
"Ho detto che sei un ragazzino di dodici anni, ti diverti ancora per certe reazioni naturali che–"
"Oh no, mi diverte quando ce le hai tu e ti comporti da adulto razionale"
"Non siamo mica tutti delinquenti come te, sai?"
Luca aveva riso ancora, poi aveva strabuzzato gli occhi e aveva scosso la testa in segno di finta disapprovazione. "E stiamo andando ad un matrimonio! Nella casa del Signore! Che maleducato, e pensare che facevi la predica a me!"
Lo aveva colpito su una spalla e il ragazzo aveva preso a massaggiarsela con fare chiaramente melodrammatico. "Quando hai finito di prenderti gioco della pubblica morale, io ti direi di parcheggiare a sinistra, in prossimità di quella casa del Signore in lontananza che sembra decorata a festa e che sicuramente ti piacerà tanto"
Luca aveva eseguito senza fiatare e aveva lasciato che l'altro uscisse dall'auto prima di lui. Filippa aveva fatto la sua apparizione proprio nel momento del loro arrivo e Luca aveva osservato per qualche minuto il passo svelto di Raffaello. Quasi sulla soglia della chiesa, lo aveva affiancato per parlargli nell'orecchio. "Riguardo questo completo, penso tu sia veramente bellissimo. E se mi permetti penso anche che dovresti mettere questo pantalone anche come pigiama"
L'uomo si era voltato sconvolto per assestare all'altro una manata su un gomito. Quello aveva riso tranquillo. "Cretino" – aveva sussurrato stizzito ma con un evidente accenno di sorriso sul volto – "non parlarmi fino a domani mattina"

Questo mi fa stare bene solo con teOù les histoires vivent. Découvrez maintenant