Capitolo ventisette

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Chat Aperta:

Gruppo: ⚽Our Team🎧

Lern: Ragazze, palla a me 

Allysus: Sicura di poter giocare?

Lern: Assolutamente sì

Mani: Penso che dovresti stare in panchina. Diremo che ti sei sentita male, i tifosi capiranno 

Lulu: E lasciare la nostra squadra con un capitano come Hansen? No, grazie

DJ: Dovresti baciare la strada su cui cammino, Vives 

DJ: Potrei sempre lasciare anche te in panchina

Lern: Ragazze, sentite, sono davvero pronta 

Vero: Penso che ci sia dietro qualcosa di più, vero Lauren?

Lern: Ok 

Lern: Mi ha scritto 'il numero sconosciuto': ha detto che devo fare almeno un goal, altrimenti maltratteranno Camila

Allysus: Stai scherzando?

Lern: Purtroppo no 

Lern: QUINDI PALLA A ME!

*************

La partita era iniziata da ormai venti minuti: Lauren aveva davvero fatto di tutto per riuscire a prendere la palla e buttarla in quella fottutissima porta, ma il portiere continuava a pararla e a Lauren stava già iniziando a salire il crimine verso quella nana malefica.

Aveva l'ansia, aveva paura di fallire e di mettere ancora più in pericolo l'incolumità della sua piccola, che ora era chissà dove a fare chissà cosa.

No.

Una cosa Camila la stava facendo: la stava guardando dalla televisione e la stronza sconosciuta gliela aveva dato la conferma.

Fu proprio con questo pensiero che, quando Brooke le passò il pallone, iniziò a correre in direzione della rete, dribblando alcune giocatrici che cercavano di rubargli la palla. C'è la doveva fare, non poteva sbagliare anche questa volta. Eppure, l'esperienze precedenti, le avevano fatto capire quale fosse il punto giusto in cui mandare la palla; quell'angolino della porta, che il portiere non sarebbe mai riuscita a coprire. Avanzò ancora per qualche metro e, quando si trovò a distanza debita, colpì il pallone con tutta la forza che aveva nel piede, non prima di aver fatto credere al portiere con un gesto del corpo, che avrebbe mandato la palla in direzione totalmente diversa. Infatti, la nana malefica, ormai l'aveva soprannominata così, si era buttata letteralmente in direzione opposta alla traiettoria della palla, permettendo al pallone di entrare perfettamente in porta. Il cuore di Lauren scoppiò di gioia ed un sorriso apparì sul suo viso, mentre le compagne di squadra si riunirono attorno a lei, in un abbraccio di gruppo ed i tifosi avevano dato via ad una serie di cori. Ma alla ragazza tutto ciò non interessava: quella felicità era data solo dal fatto che la persona di cui era follemente innamorata, era in salvo. E proprio per questo urlò il suo nome con tutta la sua voce, per poi dare un bacio volante al cielo e posizionare la sua mano dritta al cuore. Ed, ora come ora, non vedeva l'ora di trovarla, liberarla e baciarla.

CONTINUA 

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