Un attimo eterno

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Un odore dolciastro di fuoco e cera liquida.
Lasciavo il tepore artificiale di quelle mura che, sorseggiavano di settimana in settimana la mia essenza.

Lei mi colse di sorpresa, perché attraversammo la porta contemporaneamente, da direzioni opposte.
I suoi occhi si posarono su di me, un istante.
Uno sguardo.
Carezze soavi, come pioggia che pervade i pensieri, intrisi di magia.

Abbassai gli occhi e un particolare investì i miei sensi: camminava, a piedi scalzi, su ettari di terra deserta, lastricata di legno.
Lo sguardo lontano chilometri.

I capelli color del grano le scivolavano leggeri sulle spalle. Le sue labbra accennarono un sorriso timido.
«Ciao!» Quella parola si fermò un attimo sulla mia spalla, un tenue soffio di vita, poi si affacciò e mi arrivò all'orecchio. La sua voce morbida come una nuvola, esortava il mio cuore a tuffarvisi dentro.

Riuscii solo a guardarla.
La mia bocca si aprì in un movimento impacciato ma senza emettere alcun suono.
"Cristo santo" pensai, "sei uno sfigato."

Indugiai un attimo.
Uno di fronte all'altra.
Vicini.
La mia mente abbracciava il suo respiro.
Memorizzai il rumore dei suoi passi, piume che posavano sull'acqua, e collegai quel suono ai lineamenti del suo viso.
Mi inebriai del suo profumo, delicato,
di pura innocenza.
Mi innamorai della sua assenza quando,
dopo un istante, mi ritrovai nel grigiore di una città che non mi conosceva.
Mi innamorai, di un attimo intenso, pervaso di emozioni.

Un attimo,
che mi avrebbe accompagnato per la vita.

Il nido del drago Where stories live. Discover now